Atp Finals

Nadal: troppe batoste con i top8

Rafa replica: "Ma io non sono preoccupato, devo solo lavorare duro". Ma non avrà lavorato già troppo? Borg, Wilander, McEnroe si sono "bruciati" come lui sui 25 anni. da Londra, Ubaldo Scanagatta

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Che succede a Rafa Nadal? A 23 anni è crisi profonda o passeggera per il maiorchino che comunque chiuderà l’anno da n.2 del mondo? Dal maggio scorso non ha più vinto un torneo (Roma). Sempre dal maggio scorso, quando battè Djokovic in semifinale a Madrid, ha incontrato sette volte un top-8 e non è stato capace di strappar loro un solo set. Uno solo. Magari se li avesse agganciati _ dicono i suoi aficionados _ li avrebbe poi messi sotto. Magari…

Intanto, però, il primo eliminato del Masters _ il vecchio nome per la finali mondiali Atp _ è proprio lui, dopo aver buscato 6-4,6-4 da Soderling, la riserva “ripescata” per l’assenza di Roddick, e 6-1,7-6 da Davydenko che l’ha letteralmente dominato, surclassato fino al 6-1, 4-2, quando finalmente Rafa ha avuto una reazione d’orgoglio portandosi vanamente sul 5-4 ma giocando poi un game (sul 5 pari) che lo stesso Rafa ha definito “terribile”.

Il tennis brucia? Troppi enfant-prodiges si sono “consumati” presto. O hanno smesso di giocare o di vincere Slam già sui 24,25 anni: Bjorn Borg, Mats Wilander, John McEnroe…

Nadal rischia la stessa fine a 23 anni?

E’ un Masters pazzo, davvero imprevedibile, il primo che si disputa nel sud di Londra, sulle rive del Tamigi in questa straordinaria avveniristica arena O2 dove sono stati venduti quasi 300.000 biglietti. Prima il “rimpiazzo” svedese che diventa inopinatamente il primo semifinalista del torneo dopo aver inflitto 2 set a zero al n.2 e al n.3 del mondo, non solo Nadal ma anche Djokovic, primo favorito dei bookmakers alla vigilia del torneo.

Poi questo Nadal che fino a martedì scorso poteva ambire ancora _nonostante l’infortunio al ginocchio che lo ha appiedato 2 mesi dalla sconfitta con Soderling negli ottavi al Roland Garros alla rentree in Canada ad agosto _ a chiudere il 2009 da n.1 del mondo, è crollato qui, così come _ a ritroso _ nel 6-2,6-3 a Parigi-Bercy con Djokovic, nel 6-1,6-3 con Cilic a Pechino, nel 6-2,6-2,6-2 con Del Potro a New York.

L’anno è stato difficilissimo anche prima dell’infortunio, per la crisi coniugale dei genitori. Rafa ne ha sofferto moltissimo. La critica impietosa sottolinea oggi il dimagrimento del “fratello magro di Nadal”. Chi parla di 8 kg in meno sebbene lui si affanni a smentire. Chi sottolinea che il suo tennis poderoso da ex ipermuscolato non funziona più, gioca troppo corto. Chi attribuisce il calo ai motivi più svariati, anche maligni sulla scia di alcune delle ammissioni più recenti di Agassi…non ha in realtà risposte sicure, comprovate o comprovabili. Conviene sentire le sue.

_Come spieghi la crisi di risultati e il k.o. qui?

“Non sono venuto qui per diventare n.1…non sto giocando abbastanza bene, l’avevo detto prima dell’inizio del torneo. Non era più un obiettivo”.

_Ti manca la fiducia o il gioco? Quanto è difficile accettare qusta situazione?

“Il gioco non credo se anche senza giocare al top ho avuto chances contro i migliori del mondo (il punto è questo: non le ha avute; ha battuto Tsoga, Robredo e qualche altro ma non basta…n.d.r.). Non sono preoccupato. Sto giocando su superfici difficili per me…L’anno prossimo comincerò giocando più su superfici maggiormente favorevoli”.

_Come ne uscirai?

“Lavorando duro. E’ il solo modo per migliorare. E’ quello che ho fatto tutta la vita: lavorare”.

Ma il timore è proprio questo. Non avrà mica lavorato troppo, al punto che il corpo …e la testa non ne possono più?

Ubaldo Scanagatta

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