2009 REVIEW

Pennetta reginetta d'Italia...e non solo

Il 2009 è stato l'anno di Flavia Pennetta, e se ne sono accorti tutti, in Italia e all'estero, nel mondo del tennis ed in quello dei media. Riuscirà la brindisina a confermarsi nel 2010? Ubaldo Scanagatta

Dimensione testo Testo molto piccolo Testo piccolo Testo normale Testo grande Testo molto grande

Il 2009 a livello di tennis internazionale è stato ancora caratterizzato dal duopolio Federer-Nadal (occasionali “imbucati” Djokovic e Del Potro), con l’avvicendamento fra i due leader sul trono mondiale. Lo spagnolo aveva dominato la prima parte della stagione, lo svizzero la seconda. Fra le donne la corona è tornata sui riccioli neri di Serena Williams.
A livello nazionale i risultati ottenuti dalle ragazze azzurre, con il secondo trionfo in Fed Cup in tre anni e lo storico ingresso di Flavia Pennetta fra le prime dieci del mondo, hanno permesso di glissare sull’annata infelice dei maschietti che, salvo Fognini, hanno fatto passi da gambero nelle classifiche Atp: ossi… di Seppi (e Bolelli).
Testimonial positivo della racchetta è stata quindi la ragazza di Brindisi, forte in campo quanto bella, trasparente e naturalmente simpatica fuori. Di lei, grazie al piazzamento sfuggito d’un nulla a Silvia Farina e Francesca Schiavone (soltanto n.11), ma anche al traguardo dei “quarti” centrati per il secondo anno di fila all’US open (salvati 6 matchpoint alla russa n.6 del mondo Zvonareva: s’è emozionata tutta l’America della tv), non si sono interessati soltanto i giornali sportivi e specializzati, ma anche tv (le Jene con un’intervista osée “Una bottarella a Safin…la darei!”, il Chiambretti Show, la Carlucci che la omaggiò: “In Italia ci vorrebbero più Pennette e meno veline”…), radio e rotocalchi d’ogni tipo, modaioli e gossippari inclusi.
Di Flavia, capace di battere 3 volte anche un mostro sacro come Venus Williams, pluriregina di Wimbledon, si è occupata anche la stampa estera, parafrasando la curiosa assonanza fra gli ultimi due cognomi italiani impostisi nell’Universo Tennis: “Da Panatta a Pennetta…”.
“Soddisfazioni che non si cancellano _ dice lei _ La gente che ti ferma per strada, che scopre il tennis grazie a me…”
A 27 anni, dopo la nota, tormentata love-story conclusasi a pochi mesi dal matrimonio con il tennista playboy Carlos Moya, fedifrago per una starlette della tv iberica (“Non è cattivo Carlos, ma non cambierà mai. Ho pianto tanto, ma quell’epilogo ha rafforzato il mio carattere e il mio tennis”) Flavia, emigrata fin dal 2004 in Spagna “per allenarmi sul serio e migliorarsi” e oggi n.12 alla vigilia di un anno difficile (con Henin, Clijsters e Sharapova decise a tornare le star d’una volta), ha goduto d’un paio di mesi di grande, meritata popolarità. Nel 2010 le si chiede la riconferma. “Ci ho messo più di altre, ma io ho sempre creduto in me stessa. Starace, Volandri, i miei grandi amici italiani? Forse loro ci hanno creduto un po’ meno. A volte noi donne siamo più decise, se ci mettiamo in testa una cosa…andiamo fino in fondo”.

Ubaldo Scanagatta

Cerca su Quotidiano.Net nel Web