Tennis Giovanile

Lemon Bowl, largo ai giovani

Ha preso il via la 26esima edizione del Lemon Bowl, uno dei tornei junior più importanti. Nell'albo d'oro si possono scorgere nomi noti, vi dicono niente Myskina, Ljubicic o Ivanisevic? Nel 2006 ha trionfato il nostro Quinzi. Claudio Maglieri

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Con l’inizio delle qualificazioni è ufficialmente scattata la ventiseiesima edizione della “Lemon Bowl Babolat”, torneo riservato ai tennisti del futuro che riscuote da sempre un notevole successo.
Come di consueto si daranno battaglia i migliori giocatori del circuito junior, suddivisi nelle categorie Under 10, Under 12, Under 14, Under 16 e Under 18: considerando i tabelloni maschili e femminili, il totale dei concorrenti supererà di molto le mille unità. Un numero impressionante, se consideriamo che nel 1985 (anno dell’esordio della competizione) i partecipanti erano 488.
Anche quest’anno la kermesse verrà suddivisa in quattro palcoscenici: per coloro che non sanno stare senza tennis (e per coloro che vogliono provare a scovare i campioni di domani) ricordiamo che il torneo si svolgerà presso i circoli “New Penta 2000”, “Madonnetta Tennis Park”, “Eschilo2”, “Polisportiva Palocco”, naturalmente tutti situati a Roma.
Scorrendo l’albo d’oro del torneo, saltano fuori nomi molto noti: nel 1989 un giovanissimo Stefano Cobolli fece suo il titolo dell’Under 12, percorrendo in seguito una carriera di tutto rispetto. Questo nome vi dice poco? Bene, nel 1992 (sempre tra gli Under 12) i vincitori furono il compianto Federico Luzzi ed una biondina proveniente dalla Russia, l’allora sconosciuta Anna Kournikova (che nel 1997 sarebbe poi esplosa facendo il botto a Wimbledon, salvo poi ritirarsi prematuramente preferendo sfruttare le doti extratennistiche).
Altri nomi illustri? Due anni dopo si impose nell’Under 14 femminile un’altra bella fanciulla proveniente dalla Russia, una certa Anastasia Myskina: anche lei come la Kournikova ha avuto una carriera troppo breve, ma la sua vittoria al Roland Garros 2004 (quando vinse su Elena Dementieva giocando un tennis scintillante) ancora la ricordano tutti.
Anno 1995, anno della Croazia: due giovanotti di belle speranze, trainati dal mito di Goran Ivanisevic, sbaragliarono la concorrenza nei tabelloni Under 12 e 14 maschili. Entrambi già alti per la loro età, entrambi già molto promettenti. Parliamo di Mario Ancic e Ivan Ljubicic, che proprio in terra romana fecero intravedere i primi lampi del loro talento.
Nel 1996 un giovane serbo, autore di un tennis imprevedibile e incantevole, fece suo il titolo dell’under 12 maschile: Janko Tipsarevic, giocatore che da grande sarebbe divenuto famoso per il look inconfondibile, l’amore per la letteratura ed i suoi colpi fenomenali, purtroppo giocati con molta discontinuità.
Ci sono poi altri tennisti, ancora non esplosi ma sempre promettenti, che hanno già scritto il loro nome nell’albo d’oro del torneo. Uno su tutti Gianluigi Quinzi, che nel 2006 mise tutti in riga nell’under 10. Il giovane mancino, uno dei ragazzi più attesi del tennis tricolore, mostrò già allora di possedere talento, la speranza è che il suo cammino (e quello di altri suoi coetanei) ripercorra le orme dei tennisti blasonati citati in precedenza. Nel 2006 Ljubicic raggiunse la posizione 3 del ranking ATP, per fare un esempio: quando farebbe comodo a noi italiani avere dopo tanti anni un nostro connazionale capace di sfondare la barriera dei top ten?
Ai campi della “Lemon Bowl Babolat” spetta il verdetto: quali saranno i migliori giocatori del futuro?

Claudio Maglieri

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