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INTERVISTE

K.Clijsters - 28.03.10

Trad. di Christian Turba

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Q. Nei primi due match, hai trattato le tue sfidanti molto rudemente. Non penso che tu abbia perso il servizio né sia arrivata vicino a farlo-. Devi sentirti in un buon ritmo quando ti muovi qui..
KIM CLIJSTERS: Si, ed è bello da avere- ho feeling laddove sento come posso. Dove cervello e braccio sono come connessi. Penso che a Indian Wells fosse una storia completamente differente. Gradualmente, nel corso delle due settimane, mi sono preparata, dopo al sconfitta con la Kleybanova, ho cercato di concentrarmi sul riprendere il mio ritmo, e di sentire dove posso, dove so, di giocare liberamente, avere il braccio libero.
Questa è la sensazione che ho quando gioco qui. E’una bella sensazione da provare. Ma ho imparato dal passato che può cambiare molto velocemente. Voglio solo provare a mantenere questa sensazione e continuare a restare concentrata, far pratica solo sul movimento e sul fare piccoli passi

Q. Ho notato che, contro la Kleybanova, sembrava che lei stesse cercando di consegnarti il match un paio di volte, ma tu non volessi.
KIM CLIJSTERS: E gliel’ho restituito (ride)?

Q. C’eri mentalmente in quel match? O eri da qualche altra parte?
KIM CLIJSTERS: No, solo..sentivo che stavo cercando di chiudere in fretta. Quando ero sopra cercavo di affrettare il gioco un po’troppo, invece di essere più paziente.
E penso che un paio di volte, siccome giocavo di fretta, non saggiamente, ero un po’troppo difensiva e aspettavo che lei facesse l’errore invece di continuare a giocare il mio gioco ed essere aggressiva. Penso che questa sia la differenza adesso: sento di dominare molti punti, mentre penso che nel match contro la Kleybanova sentivo di essere messa sotto pressione molte volte.
Ora diventa più di una reazione automatica, quando salto dentro il campo, mentre ad Indian Wells dovevo costantemente ricordare a me stessa di essere aggressiva e dominare I punti. Non era automatico, non facevo il mio gioco. Ora è una bella sensazione sapere che, ogni volta che sono spinta indietro dalla mai sfidante, automaticamente avanzo di pochi passi, giusto per essere di nuovo all’inizio della linea di fondocampo. Penso che sia una buona sensazione da avere, sapere che sta tornando di nuovo automaticamente.

 

Q. Eri un po’sorpresa oggi? Perché lei ti ha strappato qualche gioco, ovviamente, nel corso degli anni, ma oggi non aveva molto da darti,.
KIM CLIJSTERS: No, ci ho giocato nel passato, a Sydney credo di averci giocato qualche anno fa. E’una giocatrice che non entra per sbatterti fuori dal campo, ma il suo punto forte è il fatto che di solito non faccia molti errori. Penso che colpisca la palla presto, mentre si alza. Credo che , solo per il fatto che non abbia un gioco davvero potente, non avessi la sensazione di essere molto minacciata dai suoi colpi di risposta. Sentivo di dominare molti punti e stavo molto bene solo restando all’inizio della linea di fondocampo.

Cercando di farla muovere da una parte all’altra, finché ho sentito di poter entrare dentro il campo e cercare il vincente

Q. Come sei arrivata a questa differenza mentale? Hai visto uno psicologo dello sport? Hai parlato a tuo marito? Hai giocato di più con tua figlia? Come ci sei riuscita?
KIM CLIJSTERS: No, solo pratica. Devi solo provare a mettere questo in pratica. Ho cercato di scambiare colpi con molte ragazze, ho scambiato con Na Li, con molte ragazze diverse.
Penso che sia qualcosa che automaticamente hai bisogno di creare, questa sensazione, non esiste dall’inizio, Ciò che ho sentito gradualmente, ad ogni allenamento che ho fatto qui a Miami e prima di giocare il mio primo turno, era la sensazione di giocare meglio. Si, solo pratica. Non credo che ci sia qualcuno che possa dirti che devi fare questo e tutto d’improvviso deve funzionare. Deve solo venire da dentro te stesso. Ci vuole tempo. E credo che al cosa più importante sia non frustrarsi. Devi dirti qualcosa: è tutto ok, cambierà. Anche se le cose non stanno andando bene, non devi essere frustrato da ciò.

Q. Quanto tempo trascorrerai nel New Jersey?
KIM CLIJSTERS: Sia, viaggi come questo -quando ho giocato al Madison Square Garden, un paio di settimane fa. Andremo là qualche giorno quando avrò finito qua a Miami, e poi rientreremo in Belgio per prepararci alla Fed Cup e alla stagione su terra
In ogni momento s’incastra, ovviamente, andare negli States. Dopo Wimbledon andremo qualche settimana prima, giusto per prepararci alla stagione sul duro. Ma il Belgio è ancora la base,

Q. Ovviamente la tua città natale è una piccolo città. Il New Jersey è praticamente come New York. How does that...
KIM CLIJSTERS: Beh, non sono totalmente d’accordo. Non viviamo lì, viviamo in una piccola città. E’vicino al mare, il che è molto bello, ma ha una sensazione da piccola città per me. Sai non potrei mai vivere in un posto come New York. Mi piace andarci e guidiamo dentro al città per una notte, un weekend o così via. Ma mi piace sentire il suono degli uccelli la mattina. I taxi e roba del genere, non fa per me.

Q. Dove si trova nel New Jersey?
KIM CLIJSTERS: A Wall.

Q. Wall?
KIM CLIJSTERS: Sì

Q. Guardi al tuo tabellone? Per me, sei nella parte più dura. Hai Azarenka forse, se vince, Wozniacki da qualche parte, Henin da qualche parte. Lo guardi?
KIM CLIJSTERS: Ho solo chiesto al mio coach, ho detto: con chi gioco adesso? Mi ha detto Safarova o Azarenka. Sono entrambe dure. Ovviamente, man mano che vai avanti nel torneo ogni partita diventa più dura.
E specialmente nella mia situazione, perché mi sento come se in pratica sia stata solo concentrata sul mio gioco e sul fatto di tornare dove mi sento bene. Dunque non sono davvero. Questo è ciò su cui mi sto concentrando, su me stessa e sul cercare di mantenere questo sentimento che ho acquisito.
Dunque non voglio essere davvero influenzata dalle mie sfidanti, Ovviamente, ci sono alcune tattiche che adotti in campo con te, che hai nel profondo della tua testa, ma credo che comincerò sempre con le mie forze e cercherò di adottarle, e pois e non funziona, se sento che la mia sfidante deve rispondere a ogni cosa che faccio, poi cercherò di mescolare tutto. Comincerò sempre andando sui miei punti forti.
 

Q. Sui match che hai giocato quest’anno dove classificheresti questo tra le tue performance?
KIM CLIJSTERS: Quello di oggi?

Q. Quello di oggi, si.
KIM CLIJSTERS: Penso che in questi ultimo due, la cosa di cui sono più felice sia il modo in cui sono rimasta concentrata mentalmente.
Penso che a in Brisbane e in Australia ho giocato un tennis di alto livello, ma credo che ci fosse sempre un po’di flessione in questi match.
Penso che sia qualcosa che funziona molto meglio adesso. Si, solo mentalmente,e anche quando le cose non vanno così bene o quando non sento la palla così bene,, devo solo avere un’attitudine un po’più positive, invece di dubitare o cominciare a preoccuparmi.
In questo modo, poi ancora penso attraverso le sconfitte che ho avuto. Penso che aiutino a mantenere questa attitudine

Q. Com’è viaggiare con un bambino?
KIM CLIJSTERS: Uhm, un po’più di valigie e tutta quella roba. Ma è divertente, mi piace. Ci sono ovviamente molte sorprese. Penso come una madre alla prima volta, ci sono sempre molte sorprese che succederanno in ogni modo.
Ma poi, essere sulla strada e, ovviamente, quando diventano tristi in un momento, queste sono cose di cui ti preoccupi un po’ di più. Ovviamente più di qualche anno fa.
Ma è buono. Intendo, mi piace prendermi cura di lei quando non devo stare qui sui campi e andare a casa. Sai, non vedo l’ora di farlo ogni giorno, è divertente. Intendo, per me la miglior parte della mia vita è essere madre, è qualcosa che amo davvero.
 

Q. A quanti match è venuta Jada? E’cosciente di quello che fai e di chi sei?
KIM CLIJSTERS: Sa che gioco a tennis, Quando lascio l’hotel o quando parto per casa, sa che sto andando a giocare a tennis con Wim, chiama il mio coach. Come, mamma e Wim stanno andando a giocare a tennis,
Non conosce tutto quello che gira intorno a noi. E’troppo piccola. Ha appena compiuto due anni un mese fa. Dunque, sa che gioco a tennis, e questo è tutto..