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26/04/2010 21:36 CEST - INTERNAZIONALI D'ITALIA

Lorenzi l'uomo del giorno a Roma

Quando vincono le ragazze, soprattutto in Fed Cup, ormai non fa più notizia. Tutt'altro discorso è se ci riesce un tennista sconosciuto ai più, arrivato in paradiso dopo una lunga gavetta nei tornei minori. Ora Lorenzi ha ancora un sogno: la Coppa Davis. da Roma, Ubaldo Scanagatta

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Ormai le donne italiane con racchetta che vincono, soprattutto quando lo fanno nelle competizioni a squadre, non fanno più notizia. Ma la notizia, cavolo, c’è eccome se a vincere ci riesce un tennista-uomo semisconosciuto per le grandi platee, un biondo ragazzone senese (contrada del Nicchio “Del Pantaneto…”) di 28 anni dalla battuta pronta anche fuori dal campo e che si presenta davanti a un nugolo di giornalisti con l’aria incredula e una magliettona viola dell’Australian (“L’unica azienda che ha creduto in me, già sette anni fa…in viola mi sento bene, tifo Fiorentina, ma forse dopo gli ultimi risultati dovrei passare al Chievo…).

La notizia c’è se ci riesce uno che prima di ieri aveva vinto una sola partita su 13 disputate nel circuito ATP maggiore (“Successe a Barcellona 2007 contro Galvani…contro un italiano conta vero?” ci scherza su), uno che è solo n.91 del mondo dopo essere entrato tra i primi 100 l’anno scorso grazie a 6 vittorie nei tornei challenger, uno che non aveva mai giocato prima davanti a 3.000 spettatori, uno che ieri sul campo n.5 (con vista dal campo n.6) non giocava contro Cincirinella, ma contro uno spagnolo classificato 60 posti più su (n.31 Atp) giunto nei quarti a Montecarlo dieci giorni fa e con in banca più di 3 milioni di dollari di premi ufficiali.

Uno, il nostro Paolo Lorenzi studente mancato di medicina, sì è lui l’eroe di giornata dopo una vittoria in rimonta, 2-6,6-4,6-3, una vita da globetrotter alle spalle, 300.000 dollari (un decimo di Montanes) solo fittiziamente incassati perché spesi in 10 anni di viaggi a giro per il mondo, fra tornei minori, guest-houses, voli low-coast, allenamenti con palle usate, coach di fortuna. “Ma a Livorno e Siena m’aiutano parecchio, se ce l’ho fatta a sfondare lo devo a loro.” Non alla Fit, dunque. Che però potrebbe convocarlo per la trasferta Davis in Olanda. “Magari, forse perché gli altri sono incerottati…ma per me sarebbe lo stesso il sogno d’una vita”.

Ubaldo Scanagatta

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