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03/06/2010 09:06 CEST - Roland Garros

Splendida Stosur: Serena K.O.

Dopo Henin, anche la numero 1 del mondo deve arrendersi a Samantha. Semifinale dove trova la Jankovic che rischia qualcosa con la Shvedova. Schiavone-Dementieva prima semifinale alle 14 da Parigi, Andrea Nizzero 

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Durante le 2 ore 24 minuti che ha impiegato per costruire un'altra splendida sorpresa, ci sono stati due momenti in cui Samantha Stosur sembrava aver perso. Al termine del secondo set, quando si è fatta dominare nel tie break dopo che aveva servito per il match sul 5-3, cedendo la battuta per la prima volta nel match. La seconda è arrivata sul 4-5 del terzo, quando con il braccio contratto dalla tensione ha prima malamente affossato una volèe di rovescio e subito dopo steccato un facile diritto. Si è trovata a fronteggiare un match point contro Serena Williams. Ha attaccato, il passante dell'americana è finito lungo di pochi centimetri.

Quando due game dopo si è trovata sotto 0-30, ha infilato i primi quattro punti di un parziale di 8 punti a 1 che le ha consegnato una vittoria dolcissima, ancora più bella di quella che avrebbe potuto ottenere un'ora prima.
Il suo dritto compatto, fulmineo e anticipato; il suo servizio, che suscita invidie tra i colleghi uomini; la sensazione di trovarsi a proprio agio nei pressi della rete; quest'insieme e non solo, rende le sue partite uno degli spettacoli migliori che il tennis femminile possa offrire. Domenica ha battuto la Henin unendo alle doti tecniche la fiducia conquistata in una prima parte di stagione straordinaria, oltre che l'intensità di una giocatrice che si ispira non a caso a “i miei due idoli, Steffi e Monica”. Ha rimesso in campo tutto questo anche nella partita di oggi.

Il dominio dell'australiana visto nel primo set, diventa semplice superiorità nel secondo. Serena, avvertito l'odore della sconfitta, inizia ad incitarsi per provare a pompare un po' di vitale adrenalina nelle vene. Ogni suo turno di battuta è una lotta, ma tiene fino al 3-4. Qui però Sam, che continua a tenere il servizio con grande agio, sfrutta un calo di tensione dell'americana, che con due doppi falli e altri due errori la manda a battere per il match. Siamo sul 5-3, ma la sensazione che la partita sia distante dall'essere conclusa viene confermata poco dopo, quando Serena si riprende il break chiudendo a rete un disperato tentativo di recupero dell'australiana. E' il primo game di battuta in cui non prende l'iniziativa, non a caso è anche il primo che perde.
Si arriva al tie break, e come prevedibile Serena lo domina sfruttando un'inerzia palesemente scivolata dalla sua parte. Sembra la fine di una partita e l'inizio di un monologo yankee.

Il break in favore di Stosur che apre il terzo set fa invece capire a tutti che il match non ha mai goduto di miglior salute. Con Serena che ristabilisce subito la parità, l'incontro si avvia sui binari che lo porterà agli episodi del 5-4. Quando dopo pochi lunghissimi minuti, Sam si ritrova sul 6 pari, capisce che è tempo di mettere tutto sul piatto: un game di risposta assolutamente fenomenale, che la vede procurarsi due palle break con uno scambio mozzafiato in cui gioca tre dritti da antologia per vincere la resistenza di una caparbia ma infine impotente Serena. Un passante di rovescio in cross completa l'opera e la manda a servire per il match per la seconda volta: chiude, senza tremare.
La numero 7 del mondo è in semifinale al Roland Garros, come lo scorso anno. Dodici mesi era la sorpresa del torneo, oggi è la conferma della raggiunta maturità di un'atleta di 26 anni che gioca a tennis talmente bene da riuscire a mettere in secondo piano le sue straordinarie doti fisiche.

Domani, sarà Jelena Jankovic la sua avversaria. Si chiude infatti con un doppio fallo lo splendido torneo di Yaroslava Shvedova. Se ne dimenticherà in fretta, riuscendo a far prevalere le mille emozioni e memorie positive che questo torneo ha portato alla 22enne moscovita. Tira un sospiro di sollievo la serba, che torna in semifinale al Roland Garros dopo due anni, vincendo per 7-5 6-4 in un un'ora e 31 minuti. Soffrendo.

La sua avversaria ha messo in campo anche oggi tutte le doti e le qualità che le hanno permesso di raggiungere i primi quarti di finale in uno Slam della sua carriera. Ha condotto di un break nel primo set (3-1), per ben tre volte nel secondo set (1-0, 2-1 e 4-3), finendo però per cedere alla tensione e alla maggiore abitudine della sua avversaria a palcoscenici di questo tipo. Ma il vero pasticcio arriva sul 4-3 del secondo parziale. Dopo essersi portata 30-15 con due ace, la numero 36 del mondo ha commesso un doppio fallo per concedere a Jelena la palla per rientrare. Ha quindi preso l'iniziativa, aggredendo la serba e arrivando a rete per chiudere un punto ben costruito. Ma la sua racchetta ha attraversato l'aria senza trovare la pallina: un errore marchiano da cui non si è più ripresa più. Vince due dei successivi dieci punti, uscendo dal campo visibilmente delusa, mentre una sollevata Jankovic saluta il pubblico col sorriso di chi sa di essere sopravvissuta indenne a un pericolo imprevisto.
La russa diventata kazaka nel 2008, che ha trovato nelle “ottime strutture di allenamento” e nella “possibilità di giocare la Fed Cup” le ragioni per cambiare nazionalità, se ne va dal miglior torneo della sua carriera con ottime prospettive per il futuro.
E' di nuovo semifinale per Jelena Jankovic, dopo il 2007 e soprattutto quel 2008 che la vide perdere di misura la sfida serba con Ana Ivanovic, probabilmente la prima crepa nel rapporto tra le due serbe, con effetti che si trascinano tutt'ora.

L'incontro tra Jelena e Samantha sarà il primo sulla terra rossa, il quinto in generale. La serba ha vinto i primi tre, ma l'australiana si è aggiudicata il più recente, allo scorso torneo di Miami. La superficie dovrebbe avvantaggiare la Jankovic, ma a Sam non importa. Lei gioca a tennis senza curarsi del colore e della consistenza del materiale che calpestano i suoi piedi.

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker