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22/06/2010 00:28 CEST - Wimbledon

Djokovic, un tetto alla follia

Di come una partita normailissima si trasforma in dramma. Gli ingredienti: un po' di pazzia dei due contendenti, un programma azzardato e un'organizzazione in vena di creatività. da Wimbledon, Enrico Riva

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Quando hanno costruito il tetto a Wimbledon ci fu detto che la motivazione era quella di poter giocare anche in caso di pioggia. Ovviamente da quando il tetto è stato inaugurato non piove più per cui gli organizzatori si torvano costretti ad inventarsi nuove motivazioni per metterlo in funzione.

Oggi l'ispirazione è arrivata quando Rochus e Djokovic si sono trovati al termine del terzo set sul punteggio di due set a uno per il belga.Poichè la giornata era andata per le lunghe a causa di Federer, l'oscurità era alle porte e la partita era tuttaltro che finita agli organizzatori si sono presentate due alternative: 1) mandare tutti a casa 2) chiudere il tetto e continuare.

E così mezzora di pausa per sistemare il campo, i due giocatori costretti a tornare in campo per il riscaldamento e lo stadio che mestamente si svuotava: erano le 9.15 quando si iniziava il primo match indoor sull'erba in notturna.

La partita di per sè era già piuttosto divertente, con scambi lunghi e combattutissimi, game infiniti con vantaggi per entrambi e così è rimasta. Djokovic l'ha vinta faticando all'inverosimile, il che un po' fa dubitare sul suo reale peso nel torneo. Rochus dal canto suo ha fatto dei miracoli prendendo palle impossibili e giocando vincenti che non sembravano parte del suo repertorio.

Si è finito alle 23, con il punteggio di 46 62 36 64 62 per il serbo che ha chiuso facendosi tre volte il segno della croce. Si perchè la partita Nole ha avuto più volte la sensazione che gli sfuggisse dalle mani, con un servizio balllerino e con un avverasario che non era disposto a cedere un centimetro. Il campo leggermente scivoloso ha reso tutto un vero e spettacolare dramma con tuffi, scivolate e capriole.

 

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker