Italiano English Français
HOMEPAGE > > L'impresa di Fognini

22/06/2010 23:11 CEST - Wimbledon

L'impresa di Fognini

Il ligure elimina Verdasco, arrivato a Wimbledon senza aver giocato tornei di preparazione sull'erba, 7-6 6-2 6-7 6-4 senza mai perdere il servizio e giocando una partita solida, matura, e tatticamente perfetta. Per Fognini è la prima vittoria in carriera ottenuta contro un top-10. Da Wimbledon, Alessandro Mastroluca

| | condividi

Che gioia, Fabio! Fognini chiude una giornata da sogno per gli azzurri: batte 7-6 6-2 6-7 6-4 Verdasco senza mai perdere il servizio de completando il 3-0 degli italiani sugli spagnoli. E' la vittoria più importante della sua carriera, la prima contro un top-10 dopo nove sconfitte.

Fognini, che sull'erba aveva vinto due partite in carriera, contro Istomin ai Championships nel 2009 e qualche giorno fa a Eastbourne contro Lapentti, arriva così per il secondo anno di fila al secondo turno.

L'azzurro è stato a due punti dal match sul 6-6 nel tiebreak del terzo set, ma qui, dopo che Verdasco è salito 7-6 con un servizio vincente, ha avuto forse l'unico momento di pesante nervosismo del match, un doppio fallo con la seconda fuori di mezzo metro. Un'ombra piccola piccola che non guasta e non copre la luce di un match intelligente, tatticamente ben preparato e meglio eseguito, costringendo Verdasco a giocare sulla sua diagonale più debole, quella destra, con palle lavorate, non troppo arrotate ma che rimbalzano basse abbastanza per togliere allo spagnolo le principali armi offensive.

Nel primo set Fognini è praticamente perfetto, spinge come d'obbligo sulla diagonale destra, cercando di far giocare palle basse e velenose di rovescio allo spagnolo, che da subito non appare in gran giornata.

Fognini lo addormenta con i tagli in back, lo costringe a giocare con pochi angoli e, appena si presenta a rete, lo punisce con una serie di passanti micidiali. Sugli spalti la sorella di Fabio vive con apprensione e partecipazione, non senza un pizzico di sofferenza, mentre il coach rimane in silenziosa approvazione. Fabio non concede palle break, e riesce a procurarsi una pesantissima palla break, che varrebbe il primo set sul 5-4; Verdasco però si salva e allunga al tiebreak.

Lo spagnolo è troppo incline all'errore (saranno più di trenta solo nei primi due set) e cede il primo minibreak con un dritto a rete. Ma lo recupera subito con una risposta da applausi di rovescio incrociato per il 3-2 Fognini. Fabio ha altri due set point sul 6-4: il primo lo salva Verdasco con un servizio vincente di seconda, l'altro lo regala Fognini con un doppio fallo davvero inopportuno (con la seconda che rimbalza quasi prima della rete). Ne annulla anche uno, di set point, Fabio, giocando un perfetto passante centrale su cui Verdasco sotterra la volée: 7 pari. Dovrà aspettare la quarta occasione, il ligure, per chiudere 11-9 dopo aver costretto Verdasco ad esagerare con l'angolo acuto del cross di rovescio.

Il secondo set prosegue molto più spedito. La sensazione è che Fognini si mantenga costante e vicino al suo miglior rendimento mentre Verdasco è molto al di sotto delle sue potenzialità, ma gli incitamenti del coach non servono a cambiare le cose. Anzi Verdasco si incarta in un game pessimo perdendo il break per effetto di tre (dicasi tre) doppi falli e due errori di dritto che mandano Fognini 4-1. Fabio nel secondo set perde solo cinque punti al servizio, rimane autorevole e in comando del gioco e chiude 6-2 al primo set point sull'ennesimo rovescio a rete di un Verdasco che soffre tremendamente sulla diagonale destra.

Il match diventa una montagna per Verdasco, una montagna che ha scalato solo due volte in carriera.

Nel terzo “Nando” sale col livello del servizio, e quasi solo con il colpo di inizio gioco si tiene a galla mentre Fognini qualcosina lascia per strada, ed è bravo abbastanza da ammortizzare due doppi falli potenzialmente pesanti nell'ottavo game che avrebbe potuto portare lo spagnolo a servire per il set sul 5-3. Protesta con il giudice di linea, che gli chiama fuori un bellissimo rovescio, ma come a Parigi con Massu e Monfils, non si disuniusce, non sbraita, non sbatte racchette. Resta lucido e maturo, anche mentre il set si trascina al tiebreak e Verdasco ne assume la guida: sale 4-2, poi 6-3, Fognini riemerge con un servizio vincente, approfitta di un errore di Verdasco e impatta a 6-6. Lo spagnolo da qualche game serve con un lancio di palla più alto, per dare più spinta e porta a casa il punto del 7-6: peccato che stavolta la rimonta a Fognini non riesca e il ligure chiuda con un doppio fallo il tiebreak.

Ma nel quarto è di nuovo un'altra partita. Fognini è solido da entrambi i lati, inventa il punto del match, arrivando su una smorzata e recuperando con il colpo Noah (o Vilas) sul susseguente lob e vincendo il braccio di ferro di dritto. Verdasco chiama anche l'injury time per problemi al piede, mentre dagli spalti arrivano integratori, barrette, mele e banane.

Fognini sa alternare potenza e veleno, come quando apre, in risposta, il sesto game con quella che Stefano Meloccaro di Sky, accanto al quale ho seguito il match, chiama “mosciarella reale”.

Verdasco si ritrova a servire per restare nel match sotto 4-5 e con palle nuove. Inizia con un doppio fallo, regala due match point con un dritto che scappa e sempre col dritto, giocato però dalla parte per lui “anomala”, da destra, esagera col lungolinea che finisce largo.

Per l'Italia è una giornata di festa. E giovedì potrebbe esserlo due volte, con gli azzurri al secondo turno e magari anche la nazionale di Lippi. E poi il tabellone di Fabio permette qualche piccolo sogno di gloria: ora l'americano Michael Russell e al terzo, in caso di vittoria, Andreas Beck o Benneteau.

In conferenza stampa Verdasco spiega l'entità dei problemi al piede: "Mi sono rotto l'unghia del piede destro al Roland Garros. Se non si fosse trattato di Wimbledon, non sarei venuto qui".

Le statistiche del match

  Verdasco Fognini
Aces 9 5
Doppi falli 1 8
1st serves in % 54% 61%
1st serves points won % 71% 78%
2nd serve points won % 58% 64%
Winners 41 33
Unforced errors 46 23
Net points won 27/48 16/18
Total points won 132 149

Alessandro Mastroluca

comments powered by Disqus
TV Tennis
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Wimbledon è alle porte: Preview!

Quote del giorno

“ Comunque finisca il match, sono entrambi vincitori, anche se ovviamente per lo sconfitto sarà una grande delusione. Forse però sarebbe opportuno accordarsi sul giocare il tie break sul 50 pari…”

Novak Djokovic pensa a una soluzione per sbloccare il match infinito fra Mahut e Isner

Accadde oggi...

20 Giugno 1987

Helena Sukova recupera uno svantaggio di 0-5 nel primo set prima di sconfiggere Martina Navratilova 7-6, 6-3 nella finale del torneo di Eastbourne, interrompendo la striscia record di 69 incontri vinti consecutivamente dala Navratilova sull’erba inglese.

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker