23/06/2010 13:59 CEST - MEN'S PREVIEW
Roger e Nole: battete un colpo
Dopo le stentate vittorie di primo turno tornano in campo Federer e Djokovic. Per Rogi match facile (forse!) con Bozoljac, per il serbo la fantasia di Dent. Incontro interessante tra Roddick e Llodra. Hewitt sfida Korolev, mentre Berdych se la vede con Becker. Nicola Gennai
NO. 1 ROGER FEDERER (SUI) v (Q) ILIJA BOZOLJAC (SRB)
Head-to-head: first meeting
Che Federer sarà? Questa la domanda che sorge spontanea. Con un Roger “normale” le scommesse sul vincitore di questo incontro di secondo turno non sarebbero neppure aperte, ma se l’ex number one ripeterà l’agghiacciante esibizione di due giorni fa col compatriota di Higuita (visto che siamo in tempo di Mondiali) le cose potrebbero complicarsi anche con Ilija Bozoljac, proveniente dalle qualificazioni e dotato di un grande servizio. Giusto per far conoscere un po’ meglio l’avversario di Federer (inutile snocciolare i numeri “monstre” dello svizzero, ormai anche la casalinga di Voghera ne è al corrente), Bozoljac è un serbo di 24 anni, attualmente numero 152 del mondo. In quali ha sconfitto il nostro Vagnozzi, Munoz-De La Nava e Deheart, mentre al primo turno nel tabellone principale ha battuto un cagnaccio come Massu. Le sue esperienze nei tornei dello Slam sono davvero poche, visto che questo è soltanto il quinto Major al quale partecipa. La sua galassia di riferimento è quella dei challenger, dove quest’anno ha raggiunto la finale a Belgrado e i quarti a Bergamo, Rabat, Marrakech e Atene. Il suo coach è l’italiano Alberto Castellani.
Per quanto riguarda il marito di Mirka, dal ciuffo sempre più lungo, i suoi fans possono a questo punto sperare che riesca ad emulare l’unico tennista fino ad oggi capace di vincere un torneo dello Slam dopo avere rimontato due set di svantaggio nel primo incontro. Autore dell’impresa è Pat Rafter agli Us Open del ’98, dove l’australiano riprese per i capelli il suo match d’esordio con Arazi, terminato col punteggio di 4-6 4-6 6-3 6-3 6-1, per poi intraprendere la sua cavalcata trionfale verso il titolo. Federer sarebbe però il primo ad avere superato anche le forche caudine dell’avversario che serve per il match (oltre ai due set).
NO. 3 NOVAK DJOKOVIC (SRB) v (Q) TAYLOR DENT (USA)
Head-to-head: Dent leads 1-0
2006 Hopman Cup Hard (I) R2 Dent 61 64
Stessa domanda di sopra: che Djokovic sarà? Al primo turno è stato brutto quasi quanto Federer per larghi tratti del suo match, adesso è chiamato ad alzare un po’ il suo livello di gioco, visto che davanti si troverà un erbivoro come Taylor Dent. L’unico precedente tra i due fa poco testo, risale a 4 anni e 15kg fa (per Dent). L’americano è comunque un tipo da prendere con le molle sul verde, il suo serve & volley sistematico può risultare fastidioso. Il problema, per il figlio d’arte di fede repubblicana, può provenire dalla sua scarsa mobilità e dalla sua ancora più scarsa tenuta fisica. Nole farà bene ad allungare il più possibile la durata degli scambi, sopra i 3-4 colpi il sosia di Rino Tommasi tende a boccheggiare con facilità.
Il pupillo di Vajda ha raggiunto almeno i quarti di finale negli ultimi 4 tornei dello Slam che ha disputato. L’anno scorso cedette nei quarti ad uno splendido Tommy Haas, giocando comunque un torneo abbastanza mediocre. Prima di Wimbledon ha giocato al Queen’s, dove è stato sconfitto da Malisse (bel ritorno, il suo). Dent invece è entrato in tabellone passando delle quali, dove ha sconfitto tre fenomeni (?) come Pavol Cervenak, Roberto Bautista-Agut e Matthew Ebden. Al primo turno ha battuto in quattro faticosi set “Urlo di Munch” Chela. Potrebbe essere un match spettacolare, molto dipenderà dalla percentuale di prime dello yankee.
NO. 5 ANDY RODDICK (USA) v MICHAEL LLODRA (FRA)
Head-to-head: Roddick leads 2-0
2002 Delray Beach Hard (O) QF Roddick 46 64 64
2008 Davis Cup (WG-QF) Hard (I) R1 Roddick 64 76(3) 76(5)
Forse il match migliore del programma odierno. Un erbivoro classico come Llodra contro un erbivoro per nulla classico ma efficacissimo come Roddick. Sulla carta il pronostico pende tutto dalla parte di Andy, che nonostante giunga sui verdi prati londinesi con poche partite sulle gambe negli ultimi mesi, è sempre da temere su questi campi. Il suo match di primo turno è stata una passeggiata di salute contro il modestissimo Rajeev Ram, mentre l’ingelatinato francese ha battuto Jesse Witten in quattro set. Il mancino d’oltralpe proviene dalla vittoria a Eastbourne, ed è quindi gasato a mille. Il suo record contro i top10 non è però così lusinghiero da suggerire un’impresa, visto che il tabellino segna 5 vittorie a fronte di ben 21 sconfitte.
Il tennista con più tic dell’universo (Roddick) ha dalla sua invece un’ottima statistica contro i mancini, avendo perso solo 15 volte in 80 incontri contro dei “sinistrati”. Andy ha raggiunto (come fece un certo Goran prima di vincere nel 2001) ben 3 finali di Wimbledon senza riuscire a vincere. E’ l’unico tennista dell’Era Open a potersene vantare (o forse no).
NO. 7 NIKOLAY DAVYDENKO (RUS) v DANIEL BRANDS (GER)
Head-to-head: first meeting
Dopo i 203 di Anderson i 196 di Brands. Stiamo parlando dei centimetri che si è trovato e si troverà davanti Davydenko. Al primo turno è riuscito a disinnescarli resuscitando da due set e un break (nel quarto) sotto, oggi chissà. Di certo c’è che Kolya l’erba non la ama. Per niente. Su 8 partecipazioni nella Mecca del tennis è uscito per ben 6 volte prima del terzo turno. Anche nei tornei di preparazione (lui di solito va ad Halle) combina sempre poco. Oltretutto quest’anno ci arriva dopo essere stato fermo per ben 11 settimane (è rientrato nell’ex Regno di Federer due settimane fa).
Brand è invece un tedescone di 22 anni che serve forte e che al primo turno ha disinnescato un altro russo che poco apprezza il grass, Igor Andreev. Il crucco è numero 98 del mondo e quest’anno ha giocato quasi solo challenger, vincendo a Monza e giungendo in finale a Tunisi. Il pronostico è molto più aperto di quanto si possa immaginare. Venghino, scommettitori, venghino.
NO. 15 LLEYTON HEWITT (AUS) v EVGENY KOROLEV (KAZ)
Head-to-head: Hewitt leads 1-0
2009 Houston Clay (O) SF Hewitt 76(4) 64
Compito sulla carta molto facile per Lleyton, dato che il naturalizzato kazako Korolev non pare proprio adatto ai prati. Lo sparatutto Evgeny in tutta la sua vita da tennista (junior e pro) ha vinto solo due partite sull’erba. Per fargliene vincere una a Wimbledon c’è voluto Schwank al primo turno, e c’ha perso pure un set, il che è tutto dire. L’australiano, proveniente dalla sorprendente vittoria ad Halle, è il giocatore in attività con più vittorie sul verde, avendo dalla sua ben 99 vittorie a fronte di sole 23 sconfitte. Vincendo oggi (molto probabile) farebbe cifra tonda. Numeri non da tutti. Una curiosità legata all’ex antipatico del circuito (ormai è quasi un agnellino in campo) è quella relativa al fatto di essere uno dei 7 padri in tabellone. A fargli compagnia ci sono Marcos Daniel, Taylor Dent, Roger Federer, Ivan Ljubicic, Michael Llodra e Stanislas Wawrinka. A dicembre oltretutto, sua moglie Bec darà alla luce il terzo pargolo della famiglia. Auguri.
NO. 12 TOMAS BERDYCH (CZE) v BENJAMIN BECKER (GER)
Head-to-head: Berdych leads 3-1
2006 Halle Grass (O) R32 Berdych 64 63
2007 AMS Monte Carlo Clay (O) R32 Berdych 61 62
2007 AMS Cincinnati Hard (O) R64 Berdych 63 64
2007 Bangkok Hard (I) SF Becker 36 64 64
Il bel Tomas farà bene ad entrare in campo concentrato contro il meno bel Benjamin. Il tedesco, amante del cappello con la visiera all’indietro, è infatti un giocatore molto ostico su erba, e non a caso ha vinto il suo unico torneo Atp proprio su questa superficie, a ‘s-Hertogenbosch nel 2009. Ottimo servizio, due discreti fondamentali, fantasia zero. Questo il biglietto da visita di Becker, che nel match d’esordio ha avuto la meglio di Ryan Sweeting in quattro set.
A differenza del suo avversario, che ha giocato ad Halle e a ‘s-Hertogenbosch, raggiungendo in entrambi i casi la semifinale, Berdych ha scelto di non giocare nessun torneo di preparazione per adattarsi all’erba, forse per riposarsi dopo le fatiche del suo ottimo Roland Garros. La scorsa edizione l’allievo di Krupa perse netto da Roddick in ottavi, quest’anno, complice un buon tabellone, potrebbe trovare Federer in quarti. Intanto c’è da battere colui che pose fine alla carriera di Agassi. E non sarà semplicissimo.
Nicola Gennai
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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker