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25/06/2010 20:08 CEST - Wimbledon day 5

Lezione Federer, ora c'è Melzer

Federer quasi professorale nel suo demolire Clement. Il francese non ha la pesantezza giusta e viene travolto da una lezione di tennis. Nessuna palla break concessa dallo svizzero Gianluca Comuniello

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Primo Federer moment: dopo sette games Federer è già avanti di due break e si appresta a servire per il primo set. C'è appena stato il primo cambio di palle e il giocatore svizzero mostra a Clement la palla nel gesto internazionalmente inteso come segnale di palle nuove. Il pubblico intorno al campo sta ancora rumorosamente sedendosi dopo lo “svacco” del cambio di campo. E allora Federer prolunga il gesto. Tiene la pallina alta, Clement l'ha già vista bene, ma lui la tiene ancora qualche secondo alta per aria. Un direttore d'orchestra prima dell'inizio della sinfonia che dirigerà. Un segnale al pubblico, più che a Clement. Io sono pronto, lasciatemi lavorare. Sono io e sono a casa mia e oggi sono perfettamente a mio agio: un messaggio lanciato al resto della compagnia. Il set finisce 6-2. Contro un giocatore non in grado di mettere in piedi la potenza e il dinamismo di Bozoljac, contro un giocatore che non era nella giornata di grazia vissuta da Falla, lo svizzero torna ad irradiare sicurezza, cosa che nei due turni precedenti si era vista solo a tratti. E' stato difficile cominciare, ma ora la velocità di crociera è innestata e c'è odore di seconda settimana, quella in cui trasformarsi in squali di lusso. Il padrone di casa fa vedere di essere pronto. Il secondo set comincia come il primo: break nel primo game, alla prima opportunità. Questa è la differenza fra il Federer buono ma sofferente (il fratello?) di alcune giornate ed il Federer che siamo abituati a vedere a Wimbledon. Questa versione, quella di Wimbledon intendo, prende qualsiasi opportunità. Corre nei suoi turni di servizio. Che dire invece di Clement. Tutte le volte che lo vedo rimango affascinato/irritato dal suo continuo rituale con gli occhiali da sole. Fortuna che ad inizio secondo set se li è tolti perchè di sole non c'era più neanche l'ombra (ah ah ah).
Secondo Federer moment: nel sesto game del secondo set c'è qualche scambio un po' più lungo. In uno di questi Clement riesce a tenere dietro lo svizzero, che comincia ad affettare rovesci slice molto bassi e veloci. Sempre nello stesso punto li tira, sembra un'esercitazione. Ci si chiede se aspetti un errore dell'avversario, ma non è così. Aspetta di trovare lo spot giusto. Quando lo spazio si apre, tira un rovescio lungolinea che sembra un tracciante luminoso, tanto si dirige con sicurezza nell'unico posto in cui poteva andare. Nel secondo set Clement oppone più resistenza, ma Federer rischia meno di zero una volta ottenuto il break ed il set si chiude 6-4.
Terzo Federer moment. Quarto game del terzo set: Clement gioca un buon dritto incrociato. Federer, proprio nell'angolo in cui nei giorni scorsi aveva palesato qualche problema, arriva bene con le gambe e tira a sua volta un incrociato a non più di due centimetri dalla riga. Clement “choppa” un dritto di recupero che esce basso e teso, cadendo poco dopo la rete. Una palla lontanisima dall'essere la tua migliore amica. Federer arriva con un paio di falcate felpate ma è costretto a mettere la racchetta sotto la palla, per tirarla su. Le dà un educatissimo buffetto che la spinge nell'angolo opposto al precedente, dove il francese arranca per arrivare e per giocare un pallonetto corto. Lo smash è giocato piatto e senza tanti fronzoli. Dritto al sodo. Nel game successivo, continuando ad esprimere quella che chiamerei “concretezza estetica”, e aiutato da un paio di errori evitabili di Clement, lo svizzero fa il break anche nel terzo set. Conduce in porto la pratica senza offrire lo straccio di una palla break. Un paio di volta a 30, il povero Clement e poi basta. Al prossimo turno c'è Melzer, che ha vinto in quattro set un match sulla carta non semplice contro Feliciano Lopez, dopo aver in pratica regalato i primi sette games dell'incontro in un ciondolare sonnacchioso. Melzer è giocatore in fiducia, Melzer è mancino. Il secondo in quattro partite. Il professor Federer avrà un'altra occasione per ripassare l'unica materia che sembra creargli ancora qualche problema. Il mancinismo.

Gianluca Comuniello

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker