28/06/2010 18:59 CEST - Wimbledon

New apples please. Marketing al tubo

Di come (non) fare la cresta sui biglietti, dell'affitto al minuto di Mahut e Isner e dei professionisti della coda. Ma anche della guerra privata di Wimbledon contro il calcio, di marketing creativo e di masticazione rumorosa. Enrico Riva

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mele

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Il "Gibertinum" vi insegna come accedere ai tornei seguendo la procedura stampa. Il "Rivum" prova ad analizzare la versione truffaldina che vi potrebbe portare parecchi soldi o direttamente al gabbio. I bagarini si fregano le mani durante Wimbledon. Una coppia recentemente ha pagato 14.000£ per due biglietti delle semifinali maschili. qunaod vincere il ballott è un po' come vincere la lotteria...

Volete regalare ai vostri figli una festa indimenticabile? Magari per il 68esimo o il 70esimo compleanno di nonno? Perchè non affittare Mahut o Isner? Il francese viene via a 16.91£ al minuto, l'americano vi costa un po' di più: 25.77£. Sono le cifre che i due hanno guadagnato nel loro primo turno. Il problema grosso sarà evitare a nonno l'abbiocco.

Wimbledon, in puro stile maccartista, ha deciso di condurre la sua crociata contro il calcio al di là di qualsiasi logica. Ai tapini in coda sotto il solleone domenica è stato proibito di lasciare la fila per recarsi a vedere Inghilterra Germania, pena la perdita del posto. Visto il risultato è stato quasi un gesto caritatevole...

A proposito di coda. Pigri? Stanchi? Viziati? Perchè non rivolgersi a Calum Brackett. Da anni la signora Brackett trascorre l'attesa al vostro posto. La raggiungete le mattina, le versate il conguaglio (non rivelato) e lei se ne va a casa a dormire.

Il vostro responsabile marketing si annoia? Nessun problema. Chiedetegli di ipotizzare una campagna che unisca Wimbledon e le mele. Se sarà bravo migliorerà l'idea di Marks&Spencer di mettere in vendita tubi da quattro di mele. A 1.99£ l'uno.

Papà Williams, perenne vedetta della ritirata del nostro prode Mastroluca, è un uomo costantemente seguito dai giornalisti. Di lui oggi si parla per i cappellini inneggianti a Geova e per la fastidiosa abuitudine di triturare biscotti Orio con una certa rumorosità durante i match.

Enrico Riva