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08/07/2010 14:13 CEST - COPPA DAVIS

Spagna-Francia
il derby dei Pirenei

Francia e Spagna si affrontano per la settima volta, l'ultima era stata la semi del 2004 vinta dalle Furie Rosse.Gli iberici, campioni in carica, giocano i quarti fuori casa senza Nadal mentre i francesi devono rinunciare aTsonga. L'ordine di gioco.Christian Turba

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Venerdì
Gael Monfils (FRA) v David Ferrer (ESP)
Michael Llodra (FRA) v Fernando Verdasco (ESP)

Sabato
Julien Benneteau/Michael Llodra (FRA) v Feliciano Lopez/Fernando Verdasco (ESP)
Gael Monfils (FRA) v Fernando Verdasco (ESP)

Domenica
Michael Llodra (FRA) v David Ferrer (ESP)

 

SPAGNA-FRANCIA
Head-to-head: 5-1 Spagna


A prima vista, la scelta di Clermont Ferrand come sede di quest’interessante quarto di finale tra Francia e Spagna potrebbe sembrare bizzarra, in ottica “afflusso di pubblico”. Capoluogo del dipartimento di Puy de Dome e della regione dell’Auvergne, questa cittadina di 140.700 abitanti è situata nel centro quasi esatto dell’” Exagone”, egualmente lontana dalle principali città transalpine: 4 ore (in macchina) da Parigi, 4 ore e mezza da Parigi, “solamente” 2 ore e 15 minuti da Lione. Trovandosi nel bel mezzo del Massiccio Centrale, inoltre, la città è raggiungibile attraverso strade di montagna che, il più delle volte, non son totalmente sicure: al contrario del sito che ha ospitato il recente Francia-Germania, Tolone (perla del Sud-Est transalpino), dunque, Clermont Ferrand è ben lontana dal mare e, teoricamente, meno ambita nel periodo estivo. Tanto più che la città è conosciuta per essere tra quelle con le escursioni termiche più elevate in Francia e per essere, se vogliamo, una “piccola Dublino”, in cui da un momento all’altro il sole può lasciare posto a nebbia, burrasche e temporali. Proprio questo relativo freddo, però, potrebbe essere una chiave di lettura della scelta operata dalla FFT: chissà che Guy Forget e soci non contino su una temperatura non troppo elevata, oltre che sull'altura, per sorprendere gli iberici, abituati al caldo..
Comunque, la cittadina riveste altri interessi per un ipotetico spettatore. In primo luogo ospita il Puy-de -Dome, un bellissimo vulcano contornato da numerosi templi antichi, che offre ai turisti la possibilità di effettuare camminate a pendenze dure e in mezzo alla nebbia: su questa vetta, come commemorato da una targa situata all'arrivo, il 17 luglio 1952 Fausto Coppi conquistò la 21esima tappa del suo trionfale Tour de France (Limoges-Clermont Ferrand), precedendo Nolten e il suo eterno rivale Gino Bartali.


Inoltre, Clermont Ferrand riveste una certa attrattività storica. Innanzitutto, l’attuale centro cittadino sorgerebbe ( anche se vi son dubbi a proposito) nei pressi dell’oppidum gallico di Gergovia menzionato nel VII libro del De Bello Gallico, scritto da Giulio Cesare durante la conquista della Gallia (58-50 a-C): qui sarebbe nato il condottiero Vercingetorige, grande avversario di Cesare, del quale una grossa statua campeggia nella piazza principale di Clermont. In secondo luogo, la città fu sede del famoso appello di Clermont del 1095, con cui il papa francese Urbano II incitò il popolo francese alla crociata (quella che poi sarebbe stata la Prima Crociata) per strappare la Terra Santa dalle mani degli Arabi. Altra figura indissolubilmente legata al capoluogo dell’Auvergne è il filosofo Blaise Pascal, qui nato nel 1623 e commemorato con una targa in una via del centro: fu alla sua epoca che le due cittadine di Clairmont e Montferrand vennero accorpate per dare origine all’attuale nome della città. Last but not the least, in tempi più recenti Clermont Ferrand ha visto nascere la famosa casa di pneumatici Michelin.


Se poi non bastasse la storia, ci pensa lo sport a renderla attraente: la squadra di rugby locale, l’ASM Clermont Auvergne, ha appena riportato, dopo 3 finali consecutive perse, il primo titolo della sua storia nella prestigiosa Top 14 francese. I numerosi tifosi del club, che nell’euforia dei festeggiamenti hanno tappezzato di bandiere del proprio club preferito persino la statua di Vercingetorige, promettono di accorrere numerosi per sostenere i ragazzi di Guy Forget. Insomma, gli ingredienti per un buon weekend-non solo per i giocatori, ma anche per i turisti che volessero accorrere a vedere il match ci sono tutti.


Tornando al tennis giocato, Francia e Spagna si affrontano per la settima volta nella storia. Nelle sei precedenti occasioni, gli iberici hanno vinto per ben 5 volte, l'ultima delle quali nelle semifinali del 2004, quando, nella Plaza de Toros di Alicante, Ferrero, Nadal e Robredo vinsero un singolare ciascuno e il doppio Nadal-Robredo compì l'impresa di sconfiggere (6-3 al quinto) il fortissimo duo Clement-Llodra. I tricolori, dal canto loro, hanno conquistato ( col punteggio di 3-2) solo la prima sfida, la finale del gruppo Europa svoltasi nel lontano 1923 a Deauville, grazie al contributo del “coccodrillo” René Lacoste. Come già accennato, si giocherà nella grande sala Zenith di Clermont Ferrand, stadio dalla capacità di 6190 posti, con inizio fissato par venerdi alle ore 13: si tratta di una seconda per questo stadio, che nel febbraio 2007 aveva già ospitato francia-Romania 4-1. La superficie, per essere precisi, è un duro indoor/resina ( con rimbalzo basso) e le palle sono griffate Dunlop Fort All Court


I francesi, nove volte vincitori della Coppa Davis -di cui l'ultima nel 2001- non navigano certo in buone acque: priva del suo giocatore di punta Jo Wilfried Tsonga (infortunatosi al ginocchio a Wimbledon) e di Richard Gasquet (infortunato alla schiena), la nazionale guidata da Guy Forget potrebbe presentarsi all’appuntamento schierando come singolaristi un Gilles Simon ancora semiconvalescente e un Gael Monfils certo non reduce da una buona stagione primaverile europea. Il doppio verrà sicuramente disputato dalla ormai collaudata coppia Llodra-Benneteau, mentre Jeremy Chardy sarà pronto in caso a subentrare in caso di infortuni o scelte tecniche diverse. Attenzione, però, perché Forget potrebbe anche decidere di schierare (e, stando all'Equipe, ci sta pensando seriamente) in singolo lo stesso Michael Llodra, giocatore che col suo gioco serve-and-volley, quando è in forma (come lo scorso febbraio a Marsiglia, su una superficie molto simile a quella dello Zenith di Clermont) è in grado di vincere tornei e battere anche dei top 10 su terreni indoor, e dispone altrimenti di un Benneteau che su questi campi sa adattarsi abbastanza bene.


I campioni in carica ( e quadricampioni dal 2000) spagnoli, però, non stanno certamente meglio. Il fresco bicampione di Wimbledon Rafa Nadal, infatti, ha già da tempo dichiarato forfait adducendo la motivazione di voler curare il dolore al ginocchio destro all’origine del “famoso” MTO chiesto al 3°turno del torneo londinese contro Petschzner. La squadra allenata da Alberto Costa, così, si presenta in terra dei cugini con un numero 1 ,Fernando Verdasco, anch’egli sofferente alla caviglia e palesemente fuori forma, tanto da uscire nettamente al 1°turno di Wimbledon contro Fognini –senza nulla voler togliere alla stupenda performance di Fabio: inoltre gli altri potenziali singolaristi presenti, David Ferrer e Nicolas Almagro, non si sono certo fatti segnalare per le loro prestazioni indoor negli ultimi tempi. Anche per il trionfatore del Roland Garros, dunque, la scelta è dura: la sensazione è quella che Verdasco, essendo sicuramente schierato in doppio con Feliciano Lopez, potrebbe lasciare il posto di singolarista a Almagro e Ferrer. Proprio quest’ultimo, imbattuto nella Davis 2009 e vero “animale” da competizione (leggasi rimonta da 2 set a 0 sotto contro Stepanek, nella finale 2009), potrebbe rivelarsi l’ago della bilancia per l’equipe spagnola, soprattutto se riuscisse a tornare a praticare il gioco che, nel 2007, lo portò sino alla finale dei Masters. Attenzione, però, perché Costa potrebbe anche tentare l'azzardo schierando in singolare Lopez, uno che sicuramente sa giocare su queste superfici e, col suo servizio mancino e il suo perfido slice di rovescio, potrebbe creare più di un grattacapo ai transalpini.


Mai come in questo weekend, negli ultimi tempi, si ha avuta la sensazione che la Spagna fosse impegnata in una sfida potenzialmente tanto equilibrata prima della finale: dunque, alla fine, potrebbe essere il doppio a rivelarsi decisivo nel decidere le sorti di questo “derby dei Pirenei”.

 

Christian Turba

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker