Italiano English Français
HOMEPAGE > > Federer il testone e i tempi che cambiano

10/07/2010 17:56 CEST - International press clippings

Federer il testone e i tempi che cambiano

Stephanie Myles, Montrealgazette.com-Trad. di Tino Cianciotti

| | condividi

Tempo fa Pete Sampras, autentica leggenda di Wimbledon, perse un match sul Campo Centrale contro un giovane impertinente con i capelli raccolti a coda di cavallo: il suo nome era Roger Federer. Sampras vantava sette titoli dei Championships e mai vinse l'ottavo.

Lo scorso mercoledì 30 Giugno si sono sentite eco di quel match sul campo centrale di Wimbledon: non perchè si sia trattato di un nuovo passaggio del testimone -Tomas Berdych non sarà mai Roger Federer- ma perchè l'esito del quarto di finale tra lo svizzero e il ceco è stato la prima vera avvisaglia di ciò che ci aspetta.

Federer aveva disputato sette finali consecutive di Wimbledon quando Berdych l'ha eliminato. Aveva vinto sei di quelle finali e la settima -con la quale eguaglierebbe Sampras- potrebbe non arrivare mai.

E' il momento di iniziare a chiederci come finirà la carriera dello svizzero. Il fascino dell'atto finale della vita tennistica di Federer non risiede nella ricerca dell'ennesimo Slam ma nel modo in cui vorrà affrontare l'inevitabile declino.

Quanto a lungo la testardaggine dello svizzero gli vieterà di accorgersi di come il tennis stia cambiando? Apporterà dei cambiamenti al suo tennis nonostante il successo che finora gli ha garantito? Continuerà ad alternare brutte sconfitte ad infortuni più o meno significativi?
Dopo la sconfitta subita a Wimbledon Roger ha fatto delle dichiarazioni sorprendenti: “...i quarti di finale sono stati un risultato rispettabile...”; “...c'è gente che darebbe la vita per giocare i quarti di uno Slam...”.
Il più grande di tutti giudica i suoi risultati con gli standard appartenenti ai comuni mortali.

Federer fece irruzione nel circuito alla fine di un'era dominata da tennisti a tutto campo che facevano ancora ricorso al serve & volley con ottimi risultati. Dieci anni dopo lo svizzero affronta regolarmente avversari di nuova generazione che colpiscono ogni palla con tutta la forza possibile. L'evoluzione delle attrezzature ha solo esacerbato una tendenza già in atto.

Intendiamoci, anche Federer è un gran colpitore, ma solo grazie al suo incredibile polso e alla velocità della testa della sua racchetta. Non alla tecnologia.
Ha cambiato le corde, ma la racchetta è rimasta pressochè identica a quella del suo esordio (molto simile a quella che Sampras aveva utilizzato per l'intera carriera, la Wilson Pro Staff). Forse Federer non ha sentito l'americano maledire la propria ostinazione nel non voler adottare un attrezzo più evoluto quando era ancora in tempo.

Roger è un gran testardo e si trincererebbe dietro gli innumerevoli trofei vinti con quella racchetta se qualcuno volesse proporgli dei cambiamenti. Oggi, però, la differenza di 20/25 Km/h tra la velocità del suo servizio e quello di alcuni suoi avversari inizia a farsi sentire. Prima c'era solo Andy Roddick, adesso c'è una moltitudine di tennisti più alti, più forti e potenti di Federer.

Come ci si aspetta che reagisca a chi gli consiglia di assoldare un vero coach (sarebbe denaro sprecato: non gli darebbe ascolto), un'evoluzione nel gioco o un cambio di racchetta? Federer non servirà mai a 220 Km/h, non colpirà mai un rovescio a due mani (benchè sappia che sarebbe meno vulnerabile contro gli altissimi rimbalzi dei topspin dei suoi avversari) e non sarà mai alto 2 metri.

Federer sembra far caso solo alla presenza di Del Potro, forse perchè ne fu sconfitto nella finale dello U.S. Open 2009. Ma è circondato da decine di copie di Del Potro e lui sembra non accorgersene. Eppure ne ha incontrati due negli ultimi Slam che ha disputato, Soderling a Parigi e Berdych a Londra. Ha perso con entrambi e in entrambe le occasioni ha dato la colpa della sconfitta ad altri fattori, dalle cattive condizioni dei campi agli infortuni.

Lo svizzero è ossessionato dal regime dei suoi allenamenti quanto Nadal lo è dalla posizione delle bottigliette sul campo. Il gran lavoro che Roger fa dietro le quinte è una delle ragioni della sua straordinaria fortuna contro gli infortuni, oltre all'ottima predisposizione genetica di cui invece Nadal difetta.

A Federer piace che tutto sia perfetto e lavora in modo maniacale affinchè le cose vadano come vuole. Se ciò non avviene lui subisce un piccolo crollo, ma chiedergli di cambiare radicalmente sarebbe come chiedergli di alterare la sua natura: lui è Federer il Grande, non Michael Chang, il quale cambiò racchetta e tentò di potenziare il suo servizio. Invano.

Con il passare del tempo gli infortuni diverranno più frequenti e aumenterà il numero delle variabili che sfuggiranno al suo controllo. Come le affronterà? La speranza è che, a fine carriera, il cerchio possa chiudersi nel migliore dei modi.

Qui l'articolo originale
 

comments powered by Disqus
TV Tennis
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Ubaldo Scanagatta e Daniele Azzolini commentano il trionfo di Nadal a Wimbledon

Quote del giorno

“Che ci crediate o no, il mio coach, prima dell’inizio del torneo, mi ha detto che sarei stato in grado di giocare per dieci ore”

John Isner e un curioso aneddoto sul match dell’anno

Accadde oggi...

28 Giugno 1977

Il diciottenne John McEnroe diviene il primo giocatore a raggiungere le semifinali a Wimbledon partendo dalle qualificazioni, quando sconfigge l’australiano Phil Dent nei quarti di finale.

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker