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13/07/2010 14:59 CEST - Italiani

L’estate rovente di Flavia Pennetta

La numero 2 d’Italia è attesa da un periodo davvero di fuoco. Nei prossimi due mesi deve difendere più della metà dei punti del suo ranking. E la forma traballante mostrata nelle ultime uscite non è di buon auspicio.  Daniele Vitelli

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Questa stessa settimana, esattamente un anno fa, Flavia Pennetta dava inizio alla sua straordinaria estate 2009. Una corsa che l’avrebbe portata, prima italiana di sempre, ad occupare un posto tra le prime 10 tenniste del pianeta. Ora, ad un anno di distanza, Flavia è chiamata a confermare quei risultati, che rischiano di pesare come macigni. La prima parte della stagione della tennista brindisina è stata buona, migliore dello stesso periodo dello scorso anno, ma ha stentato a raggiungere i picchi di risultati di luglio-agosto 2009. Lo dimostra la classifica pubblicata oggi dalla Wta, nella quale è alla dodicesima posizione con 3450 punti, 300 in più rispetto alla fine della passata stagione. Questo progresso si deve soprattutto alle ottime prestazioni di Auckland ad inizio 2010, Parigi indoor e soprattutto al quarto turno del Roland Garros, torneo in cui si era fermata all’esordio nel 2009. Ma questi passi avanti nei risultati non sembrano sufficienti per metterla al riparo dallo scivolare indietro in classifica, qualora non riuscisse a ripetersi nella stagione sul cemento americano. Oltre la metà dei punti, 1940 su 3450, che costituiscono il best 16 di Flavia, infatti, sono stati raccolti nella seconda parte del 2009 e qundi sono ancora validi per la classifica di quest’anno.

Torneo risultato punti
Australian Open 2° turno 100
Indian Wells 3° turno 80
Miami 2° turno 5
Madrid 2° turno 80
French Open 4° turno 280
Wimbledon 3° turno 160
US Open Quarti 500
Beijing 3° turno 140
Auckland finale 200
Paris semifinale 200
Dubai 3° turno 125
Marbella vittoria 280
Palermo vittoria 280
Los Angeles vittoria 470
Cincinnati semifinale 350
New Haven semifinale 200
  totale 3450
Best 17: Linz semifinale 130


Con ancora due tornei obbligatori da giocare, lo Us Open, dove ha raggiunto i quarti, e Pechino, il ranking della brindisina comprende, tra i risultati ottenuti nel 2009, le vittorie di Palermo (che inizia oggi) e Los Angeles, oltre alle semifinali di Cincinnati e New Haven, per un totale di ben 1800 da difendere da qui allo Us Open incluso.
A questo punto viene da chiedersi quali siano le condizioni attuali di Flavia e se ci siano i presupposti per ripetere gli eploit della scorso anno. I risultati degli ultimi tornei eventi sono stati identici a quelli ottenuti nella scorsa stagione: terzo turno a Wimbledon e semifinali a Bastad. Ma se lo scorso anno le sconfitte erano arrivate da Mauresmo e Wozniacki, nelle ultime settimane le giustiziere della Pennetta sono state le ben più abbordabili Zakopalova e Dulko. A Wimbledon si era detto che il motivo principale della debacle era stata la straordinaria prestazione della sua avversaria, peraltro subito ridimensionata al turno successivo dalla Kanepi. A Bastad, settimana scorsa, è emerso qualcosa di più. Flavia è apparsa lenta nei movimenti, stanca e poco reattiva. In queste condizioni, la sua palla perde penetrazione e può diventare quasi un boomerang, perché il suo gioco basato sul ritmo rischia di mettere in palla le avversarie. E’ stato sufficiente per battere Stephens e Craybas, ma non la Dulko, che ha solo dovuto aspettare l’errore dell’italiana per portare a casa facilmente il match.
Ma c’è un pezzo in più da aggiungere al puzzle. La Pennetta quest’anno ha intensificato la sua già ricca attività di doppista, che, grazie al sodalizio con la Dulko, la sta portando ad importanti risultati. Con quattro tornei vinti quest’anno e le semifinali raggiunte di Wimbledon, è riuscita ad entrare nella top ten anche in doppio e a posizionarsi al secondo posto, insieme all’argentina, nella classifica Race che qualifica le quattro migliori coppie al Master di fine anno. Nonostante la forma non proprio esaltante di Flavia, la coppia italo-argentina, non conosce crisi, come dimostra la recente conferma del titolo di Bastad. Andare avanti più spesso nei tornei anche in doppio la sta portando, però, a giocare tantissime partite in questa specialità, già 42 quest’anno, 6 in più dell’anno passato. Non potrebbe essere questa la causa della stanchezza e della condizione precaria evidenziata negli ultimi tornei giocati? Certo, il doppio è una specialità che ha una sua rilevanza, e nel femminile anche qualcuna delle più forti la pratica, ma i risultati che contano sono quelli di singolare. E far bene come singolarista, per una come Flavia, dovrebbe essere il primo degli obiettivi.
 

Daniele Vitelli

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker