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17/07/2010 20:54 CEST - PERSONAGGI

La seconda vita di Marat Safin

Ad 8 mesi dal suo ritiro Marat Safin si gode la vita dopo il tennis.Non come ci si poteva aspettare, ma con un impegno quotidiano nella promozione del suo sport in Russia come "politico" del tennis. Sara Cecamore

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Sono passati 8 mesi dall’ultima volta che è sceso in campo per disputare una partita del circuito maggiore. Era l’ottobre del 2009: sul centrale di Parigi Bercy, dopo tre set mozzafiato contro Juan Martin Del Potro, Marat Safin diceva “addio” al tennis, se non altro a quello giocato. Ora si gode la vita da "politico" del tennis.Eh sì, perché tutti quelli che pensavano di ritrovarlo dopo il ritiro in giro per feste e festini solo a divertirsi e ad oziare dovrà ricredersi. Sarà perché già durante la sua vita tennistica il bel russo non si è fatto mancare nulla, sta di fatto che nella sua “seconda vita” le cose per lui si stanno facendo serie e Marat se la passa bene almeno quanto nella prima,solo in modo diverso.

Avrà anche appeso la racchetta al chiodo, ma non ha mai abbandonato il tennis. Appena un mese dopo il suo ritiro il due volte vincitore di Slam era stato eletto membro sia del Comitato Olimpico del suo paese che della Federazione Russa, ruoli con i quali si è presentato alle Olimpiadi di Vancouver di quest’anno. Insiders parlano anche di una sua successione ai vertici dove andrebbe a sostituire l’attuale capo della Davis e Fed Cup e presidente della Federazione, Shamil Tarpischev.

Uno dei suoi compiti principali, in qualità di “official”del tennis russo, è quello di far crescere e di promuovere lo sport nel suo paese. La prima strada intrapresa prevede la pubblicizzazione del torneo di casa sua, la Kremlin Cup di Mosca, evento di cui ne diventerà presto il presidente e al quale cerca di attirare un maggior numero di giocatori. “Voglio che vengano più giocatori al nostro torneo. Dobbiamo renderlo più interessante perché gli spettatori sono esigenti e vogliono vedere più qualità” ha dichiarato Safin. Ha sfruttato così le sue visite al French Open e a Wimbledon di quest’anno per attirare l’attenzione di dirigenti e giocatori sul suo torneo.

Inoltre, Marat si sta impegnando tanto anche ad aiutare le nuove leve del tennis russo, un gruppo di giovani che potrà assicurare al paese un futuro tennistico di alta qualità e magari in grado di raggiungere i suoi stessi acuti. L’obiettivo principale è quello di aprire la prima accademia di tennis in Russia. “E’ un lavoro quotidiano, tutti i giorni sempre la stessa routine. Ci sono tante cose da fare, ci dobbiamo muovere se vogliamo garantire al tennis russo un futuro brillante nei prossimi 5-10 anni”, ha commentato Safin in merito a questo progetto.

Tra un impegno politico e l’altro, l’ex n.1 del mondo ha trovato anche il tempo di sostenere ed aiutare i suoi ex compagni di Davis durante l’incontro di quarti contro l’Argentina disputatosi proprio a Mosca. Non si è limitato ad incitarli ed incoraggiarli dalla panchina, ma ad alcuni di loro (Davydenko e Youhzny) ha fatto anche da sparring partner dopo quasi 3 mesi di astinenza totale.

Ma non emozioniamoci troppo: il trentenne moscovita è fermo e deciso nelle sue scelte e non tornerà. Non tornerà la sua follia sul campo,il nostro batticuore nel vederlo giocare. Ma per le fan c’è una consolazione: che in giacca e cravatta fa decisamente  la sua bella figura….

 

Sara Cecamore

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker