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18/07/2010 16:48 CEST - ATP Bastad

Almagro conquista Bastad

Il murciano supera Soderling 7-5 3-6 6-2 in un'ora e 57 e torna a vincere un titolo ATP dopo 16 mesi. Troppi gli errori gratuiti dello svedese, cui non è bastato l'ottimo rendimento al servizio. Alessandro Mastroluca

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Non basta un solo colpo per vincere una finale. Ha dovuto impararlo anche Robin Soderling, che ha nascosto la testa sotto l'asciugamano mentre Nicolas Almagro aspettava di alzare il trofeo che spetta al vincitore. Non è bastato nemmeno l'appoggio incessante del pubblico di Bastad: il murciano ha chiuso 7-5 3-6 6-2 in un'ora e 56 minuti tornando a vincere un torneo ATP dopo 16 mesi, da Acapulco 2009. Soderling ha così perso la decima finale sulle 15 disputate in carriera. Per Almagro si tratta invece del sesto successo su otto title-match, tutti giocati sul rosso.

Almagro pareggia così il conto degli scontri diretti sul 3-3, con i suoi successi arrivati tutti sulla terra. Soderling, che l'anno scorso l'aveva battuto al primo turno prima di vincere il titolo, ha avuto dalla sua solo il servizio: 87% di prime in campo con solo sei punti persi. Ma il 38% di punti sulla seconda e i troppi errori gratuiti, arrivati spesso nei momenti decisivi del match, hanno fatto girare la finale dalla parte di Almagro, che ha fatto complessivamente meno ma ha visto ripagata la maggiore costanza di rendimento.

Ha sbagliato non solo con il rovescio, il 25enne di Tibro, ma anche tanto, troppo, di dritto; anche perché Almagro ha insistito a cercare l'angolo sinistro con colpi arrotati, senza peso che portavano lo svedese a cercare di aggirare il rovescio per giocare il dritto a sventaglio. Ma il piazzamento del corpo sulla palla era raramente efficace. Soderling, che ha perso quasi tutti gli scambi lunghi, si è trovato particolarmente a disagio nel colpire in avanzamento, nel creare potenza su palle che rimbalzano non lontane dalla riga del rettangolo di servizio; e quando ha cercato di costruire il punto a rete ha rivelato tutte le sue difficoltà di posizionamento e di tocco nel gioco di volo.

Eppure la finale era iniziata in maniera incoraggiante, con lo svedese che apre con un parziale di 7 punti a 2 e si procura due palle break nel primo turno di servizio del murciano, ma le vede svanire con due errori gratuiti. Si prosegue seguendo i servizi fino al 5-5: poi Almagro riesce per la prima volta nel match a vincere due quindici contro il servizio, punti che fanno da preludio al break che decide il set. Soderling annulla due palle break dal 15-40: prima Almagro affossa una risposta su una seconda decisamente morbida, poi Soderling viene a prendersi il punto a rete e chiude con lo smash. Ma saranno altri due errori gratuiti (dritto e rovescio) a portare Almagro a servire per il set. E chiude a 15 con Soderling che stecca una facile risposta e sbatte la racchetta a terra.

Il secondo set sembra preludere a uno sviluppo simile ai match contro Seppi e Ferrer. Lo svedese, dopo la partenza diesel, ritrova centralità e profondità di colpi, brekka nel secondo gioco dopo uno scambio tra i più belli del match: Soderling attacca di dritto, Almagro gioca un passante stretto incrociato di rovescio e riesce anche ad arrivare sulla successiva volée di rovescio dello svedese; “spara alla sagoma” ma non trova il campo.

Soderling non perde nemmeno un punto con la prima nel secondo set ed è proprio con un servizio vincente che riesce ad allungare la finale al terzo set. Ma qui tornano i difetti e gli sprechi. Due dritti strappati regalano tre palle break a Almagro nel sesto gioco. Lo svedese le salva aggrappandosi al servizio, ma altri due dritti inside-out, giocati dal centro verso l'angolo sinistro, trovano solo il corridoio. Lo svedese qui si spegne e perde nuovamente il servizio nell'ultimo gioco del match, che chiude nella maniera peggiore: con un doppio fallo.

Almagro diventa così il settimo spagnolo a vincere un titolo ATP quest'anno e il terzo iberico a sconfiggere uno svedese in finale a Bastad dopo Manolo Santana (46 57 64 75 63 a Lundqvist nel '62) e Emilio Sanchez (76 46 64 a Wilander nel 1986).

Alessandro Mastroluca

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