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31/07/2010 20:52 CEST - WTA Istanbul

Pavlyuchenkova e Vesnina in finale

Pavlyuchenkova deve lottare tre set contro la slovacca naturalizzata australiana Jarmila Groth. La Vesnina approfitta anche di qualche problema allo stomaco per la Petkovic.

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Pavlyuchenkova b. Groth 7-6 2-6 7-5
Dura 2 ore e 10 la prima semifinale in questo torneo WTA di Istanbul. Le due giocatrici arrivano a questa sfida dopo una cavalcata vincente e convincente per tutta la settimana. Non si erano mai incontrate precedentemente, ma di certo la Groth non si dimenticherà di questa partita tanto facilmente. La beniamina di casa (il pubblico sa bene che l’australiana si allena spesso da queste parti!) e la russa giocano un tennis simile ma che oggi ha evidenziato alcuni piccoli dettagli che rendono la Pavlyuchenkova più affidabile. Entrambe giocano con aggressività da subito e cercano di prendere in mano il pallino del gioco dal primo scambio di ogni punto. La differenza la fa la percentuale di rischio che per la Groth è massimo su ogni pallina mentre la russa sa benissimo che allungando a più di 3 scambi ogni punto le probabilità di portarlo a casa diventano elevatissime. Al servizio invece l’ago della bilancia pende più verso la Groth, tanto che le prime palle break arrivano solamente al terzo set.
Ma ripartiamo da capo; primo set che va via abbastanza liscio con entrambe le giocatrici che servono bene e riescono sempre a mettere i piedi nel campo non dando possibilità alla propria avversaria di giocare. Tutto ciò fino a quando sul 6-5 Groth e servizio Pavlyuchenkova arrivano due palle break consecutive sul 15-40 per l’australiana che le butta via malamente senza un briciolo di ragione. Da quel momento si spegne la luce per la Groth, che subisce un parziale di 11 punti ad 1 e lascia il primo set al tiebreak all’avversaria nonostante le occasioni in più avute per portarlo a casa.
Secondo set che invece la Pavlyuchenkova molla alle prime difficoltà e non riesce più a riprendere. L’australiana continua a macinare punti con la prima di servizio e sembra non avere più difficoltà a chiudere i punti importanti che le permetteranno di vincere agevolmente il set col punteggio di 6-2.
Terzo set che fino al 5-4 e servizio Groth sembra avere una sola padrona, ma invece regala un finale a sorpresa. A dir la verità il primo break l’ottiene la Pavlyuchenkova grazie a qualche errore millimetrico della Groth ed una svista arbitrale incredibile. L’australiana però non molla e mette in campo la grinta della giocatrice vincente e controbrekka immediatamente con un game perfetto, fatto di risposte potenti e profonde che non lasciano scampo all’avversaria. Il match sembra aver preso una certa piega e sul 4-4 la Groth sfrutta qualche disattenzione al servizio della russa, portando a casa un game che sembra possa darle la partita. Così non è, ancora una volta la Groth è sfortunata ma anche molto ingenua a giocare con i soliti rischi ma con il braccio un po’ più tirato per l’importanza dei punti, così un regalo dietro l’altro concendono alla russa il controbreak. Il match qui finisce, come successo nel primo set, dopo aver sprecato malamente le occasioni avute per chiudere i set, la Groth smette di giocare e la russa non deve far altro che difendere al meglio e ributtare solamente la pallina dall’altra parte del campo. Ci penserà poi la Groth a sbagliare tutto, tecnicamente e tatticamente, probabilmente con la testa già sotto la doccia negli ultimi 3 games.
Risultato giusto a mio avviso, ha vinto la giocatrice più completa e più razionale. Non credo si possano ottenere grandi risultati senza riuscire mai a controllare i propri colpi e senza saper mai muoversi in fase difensiva. Chiaramente non è una Pavlyuchenkova da top10, ma questa finale se l’è sicuramente meritata.

Vesnina b. Petkovic 1-6 6-0 7-6
Partita dalle poche emozioni ma dai tanti ribaltamenti. Entrambe non vengono da un periodo d’oro. Ma se per la Petkovic è una pausa dopo una prima parte di stagione molto buona, per la Vesnina è un periodo nero che è va avanti da parecchi mesi. Finalmente questa settimana ha trovato gioco e stimoli per tornare a giocare il tennis che le appartiene. Lo scorso anno di questi tempi faceva finale a New Haven ed era a ridosso delle prime venti nel ranking wta, in questo momento si trova sopra il sessantesimo posto in classifica con striscia negativa di sconfitte al primo turno davvero lunga.
Arriviamo al match, Vesnina che rimane negli spogliatoi e Petkovic che fa quello che vuole. Tanti gli errori della russa che non inquadra il campo e velocità di palla della tedesca che è il doppio di quella dell’avversaria. Insomma, sembra non esserci partita ed in 20 minuti la Petkovic si aggiudica il set.
Parte il secondo set e comincia una nuova partita. Vesnina che trova concentrazione e velocità di gambe che nel primo set mancavano; inizia così anche a mettere i piedi nel campo verticalizzando il proprio gioco. Petkovic, che probabilmente parte troppo rilassata e permette alla russa di comandare sempre lo scambio, per 3-4 games è costretta a rincorrere le palline dell’avversaria con una difesa estenuante e probabilmente è proprio in questo momento che arrivano i problemi fisici per la tedesca. Infatti sul 5-0 Vesnina, la Petkovic è costretta a chiamare il medico indicandogli la bocca dello stomaco come causa dei propri dolori. Non sappiamo ancora se siano stati problemi addominali o intestinali, ma da questo momento in poi la tedesca fatica a correre e piegarsi in avanti. Il set finisce a zero e nella pausa tra il secondo ed il terzo set, la tedesca si prende 10 minuti di pausa ulteriore andando negli spogliatoi.
La Vesnina capisce benissimo che l’avversaria non riesce più a colpire la pallina in corsa e probabilmente pensa di avere il match in pugno. Cosi non è.
Parte il terzo set e la russa si trova sotto 0-3 con 2 breaks in un attimo. Praticamente non gioca più come prima e permette all’avversaria di colpire spesso la pallina da ferma per 2-3 volte consecutive e questo alla tedesca riesce ancora abbastanza bene. Poi si riaccende la lampadina alla Vesnina e ricomincia a giocare il suo tennis, si appoggia bene ai colpi della Petkovic e ricordandosi delle sue difficoltà negli spostamenti cerca di far muovere lateralmente l’avversaria a tal punto da convincerla a non partire più alla ricerca della pallina. Cosi la russa vince 5 games consecutivi e la partita sembra finita qui. Ancora una volta il match gira nel modo più assurdo possibile; Petkovic sentendosi già sconfitta comincia a giocare ogni colpo il più forte possibile, tecnica che spesso viene usata da chi vuole uscire dal match senza spendere più altre energie. Il problema è che tutte le fucilate che partono dalla racchetta della tedesca rimangono in campo. La Vesnina cade nel tranello, si innervosisce, esce di nuovo dal match e fatica a proporre all’avversaria tipi di scambi più impegnativi e viene costretta a giocarsi un pericoloso tiebreak. In questo momento però finisce davvero la benzina della Petkovic e la russa può giocare in tutta tranquillità il game che le consegna le chiavi per la finale di domani pomeriggio.

Angelo Cucaro

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