Italiano English Français
HOMEPAGE > > Scintille negli occhi di Federer

01/08/2010 14:06 CEST - INTERVISTE

Scintille negli occhi di Federer

A pochi giorni dal 29esimo compleanno del campione svizzero, Pierre Paganini parla della condizione atletica di Federer: "é preparato come 6 anni fa". Ma quello che è più importante: "in allenamento i suoi occhi brillano come quelli di un ragazzino". Trad. di Sara Cecamore

| | condividi

L'8 agosto Roger Federer compirà 29 anni. Un'età che per tanti, tantissimi atleti significa un lento declino fisico. Ma per il campionissimo svizzero le cose potrebbero andare diversamente. Questo, almeno, quello che pensa il suo preparatore atletico Pierre Paganini che, a pochi giorni dall'inzio della stagione american sul cemento, ha rilasciato un'intervista alla rivista svizzera "Blick". Il segreto, come detto spesso, sta nella preparazione organizzata nei minimi dettagli ma soprattutto nella voglia e nella volontà di sudare tutti i giorni per migliorarsi. Quella voglia che fa brillare gli occhi di Federer come se, dopo oltre 10 anni di carriera, fosse ancora al primo allenamento, alla prima partita.


Il dolore alla schiena è andato via. Il preparatore atletico di Federer pensa che Roger possa fare ancora qualcosa di grande.

Sig. Paganini, quanto è preparato atleticamente Federer in questo momento?
Pierre Paganini: Al momento è preparatissimo. Ci stiamo allenando già da due settimane. Le vacanze gli hanno fatto bene.

A Wimbledon si è lamentato di aver dolore. Da dove veniva?
Questi dolori sono cose normali quando giochi 60-70 partite all’anno. Poi ci sono quei match dove giochi con qualche infortunio e senti dolore alla schiena. Specialmente sull’erba. Non si è sentito molto bene e questo significa che sei portato a giocare con meno fiducia, il che rompe già un po’ il puzzle. A questi livelli anche una piccola cosa può avere un effetto grandissimo.

Quanto è importante per Federer la preparazione atletica?
Ovviamente è meglio quando tutto funziona a dovere. Come persona, come atleta, come giocatore. Ma la realtà è che Roger così come tanti altri a volte non si sente al 100% durante delle partite. Sa però che può battere la maggior parte dei giocatori anche se gli manca un piccolo dettaglio. MA sa anche che in quel caso la faccenda può diventare molto pericolosa per lui.

La prossima settimana Roger compirà 29 anni. Com’è la sua performance atletica rispetto agli standard di qualche anno fa?
é preparato esattamente come 6 o 3 anni fa. Non dico i numeri ma I valori che riguardano esplosività, velocità e resistenza sono come dovrebbero essere. Aggiungete a questo la maturità che ha acquisito in tutti questi anni di preparazione molto disciplinata. Il fatto è questo: che non puoi far vedere ogni giorno tutto quello che hai.

Quindi l’età non è un problema?
Non sei vecchio quando hai 29, 30 anni. Ma a quest’età hai già fatto tanto e questa è una grande differenza. Non è il tuo primo allenamento, non è il tuo primo match. Lui ha quasi 900 partite nelle gambe e migliaia di allenamenti. E le senti. Quello che sta cambiando ora non è la qualità di un atleta, ma la programmazione. Devi dare al tuo corpo più tempo per fare determinate cose.


Le statistiche di tanti ex top players mostrano che dai 29 anni in poi c’è un calo generale nella performance.

Per ognuno è diverso. Agassi ha avuto un periodo come questo nel mezzo. L’importante è la volontà. Quello che mi ha riempito di gioia in queste ultime due settimane: Roger viene all’allenamento con la voglia di uno junior. Sono affascinato. Ci sono le scintille nei suoi occhi. Quando gli dici “ avrai un giorno e mezzo di riposo” lui dice: “Magari domani è bel tempo e possiamo allenarci”. Questo mi dimostra che il suo atteggiamento mentale è quello giusto.

Quindi Federer funziona diversamente?
Forse gli altri amano meno il tennis. Roger ama questi tipi di sport. È per questo che gioca. Tutto quello che ha fatto finora gli è costato tantissimo in termini di energia. Questo bisogna rispettarlo. Roger si allena come prima ma in momenti diversi. La stessa quantità solo distribuita diversamente.


Cosa pensa quando le persone dicono che il suo tempo sta finendo?
Se a dirlo è qualcuno al bar con una birra in mano, vabene. È giusto che lo dica. Non si può essere arrabbiati con loro perché non ne sanno niente. Quello che mi irrita è quando i cosiddetti “specialisti” parlano della sua fine dopo ogni sconfitta. Se capisci di tennis dovresti giungere ad un’altra conclusione.


Questo gli costa molta energia. È una cosa che influenza il suo gioco?

Certo, ma penso solo positivamente. Federer prende molta forza dalla sua famiglia che lo distrae. Mirka fa un lavoro incredibile. Lei si immedesima in Roger.


Quindi le bambine non hanno conseguenze negative sul suo rendimento?
No,affatto. Ci sono molti aspetti positivi. Quante persone a 29 sono infelici perché non trovano il senso della vita? Roger è felice. La sua vita privata garantisce che lui possa giocare ancora per molto.


Il nuovo coach, Paul Annacone, ha un’idea precisa su cosa aggiungerà al gioco di Federer? Lui era uno specialista del serve and volley.
Annacone è qui da pochi giorni ed è entusiasta del nuovo impegno con Roger. Fondamentalmente è Roger che crea il gioco. Non puoi imporgli nulla. C’è dialogo. Roger è molto più aperto ora di quanto non lo fosse cinque anni fa. Il fatto che Annacone fosse un serve&volleyer non la trovo una cosa rilevante. Lui giocava così ma non significa che imporrà quel gioco anche a Federer.


Quanto è dispendioso l’allenamento a Zurigo?

 Ci stiamo allenando da solo 2 settimane. Per il 5 di agosto avremo fatto tra le 15 o 17 unità di conditioning da 1 -2 ore l’una. E dalle 18 alle 24 ore sul campo. I compagni, Koubek e Kohlschreiber, si stanno allenando con lui.


Per quanto ancora Roger vincerà degli Slam?

Oggi direi dai 4 ai 5 anni anche se si aggiungono componenti fisiologiche. Ma per quanto riguarda le sue abilità, l’entusiasmo e la preparazione atletica, può tenere testa agli altri per alcuni anni ancora senza problemi. Il nostro programma è a lungo termine per i prossimi 5 anni.
 

comments powered by Disqus
TV Tennis
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

It must be Twitter: Roddick e Serena

Quote del giorno

“Che ci crediate o no, il mio coach, prima dell’inizio del torneo, mi ha detto che sarei stato in grado di giocare per dieci ore”

John Isner e un curioso aneddoto sul match dell’anno

Accadde oggi...

25 Luglio 1999

Patrick Rafter inizia la sua prima e unica settimana da numero 1 delle classifiche ATP, superando Andre Agassi. Il suo è stato il numero 1 più breve di tutta la storia del tennis maschile e femminile.

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker