Italiano English Français
HOMEPAGE > > Credici ancora Melanie

19/08/2010 00:44 CEST - CRISI

Credici ancora Melanie

Dopo gli exploit a Wimbledon e US Open dello scorso anno l'americana sta passando un periodo avaro di risultati. Un 2010 finora deludente. Cosa possiamo aspettarci da lei nel prossimo futuro? Sara Cecamore

| | condividi


Deve essere finita la magia sulle scarpe di Melanie Oudin, che portano la scritta “Believe” (Credici) sul lato, slogan che gli aveva suggerito il suo ragazzo lo scorso anno. Per come sono andate le cose in questi ultimi mesi sarebbe più opportuno aggiungerci la parola “ancora”, sì “credici ancora, Melanie”. È questo quello che deve provare a fare la 18enne di Marietta dopo una stagione 2010 che le ha riservato ben poche soddisfazioni.

Avvisaglie di un periodo se non nero quanto meno grigio c’erano già state nel finale dello scorso anno e questa stagione non ha fatto altro che confermarlo.Pochi i risultati di rilievo, tra i quali spiccano una semifinale a Parigi indoor e i quarti a Memphis, Ponte Vedra e Charleston. Per il resto solo primi e secondi turni con una striscia di 5 uscite consecutive al primo round affilate nei tornei di Roma, Madrid, Strasburgo, Parigi e Eastbourne. Per non parlare poi delle prestazioni deludenti nelle prove dello Slam, dove è riuscita ad accedere al secondo turno solo a Wimbledon. E nei tornei di preparazione allo Slam di casa sua la situazione non è molto più rosea: anche lì mai oltre il secondo turno né a Stanford né a San Diego, uscite alle quali si aggiunge la sconfitta immediata alla Rogers Cup di Montreal in corso questa settimana.

Insomma, non sembrano questi i presupposti giusti per ripetere l’exploit dello scorso anno agli US Open quando la giovane americana divenne la rivelazione del circuito femminile. Con il suo scarso metro e 70, dei piedi rapidissimi, ed un gioco diverso ed entusiasmante era riuscita ad avere la meglio su tre lungagnone come Dementieva, Sharapova e Petrova, dei pesi massimi a confronto e non solo in senso figurato. Questa fantastica tripletta le aveva regalato i suoi primi quarti di finale in un torneo dello Slam (dopo l’ottimo quarto turno raggiunto a Wimbledon 2009), ma soprattutto tantissima attenzione mediatica. Tra chi cercava di capire come pronunciare il suo nome, c’era anche chi si entusiasmava perché pensava di aver trovato finalmente il seguito all’era delle Williams in quello che era e rimane un quadro disastroso del tennis a stelle e strisce.

Un’attenzione che le ha sicuramente giovato dal punto di vista remunerativo grazie a numerosi contratti di sponsorizzazione , un po’ meno sotto il profilo professionale. Lei stessa ha ammesso di essersi dedicata forse troppo ad attività extra-tennistiche.

Ma il punto è un altro. Cosa possiamo aspettarci da lei? Altri exploit alla US Open 2009? Il talento per farlo ha già dimostrato di averlo ma ne ha a sufficienza, insieme al fisico e alla tenuta mentale, per mantenere un rendimento costante? Certo, la ragazza è ancora giovane – farà solo 19 anni in settembre – e ha tempo davanti a sé ma per il momento l’unica cosa che ha davanti sono i punti da difendere agli US Open per cercare di mantenere la 44esima posizione in classifica mondiale.
 

Sara Cecamore

comments powered by Disqus
TV Tennis
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Dietro le quinte dello spot Gillette: Roger fa i numeri

Quote del giorno

“Che ci crediate o no, il mio coach, prima dell’inizio del torneo, mi ha detto che sarei stato in grado di giocare per dieci ore”

John Isner e un curioso aneddoto sul match dell’anno

Accadde oggi...

25 Luglio 1999

Patrick Rafter inizia la sua prima e unica settimana da numero 1 delle classifiche ATP, superando Andre Agassi. Il suo è stato il numero 1 più breve di tutta la storia del tennis maschile e femminile.

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker