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23/08/2010 20:08 CEST - ATP Cincinnati

Federer vs Fish è la finale

La prima semifinale tutta americana è pesantemente condizionata dalla pioggia e risulta rocambolesca: se la aggiudica Fish in 3 set su Roddick (4-6 7-6 6-1). Federer batte facilmente uno spento Baghdatis 6-4 6-3. Per lo svizzero seconda finale in due settimane. Federico Drago e Rossana Capobianco

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M. Fish b. A. Roddick 4-6 7-6 6-1

La prima semifinale del Master 1000 di Cincinnati non inizia nei migliori dei modi. Il pubblico deve aspettare ben 53 minuti prima di veder entrare in campo i due giocatori, Mardy Fish ed Andy Roddick. I precedenti indicano Roddick in vantaggio 9-2, di cui 7 sul cemento. Ma l’ultimo loro incontro risale a poco meno di un mese fa in semifinale ad Atlanta, con Fish vincente in 2 set.


La prima fase di gioco è molto combattuta: Fish cerca di mettere pressione fin da subito al suo avversario che riesce a difendersi grazie al servizio. Ed è proprio il servizio che la fa da padrona per tutto il set: basta mettere la prima in campo per ottenere il punto. Nel quinto gioco Fish riesce a conquistarsi le prime 3 palle break, ma non riesce a sfruttarle a dovere.
Il match scorre senza sussulti fino al 5-4 e servizio Fish quando, come da previsione, ritorna a piovere. I due americani rientrano negli spogliatoi e ci resteranno per un’oretta. La pausa deve aver fatto male a Fish che, proprio nel momento chiave per rimanere nel set, concede 2 palle break. Andy non si fa pregare 2 volte e beffa Fish in una battaglia a rete. Il primo set lo vince dunque Roddick 6-4.

L’inizio del secondo set coincide con il momento più brutto della partita per Fish, che mette in campo molte seconde e sbaglia un’infinità di rovesci.. L’esito del match appare sempre più compromesso per Mardy, tant’è che Roddick allunga 5-2. Ma ancora una volta la pioggia si mette di mezzo, seppur stavolta per una decina di minuti. Minuti che Fish sfrutta per ritrovare la motivazione giusta: prima conferma il suo servizio, poi va a conquistarsi il break con un rovescio incrociato che Roddick intuisce ma non riesce a mandare dall’altra parte della rete. Si giunge così al tiebreak, la fase più ricca di emozioni del match. Roddick decide di andare parecchie volte a rete,tattica che si rivela suicida; prima minibrekka Fish con un rovescio, portandosi sul 2-1, ma non basta. Errori su errori da parte di entrambi e il tie break prosegue fino al 3 pari. Ancora 2 errori grossolani di Roddick prima col dritto e poi col rovescio e Mardy si porta a casa il secondo set vincendo il tie break 7 punti a 3.

Roddick risente del colpo subito e la pioggia che scende non gli facilita il compito. Il terzo set si apre con una palla break non trasformata dall’ex numero 1 americano, concessagli da Fish con un doppio fallo. Roddick non si vuole arrendere e nel game successivo riesce a salvare 2 palle break grazie al solito servizio (la battaglia degli ace la vincerà Fish 17 a 11). Ma nulla può sulla terza dove il suo avversario, in uno dei pochi momenti di spettacolo, lo scavalca con un pallonetto. Da 2-0 in avanti la partita diventa il monologo di Fish e la frustrazione di Roddick, che continua a sbagliare sia di rovescio che a rete. Fish approda in finale vincendo l’ultimo set per 6-1.

Match dunque sostanzialmente equilibrato fino al tiebreak del secondo set, indirizzato dall’andamento dei servizi. Roddick, nonostante l’ultimo set, esce a testa alta dal torneo dopo aver avuto negli ultimi tempi problemi di salute. Lunedì si ritroverà alla nona posizione del ranking, rientrando nella top ten.
Fish è già certo di aver fatto un salto in classifica fino alla 21esima posizione.

Federico Drago

R. Federer b. M. Baghdatis 6-4 6-3

E' stato un torneo strano, quello di Cincinnati, per Roger. Neanche mezz'ora prima del ritiro sul campo per infortunio di Istomin, Kohlschreiber che non scende nemmeno in campo per gli ottavi: eppure, fin da ieri nei quarti con Davydenko, è parso centrato. Chiaramente il russo non era al meglio, ma ha costretto lo svizzero a scambi velocissimi e anticipi forsennati diverse volte, con Federer che ha sempre risposto alla grande.

Oggi affrontava il carnefice del suo rivale Nadal, che aveva battuto anche lui quest'anno, e che ieri ha dovuto servire 18 aces per avere la meglio sullo spagnolo.

Federer, qualcuno se ne sarà accorto, malgrado dica il contrario, è uno vendicativo: dopo Berdych la scorsa settimana, c'era da regolare i conti anche col cipriota. E lo ha fatto nel miglior modo possibile, in maniera cinica vincendo i punti che contavano e non concedendo nemmeno una palla break al suo avversario, oggi molto meno in palla di ieri, specie col servizio (pochissime prime) servendo molto bene e giocando un tennis più che mai aggressivo.

Il dritto è tornato a camminare parecchio, complice anche un footwork e un conseguente timing saliti di livello; il rovescio alterna colpi fulminanti a stecche da rodaggio; a tal proposito, agli appassionati più attenti difficilmente sarà sfuggita la nuova variante tecnica dello svizzero, probabilmente in fase di sperimentazione: il nuovo modo di colpire il rovescio lungolinea, bloccando il movimento del colpo e rendendolo molto più piatto. Minor margine di sicurezza ma molta più penentrazione. Accade quindi che Roger colpisca, da qualche giorno -spesso anche settimana scorsa- tre tipi di rovescio: lungolinea piatto, incrociato in topspin con più lift e il classico suo back. Chissà che non sia un'idea dell'assente Annacone..

Baghdatis tiene in equilibrio il match grazie a pregevoli passanti su attacchi un po' avventati di Federer, che però a rete compie spesso ricami che fanno bene agli occhi e che gli permettono, sul finire dei due set, di prendere i break decisivi.

Sarà testa di serie numero 2 a Flushing Meadows, mentre da lunedì Baghdatis occuperà la 18esima posizione mondiale: potrebbe essere un pericoloso outsider a New York.

Roger domani invece giocherà la sua 28esima finale in un Master 1000, tentando il poker nell' Ohio.

 Rossana Capobianco

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