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01/09/2010 19:38 CEST - interviste

M. Sharapova - 31.08.10

Trad. a cura di Francesca Sarzetto

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D: Cosa hai pensato tra un set e l'altro, ai cambi campo, soprattutto dopo il primo set?
MS: Pensavo che lei era partita davvero forte, non mi ha dato molto tempo di fare niente. Ha servito molto bene nel primo set. E io non stavo rispondendo bene, neanche sulle seconde. Contro una giocatrice come lei, che gioca molto sull'uno-due, scambi corti, è difficile prendere il ritmo all'inizio.
Ma sono rimasta aggrappata al match. Tra primo e secondo set, sapevo che non era finita. Nel tennis si gioca in due o tre set, sapevo di avere altre possibilità.

D: Ti sembra di giocare abbastanza bene adesso per vincere lo US Open, o pensi di dover acquistare ancora una forma migliore?
MS: Beh, visti i miei risultati in passato, sono arrivata agli Slam in situazioni diverse, giocando molto bene all'inizio, durante tutto il torneo o partendo lentamente e poi migliorando.
Dipende. Dipende davvero dal torneo, la situazione, l'avversaria, vincere certi match. In giorni come questo, quando la tua avversaria gioca molto bene, devi trovare il modo di restare aggrappata e di controbattere. Alla fine, sperare di avere un'altra opportunità.

D:Cosa preferisci? Cominciare piano e migliorare o giocare al massimo tutto il torneo?
MS: Non credo ci sia uno scenario perfetto. Penso che nessuno abbia uno Slam perfetto. Tutti hanno i loro alti e bassi e tutti devono affrontare situazioni più o meno dure. Anche vincere sempre facilmente non è detto che sia la cosa migliore. Fare le cose giuste per vincere ogni match è dura.
La cosa difficile del tennis è restare concentrati per due settimane, sette incontri in uno Slam, e devi fare del tuo meglio quando conta di più.

D: Cosa ne pensi del sistema dei challenge? Se potessi cambiare qualcosa, cosa sarebbe?
MS: Penso che sia una gran cosa per il gioco, per i fan. L'occhio umano non è perfetto. Penso che sia un gran modo di cambiare le cose in un match.
Ovviamente se un giocatore finisce le sue possibilità di chiamata e si va verso la fine del match, penso dovremmo avere l'opportunità di averne di più, specialmente se il giudice di sedia non è convinto di una chiamata. Ora sono solo tre, mi pare. Del resto sappiamo che se ne avessimo di più tutti le chiamerebbero anche quando non serve, quindi...

D: Come consideri il tuo servizio ora? Ti dà fiducia? Ti sembra di doverlo ancora migliorare?
MS: Beh, oggi in particolare credo di aver avuto una bassa percentuale di prime, ma credo di aver fatto un buon lavoro con le seconde quando ne avevo bisogno. Specialmente nel terzo set mettevo poche prime. Ma le ho fatto male con le seconde. Direi che questo è stato un colpo che mi ha aiutato a vincere il match, oggi.
Ma ogni giorno è diverso. Le condizioni sono diverse. A volte giochi in Europa, è fresco, le palle sono pesanti e non viaggiano come da altre parti. E' diverso da come sei abituato. Ma nel complesso mi sento bene.

D: L'altro giorno McEnroe ha rilasciato delle dichiarazioni forti sul tour femminile, sul calendario. Cosa ne pensi?
MS: Penso che ognuno sia diverso. Io ho sempre giocato un certo numero di tornei nella mia carriera. Sempre attorno agli Slam. Penso che i tornei siano una scelta personale.
Mi pare che prima dovevamo giocare 14 tornei obbligatoriamente, ora solo 10. Per cui se giochi quei 10 e gli Slam, non devi avere altri impegni di giocarne altri.
E' una scelta personale quanti giocarne. Credo di averne giocati solo 9 o 10 quest'anno, è una tua decisione. Ma se solo la gente potesse vederci durante le settimane di pausa e quando ci alleniamo, quanto lavoriamo, quante ore stiamo sul campo di allenamento, preparando il nostro fisico per arrivare dove siamo...

D: Come ti senti per come hai giocato oggi? Come sei alla fine del match, contenta? Soddisfatta? Preoccupata?
MS: Beh, alla fine, anche se so che non ho giocato al mio meglio, ho vinto. E a volte questo è più importante di tutto, perchè ti dà l'opportunità di allenarti ancora domani.
Hai modo di giocare un altro match e migliorarti, magari lavorare su quelle cose che oggi non hanno girato per il verso giusto.
Come ho detto all'inizio, è stato difficile capire molte cose oggi perchè gli scambi erano molto corti. Due, tre colpi e il punto era finito.

D: Hai visto il colpo sotto le gambe di Federer ieri? Cosa ne pensi? Lo proverai anche tu?
MS: No, non mi vedrete provarlo. Non è bello.

Francesca Sarzetto

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker