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01/09/2010 22:08 CEST - Us Open

Ivanovic: “Non ho nulla da perdere e mi diverto”

1 settembre 2010 - Traduzione di Tino Cianciotti

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D.: Una buona performance. Sei soddisfatta di come stai giocando?
R.: Si, sono felice di come ho giocato oggi perchè la Zheng è un'avversaria difficile e perchè mi aveva battuto le due ultime volte che ci eravamo incontrate. Mi aspettavo un match duro anche perchè c'era molto vento. Sono soddisfatta di essere stata aggressiva e anche se ho commesso tanti errori sono rimasta concentrata sulla palla e ho colpito bene. Ha funzionato.

D.: Due anni fa giungesti qui da numero 1 e perdesti al secondo turno. Quest'anno hai qualche problema fisico e non sei certo la numero 1 ma stai giocando bene e sembri in gran fiducia.
R.: Il modo in cui giochi è più significativo della posizione in classifica. Quando due anni fa venni qui da numero 1 avevo la sensazione di non giocare da numero 1. Oggi sono la numero 40 e sento di giocare da top ten: ho la sensazione di essere in grado di battere le più forti. Questo significa molto per me.

D.: Cosa ti aspetti dal prossimo turno contro la Bartoli?
R.: Penso che sarà dura. Ci ho perso qualche settimana fa a Stanford: lei fu molto aggressiva e giocò davvero bene. Ma qui le condizioni sono diverse, a Stanford la palla viaggiava più veloce e rimbalzava meno. Tenterò di giocare come ho fatto finora e come faccio in allenamento verticalizzando il gioco. Posso farcela.

D.: Sembri avere una maggiore fiducia nel tuo servizio, soprattutto nel lancio palla. Hai tentato qualcosa di diverso in allenamento?
R.: Ci ho lavorato molto e giocare tanto mi sta aiutando. Spero comunque di non essere famosa per i miei lanci palla sbagliati come mi è successo ultimamente (ride).

D.: C'è stato un momento particolare della stagione in cui hai realizzato che le cose stavano migliorando?
R.: Nel periodo di Wimbledon. Mi sono circondata delle persone giuste che mi hanno dato sensazioni positive. Poi mi sono preparata davvero duramente per la stagione sul duro e ci sono arrivata con la giusta fiducia.

D.: Sembri muoverti meglio in campo. Ti sei allenata molto?
R.: Si, molto. In passato non ci ero riuscita perchè avevo sempre qualche problema fisico che mi costringeva a rinunciare alla palestra e dedicarmi solo alla riabilitazione. Adesso posso fare esercizi di rafforzamento e di agilità. Questo mi rende più sicura delle mie possibilità.

D.: Melanie Oudin ha dichiarato che quest'anno sente molto la pressione dovuta alle aspettative. Accadde anche a te quando ti presentasti qui 20enne e da numero 1? Cosa hai imparato negli ultimi due anni a questo proposito?
R.: Mi vedo come una persona diversa. Quando non ci sono aspettative sei affamata di successo e giochi senza paura contro chiunque. Quando invece hai una posizione e punti da difendere le cose si mettono diversamente: anche se tu credi di essere quella di prima le pressioni esterne ti influenzano e ti pongono dei dubbi. Adesso però non ho nulla da perdere e mi godo la competizione.
La lezione più importante imparata dalle alterne vicende della mia carriera? La vita e il mondo vanno avanti, qualunque cosa accada (sorride).

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