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02/09/2010 06:14 CEST - interviste

A. Murray - 01.09.10

Trad. a cura di Karim Nafea

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D: E’ piacevole avere finalmente la possibilità di cominciare questo torneo di mercoledì?
Andy Murray: Questo torneo è diverso dagli altri Slam, penso sia sempre stato così. Non so se mi piace o no, però è stato ottimo partire bene.

D: Vuol dire che per vincere questo torneo devi vincere sette partite in 12 giorni. Questo è equo?
Andy Murray: E’ molto più facile giocare sette partite in quattordici giorni. Chiunque te lo direbbe. Qui è differente con il sabato e la domenica, le semifinali e la finale, è sempre difficoltoso per tutti i giocatori. E’ sempre stato così per cui non è un problema.

D: Come ti senti ad aver superato il primo turno?
Andy Murray: E’ stato buono. Non ho giocato il miglior tennis possibile, ma le condizioni erano difficili là fuori. C’era molto vento. Lui era uno con cui non avevo mai giocato. Non l’ho mai visto giocare, per cui ci ho messo un po’ ad abituarmi al suo gioco. Ma ho fatto abbastanza per vincere in tre set, e questa era la cosa più importante.

D: E’ una questione di uscire dal campo il più velocemente possibile quando fa così caldo?
Andy Murray: Si preferisce vincere il più velocemente possibile, che sia caldo o no, negli Slam. La cosa importante è vincere. Se vinci in cinque set non è l’ideale, però si vuole solo provare a vincere.

D: La gente si è sentita male, Ljubicic si è lamentato di quanto fosse difficile. Ovviamente Cincinnati due settimane fa era più calda di così.
Andy Murray: Simile.

D: E’ più difficile qua rispetto all’Australia per via dell’umidità?
Andy Murray: Onestamente non ho trovato le condizioni così terribili sul centrale oggi. Era caldo, ma il vento è un po’ più freddo sul centrale rispetto agli altri campi. Quando mi sono allenta stamattina ho sentito molto più caldo rispetta a quando ho giocato la partita. Si sicuramente sono condizioni difficili però non lo so. Non lo so. L’Australia è veramente dura per esempio quando giochi a metà della giornata. Ho giocato alcuni match sul centrale lì. E’ veramente brutale. Non c’è un filo d’aria laggiù, per cui non so cosa preferisco.

D: Questi sono i benefici del duro allenamento a Miami. Puoi dirci quali precauzioni prendi per sopportare queste condizioni? Ovviamente bevi molti liquidi.
Andy Murray: Si, la notte prima, provo a bere molto e a mangiare più roba possibile. In più uso un asciugamano col ghiaccio più meno dal primo cambio di campo. Oggi mi sono messo il cappello. Non mi sono quasi mai messo il cappello negli ultimi quattro o cinque anni. Questo è tutto quello che puoi fare. Io mi metto un sacco di crema solare e poi mi alleno duramente. Questa è probabilmente la cosa migliore che puoi fare per aiutare te stesso.

D: Questa diventa un problema? Quando ti metti molta crema solare cominci a sudare e dopo un po’ diventa problematico.
Andy Murray: Problematico?

D: Si, il sudore che viene con la crema solare. Sono le mie esperienze in vacanza.
Andy Murray: Io la metto qualcosa come 45 o 50 minuti prima di allenarmi. Se la metti appena prima di giocare, non è fantastico. Ti va negli occhi e cose del genere. Però io uso anche i polsini per cui il sudore si ferma prima di arrivarmi nelle mani.

D: Cosa sai di Dustin Brown? Hai visto qualcosa di lui?
Andy Murray: Non proprio. Però ho sentito parlare di lui. Ha un bel gioco, fa molto servizio e voleè ed è molto diverso dagli altri. E’ un buon atleta. Non l’ho mai visto giocare per cui è un altro avversario sconosciuto.

D: Come descriveresti l’effetto che questa stagione sul cemento ha avuto sulla tua fiducia prima di questo torneo?
Andy Murray: Sicuramente mi ha aiutato per quanto riguarda …., la forma in partita è stata la chiave per via delle condizioni difficili. E’ importante aver giocato molti match. Non sono stato molto solido. Dopo l’Australia ho giocato male e Wimbledon mi ha ridato di nuovo la fiducia. Volevo davvero fare bene. Dopo mi sono allenato molto duramente, e ovviamente ho ottenuto buoni risultati nei tornei che sicuramente aiuta.

D: Pensi che il livello di fiducia che hai raggiunto nelle ultime settimane, per quello che è accaduto, sia il più alto di sempre?
Andy Murray: Non lo so, mi sento bene, ma mi sono sentito molto sicuro di me anche in passato. Toronto è stata un’ottima spinta per me, con le vittorie su Roger e Rafa. Però non lo so. Mi sento bene. Solo questo.

D: Quindi ti senti bene e sei sicuro di te. Stai dicendo che sei abbastanza sicuro di te da credere che questo torneo ti darà una vittoria? Dacci un’immagine di come vedi questo torneo. Hai Rafa ed hai Federer. Dici che ti senti sicuro. Pensi di essere abbastanza sicuro di te da far si che il gioco ti porti oltre la collina?
Andy Murray: Potrebbe, però devo giocare al massimo e non sto pensando a Roger e Rafa al momento perché sono solo al secondo turno. E’ irrispettoso verso tutti i giocatori che dovresti affrontare sulla strada per arrivare lì. I amo giocare contro di loro, però manca ancora molto, guarda uno come Berdych che ha giocato benissimo i tornei dello Slam quest’anno ed oggi ha perso in tre set. Soderling e Djokovic hanno quasi perso. E’ inutile guardare troppo avanti. Lo dico in ogni Slam. E’ così che mi sento.

D: Vuol dire che sei impressionato dal livello di talento che vedi qui finora?
Andy Murray: Non sono impressionato. Lo vedo negli ultimi tre o quattro anni. E’ così il tour adesso. Devi essere in forma dall’inizio alla fine del torneo. Tutti i giocatori giocano molto bene. Ed ogni giorno sai che se il tuo avversario sta giocando bene e tu non sei al tuo livello puoi perdere anche nei primi turni. Mi è già successo. Non voglio succeda in futuro.

D: Aver battuto Roger e Rafa nello stesso torneo ha un significato speciale per te?
Andy Murray: E’ stato bello. Ogni volta che batti uno di loro è piacevole. Però battere Roger in una finale per la prima volta è stato fantastico. Però il punteggio netto con il quale ho battuto Rafa, mi fa sentire che sto giocando bene. Però devo cercare di mantenere questo livello se voglio cercare di vincere il torneo.

D: Per quanto riguarda la velocità dei campi e delle palle, come paragoni questo torneo a Toronto e Cincinnati?
Andy Murray: Questo è molto, molto più veloce di Toronto e un po’ diverso da Cincinnati. Era molto difficile controllare la palla Cincinnati. Qui non è difficile controllare la palla, però e molto veloce là fuori. Le palle diventa molto piccole e volano, per cui paradossalmente più ci giochi e più diventano veloci, mentre normalmente sarebbe vero il contrario.

D: Preferisci sia così?
Andy Murray: Non mi interessa. E’ solo qualcosa a cui doversi abituare.

D: Tornando a Dustin Brown, quando non sai molto di un giocatore, cerchi di saperne di più oppure aspetti di affrontarlo e di adattarti al suo gioco?
Andy Murray: Cerco di saperne il più possibile. Devi sapere e sviluppare le tue tattiche per sapere se sono adatte. Ti devi anche concentrare sul tuo gioco. Ma devi cercare di sapere il più possibile anche se sono solo accenni, perché tutto ti può aiutare durante la partita.

D: Hai avuto la possibilità di vedere il colpo tra le gambe di Roger?
Andy Murray: Si.

D: Quali sono i tuoi pensieri al riguardo e come fa ad uscirsene con questi colpi?
Andy Murray: L’ho visto. Penso che quello con Djokovic dell’anno scorso sia stato migliore. Sono colpi difficili. Sono colpi veramente difficili a volte. Se ti coordini bene è molto difficile per l’avversario raggiungerli se gli dai una buona direzione, perché sono colpi che non si vedono spesso. Per cui fare lo split step, per esempio se guardi Dabul l’altra sera, quando Roger ha colpito ha fatto un colpo ottimo e pulito. Però Dabul stava andando nell’altra direzione. Non aveva idea di quando Roger avrebbe colpito la palla. Per cui è molto difficile fare il movimento giusto se qualcuno colpisce bene la palla.

D: Perché pensi che quello con Djokovic fosse meglio?
Andy Murray: Perché Novak era a rete, era un po’ più difficile. Dabul era fuori posizione quando ha fatto il lob. Sono entrambi grandi colpi.

D: E’ qualcosa che tu alleni?
Andy Murray: Ogni tanto lo provo. Se capita durante l’allenamento tu lo provi sempre. Se succede in un match cerchi sempre di fare un lob, se puoi. Non è un colpo che fai molto spesso. Li provo a volte durante l’allenamento quando giochicchiamo.

D: Come ti viene?
Andy Murray: Non male, Non male.

D: Lo proveresti in un match?
Andy Murray: Molto dipende dal punteggio e dal fatto se posso o non posso arrivarci. Il mio avversario oggi ha provato un colpo del genere, non tra le gambe ma simile. Se fossi in una posizione difficile lo proverei, se no cercherei di alzare un lob.

D: Novak ha detto che sarebbe più preoccupato di danneggiare se stesso con la racchetta. Ti preoccuperesti anche tu?
Andy Murray: Devi stare attento (Ride). Non ho mai avuto problemi del genere.

D: Quest’anno in Russia stiamo festeggiando dieci anni di grandi successi. Vorrei sapere casa pensi del tennis russo in generale degli ultimi dieci anni, e cosa pensi dei giocatori in particolare?
Andy Murray: Si, sono sicuramente una delle nazioni più forti. Quello che hanno fatto nel tennis femminile è quasi incredibile. I risultati nel femminile sono stati fantastici. Nel maschile hanno sempre avuto grandi giocatori: Kafelnikov e Safin, e altri come Youzhny. Ovviamente hanno vinto la Coppa Davis. Sono uno dei team più difficili da affrontare. Hanno fatto grandi cose.

D: Sei intrigato dal fatto che il prossimo avversario potrebbe considerare di giocare per la Gran Bretagna.
Andy Murray: Non lo so. Non mi importa. Se rende il team migliore penso sia una buona cosa. Ma non si può sapere. Non so quanto si senta inglese o britannico, e quando si parla di giocare per la nazione questo conta molto.

D: Credi che vedremo più servizio e voleè nell’evoluzione del gioco nell’immediato futuro?
Andy Murray: Si, penso di si. I giocatori stanno diventando più grossi, per cui penso che con questo ne vedrete di più. Non so se tornerà a dominare il gioco come in passato ma penso che ne vedrete di più nei prossimi cinque o dieci anni.

 

Karim Nafea

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker