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02/09/2010 11:27 CEST - INTERVISTE

V.Williams - 01.09.10

Trad. di Fabio Ferraro

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D. Oggi faceva troppo caldo per giocare?
R. E’ stata una giornata interessante. Non era facile avere un ritmo di gioco, perché lei ha servito bene e gli scambi erano corti. E poi c’era anche molto vento. Nei match come questo bisogna sperare di fare un break e cercare di chiudere la partita, senza pensare alle condizioni climatiche.
D. Congratulazioni per il tuo libro e la tua linea di abbigliamento. Sei soddisfatta di come stanno andando le cose ?
R. Sì, sta andando tutto bene: sto realizzando i miei sogni, a cui ne aggiungo sempre altri. Sono una che lavora sodo.
D. Hai avuto problemi con il lancio della palla ?
R. Se non mi piace come ho lanciato la palla, la rilancio. Tutto qui.
D. Scusa per la domanda un po’ strana. In Russia stiamo festeggiando 10 anni di successo nel mondo del tennis; volevo sapere cosa pensi del tennis russo e di ciò che hanno fatto i tennisti russi negli ultimi 10 anni.
R. Il tennis russo si è rivoluzionato negli ultimi 10 anni, sono venuti fuori tanti grandi giocatori. Avete vinto medaglie olimpiche, c’è stato Kafelnikov e ora avete la Dementieva, la Safina... Davvero tanti grandi giocatori. E’ bello che rappresentino il vostro Paese in modo così positivo.
D. Hai giocato due match dopo due mesi di riposo. Come ti senti fisicamente ? Stai riuscendo a scrollarti di dosso la ruggine accumulata dopo due mesi di pausa ?
R. Cerco di giocare e vincere match dopo match, senza pensare che devo scrollarmi ruggine di dosso. Cerco solo di fare il mio meglio. Non confronto il mio stato di forma con quello del passato o con quello delle mie avversarie.
D. Sei soddisfatta di come ha reagito il tuo corpo alla fatica di questi due match e alle condizioni climatiche estreme ?
R. Per ora mi sento bene. Mi sono allenata durante l’estate per essere preparata a questo torneo. Sono contenta di essermi iscritta solo al singolare, perché così riesco a recuperare tra un match e l’altro ed essere pronta per il successivo.
D. Hai saputo quello che è successo alla Azarenka stamattina ?
R. No.
D. Sembra che sia caduta mentre era in palestra.
R. Ho sentito che è stata sfortunata, ma non so cosa sia successo.
D. Si parla molto dell’alta temperatura, testimoniata dal termometro. Facciamo questa domanda a molti giocatori: è vero che quando c’è vento sull’Artur Ashe, non è difficile giocare anche se fa molto caldo ? Sei d’accordo ?
R. Il vento aiuta a cambiare l’aria. Quando entri nello stadio, si sente l’umidità. Oggi c’era molto vento, e penso che sia stato d’aiuto.
D. Il tuo libro è davvero bello. Hai mai pensato di farne un documentario ? Penso che sarebbe utile ai ragazzini per imparare ad affrontare le difficoltà della vita. Ti ha mai sfiorato quest’idea ?
R. No, ma mi sembra interessante (ride). Vediamo, ci penserò. Certo, produrlo in vari modi sarebbe utile per le persone che non leggono.
D. Qual è la cosa più importante per una giocatrice come te, che ha già vinto tanti titoli, per andare avanti in un torneo come gli US Open ? L’esperienza, l’allenamento o la voglia di vincere ?
R. Tutte e tre le cose. Farei qualsiasi cosa mi aiuti a vincere, anche cose nuove.
D. Ti prepari al match in modo diverso, sapendo che sul campo farà molto caldo ? Cambi qualcosa ?
R. Non molto. Cerco di non stare troppo a lungo sul campo d’allenamento e di bere parecchio. Insomma, niente di particolare. E poi cerco di giocare bene e vincere velocemente.
D. Hai visto il colpo sotto le gambe di Roger Federer ?
R. Non l’ho visto. Ma so che ne fa uno ogni anno, quindi...
D. Lo hai mai provato ?
R. Mio padre voleva insegnarlo a me e Serena, ma a noi non interessava impararlo. E’ un colpo che si impara da bambini e che devi provare e riprovare all’infinito. Ci abbiamo provato per un po’, mio padre ci riusciva, ma non ne vedevamo l’utilità. Adesso mi sembra che sia diventato utile.


 

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker