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06/09/2010 01:49 CEST - Us Open

Disastro Murray, Verdasco ok

Lo scozzese, testa di serie numero 4 e per alcuni addetti ai lavori secondo favorito del torneo, viene punito da Wawrinka. L'argentino invece si fa battere in 4 set da Verdasco, confermando di essere entrato in forma troppo presto e di essere incapace di prolungare il suo stato di grazia per periodi lunghi. Uno spagnolo è sicuramente in semifinale. Gianluca Comuniello

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Cominciamo da Nalbandian. Comnciamo con il dire che non ci crediamo più. L'argentino ha dimostrato una volta di più di non essere un giocatore da Slam. Il tre su cinque non si addice al suo gioco, anche se proprio “Il” torneo 3 su 5 ne aveva rivelato le qualità nel 2002. Solo che, se queste qualità le fai vedere a sprazzi così rari, ti vien da chiedere: “what for?”. Nalbandian indovina ormai un paio di settimane ogni due anni. Oggi ha perso contro un signor Verdasco, ma aveva ragione chi, fra i commentatori del sito, paventava dopo la sua vittoria di Washington che fosse entrato in forma troppo presto. Si temeva un suo arrivo sgonfio a New York, e così è stato. Fatica bestiale al primo turno. Secondo turno buono ma a corrente alternata. E poi stop. La solita conferenza stampa irritante (uno dei peggiori incassatori di sconfitta del circuito) e poi via, si torna in Argentina. A concentrarsi su quello che probabilmente è il vero obiettivo di stagione di quello che tutti chiamano “La Nalba”: la coppa Davis. Fra due settimane si gioca la semifinale di Davis sul veloce di Lione, contro la Francia. Serve un'impresa a David vuole l'insalatiera, che è sfuggita dalle mano argentine due anni fa a causa di questo Fernando Verdasco che proprio in quel week end di Davis trovò una nuova dimensione. Nando ha faticato nella prima partita contro il nostro Fognini. Poi sembra aver trovato un ritmo interessante. Non è ancora il Verdasco degli Australian Open 2009 (chissà se lo sarà più), ma è uno che se ci sta con la testa (e mica è detto) può essere l'unico vero brutto pesce per Nadal prima della semifinale. Forse dell'intera metà del tabellone, visto cosa è successo oggi fra Murray e Wawrinka. La partita inizia subito sotto i peggiori auspici per lo scozzese. Wawrinka si invola 5-2, con la possibilità di chiudere il primo set con il servizio sul 5-3, ma fallisce. Murray risale e il set si decide al tie-break a favore di Murray. Sembrerebbe il segnale di sciogliete le righe per Wawrinka. Anche perchè, nel secondo set, Andy si invola con un break di vantaggio. Come direbbe Cherici: era un fuoco di paglia. L'inferno nel pomeriggio newyorchese di Murray (meno caldo dei giorni scorsi, to be honest) era appena iniziato. Wawrinka recuperava, portava il set al tie-break. E pareggiava i conti. Il terzo set ripeteva il canovaccio del primo, solo che stavolta Wawrinka non tremava al momento di servire per il set e si prendeva un vantaggio di due set a uno. Lo svizzero era efficace con il rovescio, e questo si sapeva, ma giocava bene anche di dritto e al volo. Buone variazioni, cosa che non offriva Murray. Murray offriva la sua versione che ti farebbe venire voglia di prenderlo a schiaffi: la versione “aspetto di vedere cosa fai tu e agisco di conseguenza”. Solo che l'agire di conseguenza, contro un Wawrinka ispirato, non funzionava. Lo svizzero in realtà aveva aggiunto mistero e “thrilling” al match già sul finire del terzo set, quando aveva chiesto sul 4-1 in vantaggio un medical time out per farsi vistosamente fasciare la gamba destra. Il problema per Murray è che se la deambulazione dello svizzero sembrava un po' limitata, i colpi guadagnavano invece in efficacia. E piano piano, giocando sul dolore, Wawrinka scaldava l'infortunio e ricominciava a correre senza che Murray si fosse ricordato di fare qualcosa di diverso. Nel quarto set Wawrinka riusciva a tenere la stessa intensità, lo scozzese in stato evidentemente confusionale continuava a guardare il suo angolo e subiva il break al quinto gioco (spettacolare il punto con cui Wawrinka arrivava alla palla break: corse a destra e sinistra per una decina di scambi, chiusi da una palla break sontuosa). Wawrinka teneva il servizio salendo 4-2 e poi aveva l'occasione più unica che rara di ammazzare la partita salendo a tripla palla break. Murray riacciuffava il match per i capelli, teneva il servizio e poi chiedeva a sua volta il medical time out per problemi a collo e schiena. Wawrinka continuava ad aggiudicarsi punti assolutamente deluxe (come un rovescio passante con spalle alla rete durante una dormita colossale di Murray a rete). Sul 5-3 e servizio Murray non sfruttava un primo matchpoint, ma lo scozzese non era in grado di tenere un servizio che avrebbe costretto Wawrinka a servire a sua volta per il match con molta pressione. Il match si chiudeva con un dritto lungo di Murray, per quella che è la maggiore sorpresa del torneo, so far. Wawrinka ha giocato grandissime risposte di rovescio ed ha approfittato di un Murray che evidentemente ne soffra particolarmente le qualità: è la quarta sconfitta dello scozzese su nove confronti. Evidentemente il rovescio di Wawrinka riesce a spuntare quello di Murray. Lo svizzero di scorta diventa così per una sera svizzero deluxe, e sfiderà in ottavi Sam Querrey, in un match dal pronostico aperto. Era proprio un altro Wawrinka, quello che due anni fa si faceva impegnare per cinque set dal nostro Cipolla proprio su questi campi.

Gianluca Comuniello

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