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06/09/2010 13:21 CEST - INTERVISTE

K. Clijsters - 05.09.10

Traduzione a cura di Roberto Paterlini

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Q. L'anno scorso eri una wild-card, e non c'erano grandi aspettative. Ora sei la campionessa uscente, ci sono grandi aspettative da parte tua e dei tuoi fans?
KIM CLIJSTERS: Certo. Si vuole sempre fare bene nei tornei dove si è già fatto bene. Non avevo potuto difendere il mio titolo nel 2006, per cui poterlo fare ora è una nuova esperienza, che mi tiene la mente fresca. Dal punto di vista tennistico sento che sto migliorando ad ogni incontro. Vedremo, proverò ad andare avanti.

Q. Non sembri giocare con la pressione della campionessa uscente. Senti la pressione? Come gestisci le aspettative?
KIM CLIJSTERS: Immagino che quando si è più vecchi... E io ho giocato molti tornei dello Slam, senti che quella pressione è un privilegio, qualcosa che viene perché hai fatto bene in passato, e io cerco di vederla in questo modo. La pressione è qualcosa che viene più creata dall'esterno, ma io cerco di fare il mio meglio ad ogni torneo, e non me ne faccio influenzare.

Q. Dopo lo scorso anno, credi di avere ancora qualcosa da provare a te stessa a seguito del tuo rientro? Qualsiasi cosa succeda ti andrà bene, o senti che ci sono certi aspetti che vuoi ancora migliorare?
KIM CLIJSTERS: Quando ho deciso di rientrare l'ho fatto per provare a tornare al livello di un tempo. Non sarei soddisfatta se fossi tra le prime 20, e in giro a giocare tornei qua e là senza la possibilità di vincerne, e non so se avrei continuato sapendo di non poter reggere la competizione fisicamente, o se dal punto di vista tennistico non fossi tornata al livello di un tempo. É qualcosa che naturalmente ti da la spinta. Mi piacerebbe fare bene in ogni Slam, ma non mi sento obbligata a giocare. Un tempo, quando ero più giovane, sentivo molto la pressione di dovere difendere i punti, per cui era come se fossi costretta a giocare tutti i tornei. Ma adesso la vedo in un modo completamente diverso: gioco a tennis perché mi piace. Naturalmente ci sono giorni in cui non è così, ma fa parte del gioco...

Q. Quando eri una ragazzina tu ed Elena avete giocato al Medison Square Garden. Cosa ricordi di quei giorni? E, se dovessi giocare di nuovo contro di lei...
KIM CLIJSTERS: Abbiamo giocato molte volte, già da juniores, under 14 e under 18. Siamo cresciute assieme, giocato la finale del Roland Garros junior di doppio una contro l'altra. É bello che lei stia ancora giocando ed è sempre stata una grande professionista. Già allora era molto concentrata sul suo tennis, e non è mai cambiata... Ha sempre avuto la medesima attitudine, e questa è la ragione per cui ha raggiunto così tanti risultati. É divertente vedere come siamo entrambe ancora qui...

Q. Mi ha sorpreso quanto sia stato relativamente facile per te oggi, contro una ex numero 1. Non ti c'è voluta nemmeno un'ora...
KIM CLIJSTERS: Ana sta giocando con molta più fiducia recentemente, e sapevo che se fossi riuscita a stare con lei all'inizio, quando stava giocando davvero bene, e se fossi stata capace di farla un po' dubitare in se stessa... Anche quando gioca il suo miglior tennis, cercare di rispondere a più palle possibili, e indurla all'errore. Ho proprio pensato che questa fosse la tattica giusta nei primi 5 game... Poi lei ha iniziato a fare qualche errore, qualche doppio fallo, e io ho cercato di approfittare di quelle occasioni, e in questo sono stata molto brava. E, una volta che sono andata avanti 3-1, e poi 4-2, ho avuto la sensazione che stessi dettando i punti, e usando i due lati del campo molto bene. Specialmente con il vento, è qualcosa che può essere frustrante, ma che ti può anche aiutare tatticamente...

Q. Puoi parlarci del possibile incontro con Samantha Stosur. L'hai battuta abbastanza facilmente in passato. Ti sentiresti di poterla battere di nuovo?
KIM CLIJSTERS: Io non penso in questo modo. Ogni incontro va giocato, e Sam è una giocatrice diversa rispetto a qualche anno fa, decisamente migliorata. É una giocatrice che fa molto affidamento sulla sua fiducia, e una delle giocatrici che tira più forte, ma in modo diverso rispetto alle altre: palle con molto spin, grande servizio... É qualcosa di più difficoltoso rispetto a ciò cui siamo normalmente abituate. É una sfida, e sarà una sfida tra lei ed Elena, perché davvero non si sa mai... Alla Dementieva non piacciono le palle con molto spin, per cui sarà interessante vedere come giocheranno il match. Se giocassi contro Sam... So che il diritto e il servizio sono i suoi colpi migliori, per cui dovrei cercare di restare concentrata, aprirmi il campo sul diritto e poi provare ad attaccarla sul rovescio.

Q. Inizi a sentirti invincibile qui? Hai vinto 18 incontri consecutivi, è un bel record...
KIM CLIJSTERS: Bè sì. Non che ci pensi, ma voglio cercare di continuare questo record. Mi è sempre piaciuto giocare qui allo US Open. Mi ricordo di aver giocato le qualificazioni e contro Serena nel 2001, o nel 2002... E anche la superficie mi fa sentire fiduciosa. Mi è sempre piaciuto giocare sul duro, è un'ottima superficie per i miei movimenti, e mi aiuta.

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker