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09/09/2010 22:02 CEST - INTERVISTE

F. Verdasco - 07.09.10

Traduzione a cura di Cecilia Pelucchi


 

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Q: Cosa ti stava passando nella mente quando ti trovavi sotto di 2 set e poi sotto 1-4 al tiebreak del quinto? Come hai fatto a recuperare?
FERNANDO VERDASCO: Come ho detto dopo la partita quando sei sotto di due set è dura. Sai di non avere margine per recuperare. Hai solo bisogno di vincere tutti gli altri set. Per quanto riguarda il tiebreak , sai, ho solo provato a combattere fino alla fine. Ero riuscito a recuperare fino al quinto set, e poi, sotto 4-1 nel tiebreak decisivo non mi sono di certo detto, ok, è finita. Ho cercato di fare il mio meglio fino alla fine. Basta questo, sai? Provare a giocare bene, ad essere aggressivi, fare il proprio gioco, e le cose vengono da sole, no? Ero sotto 4-1 nel tiebreak con maggiori ciance di perdere che di vincere, ma non l’ho fatto. Ho solo lottato e provato.

Q: Puoi provare a raccontarci il tuo match point? È un colpo che rimarrà per molto tempo.
FV: E’ difficile da spiegare. Hai il tuo sesto senso sulla palla, sul punto, sai quanto è importante, provi solo a correre e combattere su tutte le palle. Perciò quando ho fatto il passante di rovescio lungo linea, sono rimasto sorpreso dalla sua volé. Sicuramente, la mia reazione è stata quella di non mollare il punto e iniziare a correre in avanti. Perché normalmente con questo tipo di colpo si fa una stop volley, non puoi fare una volé normale. Perciò ho iniziato a correre e ho solo visto quello spazio. (Sorride). Sai, è dura. È difficile da spiegare, perché è come un breve periodo di tempo in cui tu corri e basta e provi a raggiungere la palla. Quando vedi lì una piccola porzione di campo, provi solo a metterci la palla. È stato incredibile.

Q: Lo spazio dove stavi cercando di mettere la palla era tra la rete e la sedia dell’arbitro?
FV: Per prima cosa ho provato a prendere la pallina; dopo questo, si, era l’unico spazio. Lui era al centro del campo, perciò non ho visto lo spazio per fare un passante. Ho visto un piccolo spazio, appena sopra la rete, proprio come dici tu, tra la sedia e la rete, e ho provato a mettere la palla dentro, inside out, no, “outside in”, e questo è buono. (Sorride). Ero cosi felice quando ho visto che la palla stava andando dentro.

Q: Di che tipo di trattamento hai avuto bisogno dopo questa partita? Qualcosa di insolito?
FV: Ho solo provato a mangiare bene, bere bene, riposare molto, e certamente ho fatto dei massaggi, e stretching, tutto quello di cui avevo bisogno, no? Non è piacevole fare 3 ore di massaggi e 3 ore di streching. Penso sia la normale routine, come dopo ogni partita,no? Circa 20 minuti di streching e 1 ora di massaggi.

Q: Niente infiltrazioni o cose simili?
FV: No, puoi prendere qualche anti-infiammatorio. Sai, è stata veramente una lunghissima partita, e normalmente, come sai, hai dolore hai piedi, alle unghie e in alcune parti del corpo, dovuto alla tensione del match. Ti prendi qualche anti-infiammatorio e questo è tutto. Inoltre puoi mangiare molte proteine e carboidrati per tentare di recuperare al meglio e il prima possibile.

Q: Probabilmente giocherai con Nadal al prossimo turno. Non hai grandi record contro di lui. Puoi dirci com’è affrontare Nadal e dirci se secondo te il suo servizio è cambiato o migliorato negli ultimi mesi?
FV: Si, penso che in questo torneo ho migliorato molto il mio servizio. È stato forse uno dei maggiori cambiamenti dall’ultimo torneo prima degli US Open. Mi ha dato molti punti facili, e come sai, molta confidenza.

Q: Stavo parlando del servizio di Nadal.
FV: Ah, il sevizio di Nadal? Penso che anche lui stia servendo meglio. Penso che anche lui abbia migliorato il servizio. A Wimbledon quest’anno ha servito meglio di come fa normalmente. Lui è in un periodo di fiducia, no? Sta facendo una grande stagione. Certamente quando sei in fiducia, e provi delle nuove cose, come ad esempio colpire più forte il servizio, è più facile lavorare bene rispetto a quando non sei in fiducia. Io penso che lui abbia migliorato il suo sevizio e che questo lo abbai aiutato a migliorare il suo gioco.

Q: Tu e David Ferrer avete parlato nello spogliatoio dopo la partita?
FV: Ci siamo solo guardati per un paio di secondi, ed eravamo tranquilli. Mi ha detto, ben fatto. Gli ho detto, qualcosa tipo, sono molto dispiaciuto. Dopo gli ho detto, che come sai, abbiamo bisogno di combattere molto per essere tutti e due al Master Finale. Abbiamo una grande rapporto. Certamente quando perdi una partita come quella di oggi, per lui – se io avessi perso la partita, di sicuro sarei stato sconvolto e arrabbiato, veramente, negli spogliatoi. Ma alla fine, sai, siamo buoni amici, e voglio per lui il meglio, no? Vorrei che lui fosse al Master Finale. Spero che ce la faccia.

Q: Guardando avanti al match contro Nadal. Non credo che tu sia stato così tante volte sotto di due set, e che tu sia riuscito a rimontare. Pensi che ti abbia dato fiducia; tutto quello che hai fatto oggi?
FV: Bene, spero che questo mi dia una grande confidenza, questa partita. E spero di essere al 100% fisicamente dopo una partita dura come quella di oggi per giocare contro un giocatore come Nadal hai bisogno di sentirti al 100% per provare ad affrontarlo, no, per provare a batterlo. Sai, sto cercando di fare tutte le cose nella maniera giusta e buona, il meglio possibile. Poi se lui vince il match come ora sta facendo e io giocherò contro di lui giovedì, proverò solo a giocare il mio tennis migliore e tenterò di batterlo per la prima volta. Tutti sanno che lui è il numero uno nel mondo; è un grande giocatore. Il mio record contro di lui non è buono. Ma continuerò a provare e a lottare per farcela per la prima volta qui.

Q: Puoi parlarmi del tuo stato fisico. Quando hai subito il trattamento sul terzo set, era per la tua caviglia?
F V: Era perché il tape che mi avevano messo prima del match, mi stava dando un piccolo fastidio sul tendine di Achille, era fastidioso, così ho chiesto di cambiarlo, di tagliarlo e farlo uno nuovo, perché mi stava lacerando un po’ e mi stava facendo venire una piccola vescica sul tendine d’Achille, questo è tutto.
 

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker