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10/09/2010 03:22 CEST - Us Open- Interviste

Il fondo che sviluppa il tennis

Kuerten, Bondarenko, Azarenka, Baghdatis: sono solo alcuni dei nomi che hanno beneficiato da giovani del Grande Slam Development Fund, il programma che aiuta le federazioni in difficoltà. Ubaldo ha intervistato Ivan Molina, ex giocatore e uno dei responsabili del programma: "un'avventura elettrizzante"

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Ai più giovani il nome di Ivan Molina non dice molto, ma io lo ricordo bene. Perché nel ’77 vinse a Firenze il torneo di doppio con Jairo Velasco (l’altro Davisman colombiano dal quale avevo perso al trofeo Bonfiglio…ma che avrebbe battuto in carriera, a mia consolazione anche Panatta e Bertolucci).

Ma ricordano bene quel mancino di Medellin anche gli appassionati americani d’una certa età, Bud Collins per esempio con il quale abbiamo ricordato l’episodio, perché gli Stati Uniti erano ancora una delle due più forti squadre del mondo nel ’74 quando persero inopinatamente un match di Davis a Bogotà pur avendo portato lì degli specialisti della terra rossa come Solomon e (cito a memoria) Dibbs e Stockton.

Sempre nel ’74 Molina aveva vinto in misto con Martina Navratilova il misto al Roland Garros, battendo i messicani Rosie Reyes (sposatasi con Pierre Darmon) e Marcelo Lara. La finale del ’77 (sempre al Roland Garros) con la rumena Mihai invece perse con McEnroe e Mary Carrillo.

Sebbene l’ATP segnali il best ranking di quello che viene considerato il miglior tennista colombiano di tutti i tempi a n.40 (46 incontri disputati in Davis, 15 vittorie e 14 sconfitte in singolo), io me lo ricordo molto più su, così quando lui mi ha detto sul bus che ci portava a Flushing: “Sono stato n.22 del mondo” onestamente ci credo e mi pare di poterlo confermare. L’Atp in tutto ciò che riguarda il pre-1968 _ e anche l’ante-1990 quando il circuito fu fondato _ è spesso carente nell’archivio.

“Ho battuto Laver e Emerson, Pilic e Orantes, Solomon …”

Dal 1993 Molina lavora a pieno tempo per la federazione internazionale, stipendiato dal Grande Slam Development Fund costituito nel 1986 con un capitale donato iniziale di appena 100.000 sterline, e abita a New York.

Dal 1986 i quattro tornei dello Slam misero insieme circa 500.000 dollari annui a disposizione del fondo che aiuta i Paesi che non possono contare su fondi federali importanti a tirar su i loro giovani, a mandarli in giro perché facciano esperienza internazionale. Poi al Fondo ha cominciato a contribuire anche l’Atp con la Masters Cup che è appartenuta dal 2000 al 2008 da ITF-ATP e i 4 tornei dello Slam.

Dall’86 al 2009 circa 71 milioni di dollari di questo Fondo particolare sono stati investiti in 150 Paesi.

Ivan, che porta in giro gli junior più promettenti del mondo per una decina di settimane ogni anno in Europa (“Il primo nostro torneo è quello di Santa Croce, poi il Bonfiglio, quindi Charleroi in Belgio, il Roland Garros junior, Offenbach in Germania, Roehampton in Grand Bretagna prima di Wimbledon junior”) mi ricorda come direttore del torneo di Firenze e mi dice: “Dal 1993 sono passati con me tantissimi ragazzi poi diventati campioni…alcuni n.1 come Kuerten, top-ten come Nicolas Lapentti (più il fratello Giovanni), Srichapan, Massu, Baghdatis, Puerta, ottimi giocatori come Nieminen, Horna, Bellucci, Troicky, Gumy. Meligeni, i fratelli Black, Paes e Bhupati, El Ayanoui…più recentemente il lituano Berankis e il bielorusso Ignatik che sono stati i numeri uno del mondo under 18…”.

Molina è fiero del suo lavoro: “Vinciamo quasi sempre i tornei più importanti: quest’anno ho Damir Dzunhur che ha appena vinto un torneo in Canada, l’ungherese Mate Zsiga, il peruviano Duilio Beretta, l’ecuadoriano Roberto Quiroz (è il nipote di Andres Gomez), il boliviano Hugo Delien, un ragazzo delle Filippine del quale mi sfugge il nome, un egiziano del ’94 Karim Hosan…tutti ragazzi di cui sentirete parlare, vedrai. Abbiano fatto 8 settimane in Europa e 2 nel Nord America. Ogni anno, più o meno, è così. Noi paghiamo loro tutte le spese, loro solo le racchette, le corde, la lavanderia, il telefono”.

_Ma come funziona?

“beh le federazioni che non hanno mezzi ma buoni giocatori ce li segnalano e io scelgo di anno in anno dal ’93 quali seguire. Ovviamente non prendiamo in considerazione i Paesi ricchi dell’Ovest europeo, né Italia, né Francia, né Spagna insomma perché ai giovani possono pensare le loro federazioni, e nemmeno Russia o Argentina che hanno tanti giocatori, ma Paesi dove quei giovani si perderebbero per strada.

Il Fondo ha seguito anche diverse ragazze, Katerina Bondarenko, Victoria Azarenka, Eleni Daniliidou, Cara Black, e oltre a finanziare l’attività dei ragazzi migliori dei Paesi più poveri sostiene anche l’attività degli under 14 e under 16 e 25 circuiti junior regionali in America Centrale e Caraibi, in Sud America, nell’Europa dell’est, in Africa, Asia e in Australia. Nel 2009 ci sono stati 19 ITF/Grand Slam® Touring Teams: coinvolti 158 tennisti di 72 Paesi diversi. 22 giocatori di 14 diversi Paesi sono stati seguiti all’estero per disputare vari tornei.

Nel 2009 si sono tenuti anche 69 corsi per insegnare ai coach cosa fare e fra i relatori c’era Alex Corretja, Francisco Roig e altri ex giocatori piuttosto noti.

Soltanto nel 2009 sono state distribuite 9.302 racchette, 144,872 palle, reti e corde in più di 100 Paesi.

“E’ un lavoro elettrizzante, di grande soddisfazione. Aiutiamo questi ragazzi e questi si sono sempre dimostrati riconoscenti – dice Molina che insegna loro anche a comportarsi bene, a rispettare l’avversario _ Quando sono con me i ragazzi devon dare retta solo a me. Ogni tanto è successo che qualche loro coach, ad esempio Larri Passos con Guga Kuerten, venisse a vederlo in uno o due tornei, ma il patto era che non dovevano intromettersi…e sono sempre stati tutti molto rispettosi”.

E il sistema funziona anche grazie alle segnalazioni dei coach sparsi per il mondo che passano 30 settimane l’anno a consigliare e assistere le federazioni nazionali nelle loro attività, aiutando un centinaio di Paesi:

Ecco i nomi dei coach: Amine Ben Makhlouf West&Central Africa, Prince Madema East Africa, Cecilia Ancalmo America Centrale, Anthony Jeremiah Caraibi, Miguel Miranda America del Sud, Dan O’Connell Australia e Isole del Pacifico, Suresh Menon Asia, Anis Bouchlaka West Asia, Hrvoje Zmajic Europa (dell’Est ma non solo).

Ubaldo Scanagatta

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Rod Laver completa il quarto Grande Slam della storia del tennis (il suo secondo dopo il 1962) battendo Tony Roche 7-9 6-1 6-3 6-2 nella finale degli US Open giocatasi lunedì causa pioggia .

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker