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10/09/2010 22:08 CEST - US Open 2010

Sarà di nuovo Wozniacki - Clijsters?

È il giorno delle semifinali femminili, entrambe all’insegna dell’equilibrio negli head-to-head. La Wozniacki cerca la seconda finale consecutiva a New York contro Vera Zvonareva. Quarta sfida a Flushing tra Clijsters e Venus Williams: nelle precedenti, la vincitrice ha sempre alzato il trofeo. Mauro Cappiello

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L’assenza di Serena Williams e Justine Henin non ha impedito al tabellone femminile degli US Open di presentare due semifinali di tutto rispetto. Da una parte due tra le giocatrici più titolate in attività, Clijsters e Venus Williams, rispettivamente con 38 e 43 successi Wta al loro attivo; dall’altra, la rampante Wozniacki contro quella che sembrerebbe a prima vista la Cenerentola del quartetto, la Zvonareva, che però è anche l’unica delle semifinaliste ad aver già raggiunto questa fase in uno Slam quest’anno.

Per la prima volta in un Major da Wimbledon 2009, tutte e quattro le protagoniste sono classificate nella top-10. I bilanci delle due sfide parlano di un grande equilibrio, anche se il pronostico vorrebbe un “repeat” della finale dello scorso anno tra Clijsters e Wozniacki. Sarebbe la prima volta che due giocatrici si ritrovano nell’ultimo match agli US Open in anni consecutivi, da quando, nel 2002, Serena si prese la rivincita sulla sorellona che l’aveva battuta nell’edizione precedente. Tuttavia, occhio a Venus, desiderosa di difendere l’orgoglio di casa Williams, e alla Zvonareva, che quest’anno sembra aver raggiunto una nuova dimensione come giocatrice.

 

(1) C. Wozniacki (Den) vs (7) V. Zvonareva (Rus)
HEAD TO HEAD: 2-2
2009 INDIAN WELLS CEMENTO QF ZVONAREVA 64 62
2009 TOUR CHAMPS CEMENTO RR WOZNIACKI 60 67(3) 64
2010 CHARLESTON TERRA SF ZVONAREVA 52 ritiro (distorsione alla caviglia)
2010 MONTREAL CEMENTO F WOZNIACKI 63 62

Caroline, che per la prima volta si presentava in uno Slam come testa di serie numero 1 e salirebbe in testa alla classifica vincendo il torneo, ha dimostrato finora di saper reggere alla grande la pressione derivante dal ruolo di prima favorita del seeding. La danese ha fin qui perso solo 17 game (meno di quattro per match), migliore prestazione dal 2002, quando Serena Williams ne lasciò per strada solo 14 prima della semifinale. E questo nonostante abbia avuto in sorte dal tabellone le avversarie col ranking medio migliore (56) rispetto a quelle affrontate dalle altre tre semifinaliste. La Wozniacki si è risparmiata e per lei è un bene, visti gli sforzi di quest’estate in cui ha vinto tre tornei nelle quattro settimane precedenti agli Open. Dalla sua parte avrà il ricordo positivo della finale di Montreal giocata tre settimane fa, in cui dominò la Zvonareva lasciandole solo cinque giochi.

Tuttavia, la storia recente dell’ultimo Slam dell’anno non è poi così favorevole alle giocatrici che si presentano come testa di serie numero 1: dal 1997, solo due volte hanno vinto il torneo.

La numero 2 del mondo quest’anno ha il record migliore sul cemento: 31 vittorie a fronte di appena sei sconfitte. Unica tennista a trionfare in quattro tornei in stagione, ha sommato al veloce di Copenhagen, Montreal e New Haven anche la terra verde di Ponte Vedra Beach. In più, per lei la finale a Indian Wells, in cui è stata battuta dalla Jankovic. Negli Slam quest’anno ha sempre almeno eguagliato la sua migliore prestazione in carriera, raggiungendo gli ottavi a Melbourne, il suo primo quarto di finale al Roland Garros (battuta dalla nostra Schiavone) e bissando il quarto turno a Wimbledon dell’anno scorso.

Ma è con la US Open Series che la Wozniacki ha ingranato la quarta, vincendo il circuito di preparazione allo Slam americano e assicurandosi così la possibilità di guadagnare un extra di un milione di dollari in caso di vittoria a New York.

Di fronte avrà un’avversaria che agli US Open non aveva mai incantato in precedenza: il miglior risultato della Zvonareva erano gli ottavi di finale, raggiunti nel 2004, quando perse dalla futura finalista Dementieva, e l’anno scorso, battuta dalla Pennetta dopo aver avuto sei match point, in quella sfida epica che ancora allieta i ricordi di noi italiani. Con la performance di quest’anno a Flushing Meadows, ha ottenuto almeno i quarti in tutti i tornei dello Slam. Tuttavia la Vera di questa seconda parte di stagione sembra un’altra giocatrice, più matura nelle occasioni che contano, galvanizzata dalla finale di Wimbledon raggiunta da testa di serie numero 21, che l’ha portata al numero 8 della classifica Wta, prima russa nella graduatoria mondiale. La Zvonareva, che come Williams e Wozniacki ha raggiunto la semifinale senza perdere un set, cercherà di battere per la sesta volta in carriera una giocatrice classificata tra le prime cinque. L’ultima volta c’è riuscita a Montreal, dove ha superato la numero 4 Clijsters.

Se però dovesse scendere in campo la stessa Wozniacki che ha disposto facilmente di una pur buona Maria Sharapova, difficilmente la russa dovrebbe trovare le risorse per impedirle la seconda finale consecutiva a New York.

 

(3) V. Williams (Usa) vs (2) K. Clijsters (Bel)
HEAD TO HEAD: 6-6
2001 US OPEN CEMENTO QF WILLIAMS 63 61
2002 AMBURGO TERRA F CLIJSTERS 16 63 64
2002 STANFORD CEMENTO F WILLIAMS 63 63
2002 SAN DIEGO CEMENTO QF WILLIAMS 63 57 64
2002 TOUR CHAMPIONSHIPS TAPPETO INDOOR SF CLIJSTERS 50 RET (lower leg strain)
2003 ANVERSA TAPPETO INDOOR F WILLIAMS 62 64
2003 WIMBLEDON ERBA SF WILLIAMS 46 63 61
2005 ANVERSA TAPPETO INDOOR QF WILLIAMS 62 63
2005 STANFORD CEMENTO F CLIJSTERS 75 62
2005 US OPEN CEMENTO QF CLIJSTERS 46 75 61
2009 US OPEN CEMENTO R16 CLIJSTERS 60 06 64
2010 MIAMI CEMENTO F CLIJSTERS 62 61

È la tredicesima sfida tra Kim e Venus, con i precedenti fermi sul 6-6. Le due si sono incontrate su tutte le superfici e già tre volte agli US Open, con la belga che ha vinto gli ultimi due match, nel 2005 e nel 2009, mentre Venus ha trionfato nel primo, datato 2001. Non si erano, però, mai incontrate in una fase così avanzata del torneo. Una curiosità: in tutte le occasioni in cui hanno incrociato le racchette a New York, chi ha vinto ha poi finito per sollevare il trofeo.

La Clijsters e la Williams sono le uniche due giocatrici rimaste in tabellone ad aver detenuto la prima posizione mondiale e ad aver vinto gli US Open. Kim cerca la sua ventesima vittoria consecutiva in questo torneo, che le consegnerebbe la seconda miglior striscia vincente a Flushing Meadows nell’era Open, alla pari con Navratilova, Seles e Venus. È ancora lontana Chris Evert, leader della classifica con 31 vittorie consecutive. La belga cercherà di eguagliare la rivale della sfida odierna anche sotto un altro aspetto: l’americana è stata, infatti, l’ultima giocatrice capace di difendere il titolo a New York.

La numero 2 del seeding ha vinto gli ultimi quattro precedenti (due nella sua seconda carriera), inclusa la finale di quest’anno a Miami, dove ha lasciato a Venus la miseria di tre game. Tutte e tre le volte che ha raggiunto una semifinale quest’anno, Kim è poi andata avanti fino a vincere il titolo (a Brisbane, Miami e Cincinnati).

Venus, alla sua ottava semifinale in carriera a Flushing e fresca della vittoria numero 200 in un tabellone Slam messa a segno al primo turno, cerca la sua prima finale newyorchese dal 2002. Reduce da un infortunio al ginocchio sinistro che l’ha costretta a saltare l’intera US Open Series, la maggiore delle sorelle Williams ha giocato solo otto tornei in stagione prima di questo, ma con ottime percentuali: è, infatti, la giocatrice che detiene la più lunga “winning streak” (15 match vinti consecutivamente), maturata tra le due vittorie a Dubai e Acapulco e la finale raggiunta a Miami. È stata, però, tutt’altro che esaltante a livello Slam.

Partita che si annuncia molto equilibrata. Entrambe non hanno convinto nell’ultima apparizione e sono uscite vincitrici grazie alla loro maggior esperienza a questo livello rispetto alle avversarie. Mentre Venus non ha rischiato più di tanto contro Francesca Schiavone, concedendole però a più riprese opportunità di rientrare in partita, la Clijsters si sarebbe potuta ritrovare clamorosamente fuori dal torneo, se Samantha Stosur fosse riuscita a tenere i nervi saldi: tre volte in vantaggio di un break nel set decisivo, l’australiana ha mandato tutto all’aria non riuscendo a tenere nemmeno una volta il proprio servizio nell’ultima frazione.

Contro la Cljisters, Venus dovrà cercare di sfruttare la propria maggiore potenza e l’arma del servizio, chiudendo i punti principalmente sull’uno due. Se si farà coinvolgere nella trama degli scambi da fondo da Kim, la belga potrebbe trarre vantaggio dalla migliore condizione atletica e dalle maggiori percentuali nel palleggio, finendo così per sfiancarla.
 

Mauro Cappiello

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker