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14/09/2010 15:20 CEST - Us Open

Che match! Djokovic in finale

Djokovic b Federer 5-7, 6-1, 5-7, 6-2, 7-5 in 3h44' di gioco, dopo aver annullato due matchpoint consecutivi sul 4-5, 15-40 del quinto set. È stata una grandissima partita, la migliore del torneo, con uno strepitoso e coraggiosissimo Djokovic, fantastico in risposta, ma con un Federer poco continuo al servizio (e troppo passivo sui matchpoint a favore). Il serbo è ora atteso in finale da un riposatissimo Nadal....da Flushing Meadows, Enzo Cherici.

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Che partita ragazzi! È da poco finita la seconda semifinale tra Djokovic e Federer e ancora nell'ambiente c'è quell'emozione tipica che c'è dopo ogni grande match. Ci voleva un grandissimo Djokovic per impedire a Federer di giocare la settima finale consecutiva qui a New York. E il serbo c'è riuscito meritatamente. È stato il più continuo giocatore in campo (i due set li ha persi d'un soffio) e anche il più coraggioso. Federer, da parte sua, ha giocato una buona partita, ma è stato tradito da un servizio non all'altezza delle giornate migliori (solo il 53% di prime in campo) e da un atteggiamento troppo passivo quando ha avuto i due matchpoint a disposizione.

È Nole a servire il primo punto del match e subito si capisce che la partita regalerà spettacolo: risposta vincente di Federer con il rovescio. Djokovic serve bene e lo svizzero sbaglia alcune risposte nel primo gioco, ma si capisce subito che la sua intenzione è quella di essere aggressivo già dalla risposta.
Le prime palle break della partita arrivano nel game successivo e sono a favore di Djokovic, ma Federer le annulla alla grande, la prima presentandosi a rete, la seconda con un gran dritto.
Altro gioco, altra palla break, stavolta a favore di Roger, ma la sua accelerazione di dritto si ferma sul nastro e Nole si salva: 2-1 per lui.
Sono passati 13 minuti e tre games, ma già si capisce che si assisterà a un grande match. Il soporifero Nadal-Youzhny giocato nel primo pomeriggio tra gli sbadigli dell'Arthur Ashe è solo un pallido ricordo.

Il primo strappo del set arriva sul 3-2 in favore di Djokovic, con Federer al servizio. Prima un gran dritto di Nole, poi due errori non forzati di Roger col rovescio e ci sono 3 palle break consecutive per il serbo. Le prime due le annulla Federere con degli aces, ma sulla terza Novak va a prendersi il punto a rete con la volée di rovescio. Break e 4-2 in suo favore.
Federer capisce che non può lasciar scappare via Djokovic e reagisce subito: grandissimo schiaffo al volo di dritto e contro-break immediato. Lo svizzero prende fiducia e inizia a servire un po' meglio dopo un inizio molto complicato. Vince un paio di turni di battuta facili ed arriva senza problemi sul 5-5.
Federer gioca un grande dritto nel primo quindici dell'undicesimo gioco, poi Nole infila tre errori consecutivi col rovescio e c'è – a zero – il break decisivo del set. Roger tiene con autorità il turno di servizio e dopo 51 minuti si porta a casa il parziale col punteggio di 7-5.

Chi si aspetta un Djokovic abbacchiato per l'epilogo del primo set è totalmente fuori strada. Anzi, è Federer che, come spesso accade, si addormenta in avvio di secondo, cede il servizio da 40-15 e andando subito sotto 0-3. Non contento, ne perde un altro nel sesto gioco da 40-30 e si ritrova 1-5. Djokovic ringrazia e si aggiudica il set col punteggio di 6-1 in 26 minuti.

Il terzo set è equilibratissimo, con i due contendenti che non concedono nemmeno mezza palla break nei primi undici giochi. Poi, nel dodicesimo game, si illumina lo svizzero. Una grande accelerazione di dritto e un folgorante rovescio lungolinea lo portano 0-30. Djokovic sente la pressione e sbaglia malamente due dritti consecutivi. Ancora un break a zero e 7-5 Federer, che passa a condurre due set a uno dopo 2h06' di gioco.

La cosa incredibile è che Djokovic è a questo punto sotto nel punteggio, pur non non avendo giocato affatto male. Tutt'altro. Ma per ben due volte ha subito la personalità di Federer nei momenti decisivi dei due set che ha poi finito per perdere. Federer invece ha servito maluccio nei prime tre set (42 prime su 91 in campo: 46%), ma si è ritrovato avanti due set a uno per aver giocato molto bene gli scambi. Soprattutto se si considera che ha avuto pochi punti diretti dal servizio rispetto al solito.

Il quarto set è una mezza replica del secondo. Lo svizzero si riappennica dopo un set vinto e in un attimo si trova 1-5 sotto. Ma in questo set Nole è stato incredibile in risposta. Mai visto nessuno rispondere così al servizio di Federer (tornato su buoni livelli proprio in questo quarto set: 68% di prime). Il serbo ha giocato in occasione dei due break realizzati alcuni passanti spettacolosi, che hanno letteralmente fatto spellare le mani al pubblico dell'Arthur Ashe.
Così, anche questo set se ne va alla svelta: 6-2 in 31 minuti. Ci vorrà il quinto e decisivo set conoscere il nome del secondo finalista.

Federer apre con molto propositivo, un ace e due discese a reti vincenti: 1-0 in suo favore. Nole risponde subito e sul successivo turno di servizio dello svizzero sale 15-30. Qui Roger inventa un chop di dritto seguito da una miracolosa volée di rovescio e si salva: 2-1 per lui.
L'atmosfera è elettrizzante, il livello del match sale con la drammaticità del momento. Anche in tribuna stampa – luogo tradizionalmente molto composto – qualcuno si lascia andare a qualche c'mon, altri a degli hajde.
Quando scoccano le 3 ore di gioco la situazione è di perfetta parità: due set ciascuno e 2-2 nel quinto. Federer si porta 40-0 in uno di quei game che sembrano essere di passaggio e invece prende corpo uno dei giochi più drammatici (e belli) dell'intero match. Prima Nole risale sul 40-40, poi inizia un'interminabile serie di vantaggi e deuce che sembra non voler finire mai. Finalmente, alla settima opportunità, Federer riesce a portare a casa il suo turno di servizio: 4-3 in suo favore.

Lo svizzero sente che potrebbe essere il momento per mettere a segno la stoccata decisiva, anche perché Nole sembra accusare un po' il colpo. Con una grande accelerazione di dritto si porta 15-30, ma poi mette incredibilmente sul nastro un non impossibile passante di rovescio e Djokovic si salva: 4-4.
Ma Roger sembra sentire l'odore del sangue. Prima tiene comodamente il suo turno di servizio, poi sul 5-4 in suo favore si procura due matchpoint consecutivi. Qui lo svizzero però è troppo passivo e rimette in corsa un indomabile Djokovic. Che annulla la prima palla-match con un grande schiaffo al volo di dritto e la seconda con un'accelerazione di dritto che lascia Federer piantato a tre metri dalla palla: mamma che coraggio!
Ancora un paio di parità, poi il serbo con servizio e dritto impatta sul 5-5.
Adesso Federer è visibilmente scosso e l'inerzia è tutta dalla parte di Djokovic. In tribuna stampa ancora prima che Roger inizi a servire gli sguardi incrociati sentenziano unanimi: tira aria di break.
Detto, fatto. Lo svizzero sbaglia malamente tre dritti e il break arriva per davvero: Djokovic può servire per il match. C'è ancora il tempo per un ultimo colpo di coda del fuoriclasse di Basilea, che si porta prima 0-30 e poi 30-40, ma gli ultimi tre errori di dritto regalano a Djokovic la seconda finale allo Us Open, la terza in un torneo dello Slam.

Se la vedrà domani con un freschissimo Nadal (il secondo vincitore di questa sfida) e non è certo favorito. Gli organizzatori (con la complicità delle televisioni) hanno a mio avviso sbagliato programmando questa semifinale come secondo match del giorno, quando si sapeva benissimo che quella tra Nole e Roger sarebbe stata la sfida più combattuta del giorno. Risultato: Nadal affronterà con più ore di riposo a disposizione un Djokovic oggettivamente molto affaticato.
Peccato, perché con un serbo così in forma sarebbe stata sicuramente una partita molto equilibrata su questa superficie. Chi vincerà? Io dico Nadal in quattro. Sarà d'accordo Djokovic?

Enzo Cherici

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