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15/09/2010 09:42 CEST - US Open 2010

Djokovic-Nadal, la loro prima volta

Il serbo batte Federer e torna in una finale Slam. Sarà in grado di recuperare le energie fisiche e mentali in venti ore? Il testa a testa tra i due dice 14-7 per Nadal, ma sul cemento è avanti Djokovic 7-2. da New York, Ubaldo Scanagatta

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NEW YORK _ Sarà dunque Nadal-Djokovic la finale dell’US Open, la prima per Rafa, la seconda per Novak che perse da Federer piuttosto nettamente quella del 2007. Sarà l'undicesima finale di Slam di Nadal contro la terza di Djokovic…ma la prima fra loro due: saranno certamente contenti i loro p.r. Barbadillo e Di Palermo.

La superficie e la storia di questo torneo sembrano favorire Djokovic che qui si è piazzato adesso in due semifinali e due finali, ma le condizioni atletiche e psicologiche dopo i cinque set e le oltre 3 ore e mezzo impiegate dal serbo per battere Federer _ uno stress anche mentale spaventoso con i due matchpoints salvati e un quinto set straordinario _ invece paiono favorire Nadal che, oltretutto ha certamente molta più esperienza a livello di finali di Slam. Ne ha vinte 8 e perse soltanto due.

Se nel loro bilancio personale Nadal ha vinto 14 duelli e Djokovic solo 7 va sottolineato però che Djokovic sul cemento ne ha vinte 7 su 10. Insomma “Djoker” ha vinto soltanto quelle disputate sul cemento, incluse le ultime tre partite che risalgono tutte al 2009.

E’ strano, tutto sommato, che due dei primi tre giocatori del mondo, in tutto il 2010 non si siano mai incontrati. Da lunedì questi due giocatori saranno i primi del mondo, Federer scivolerà nuovamente al terzo posto.

E’ difficile immaginare quanto potrà essere stanco adesso Djokovic, tennista che in passato ha talvolta accusato problemi di tenuta. Nessuno è più abituato a giocare 3 su 5 per due giorni di fila e Djokovic, finendo di giocare intorno alle 19 americane avrà solo 20 ore per recuperare. Basteranno? Non mi sembra che Djokovic abbia il fisico di un Nadal capace di lottare cinque ore con Verdasco in Australia e di battere Federer l’indomani come se nulla fosse. Anche il clima potrebbe essere decisivo. Il grande caldo favorirebbe certamente Nadal. Djokovic ha spesso mostrato di soffrirlo, ma le previsioni per domani parlano addirittura di possibili piovaschi.

Forse erano troppi quelli che volevano una finale anche all’US Open fra Federer e Nadal perché questa avvenisse consentendo loro di diventare la prima coppia di rivali a disputare tutte e quattro le finali degli Slam.

Forse troppi avevano sottovalutato le chances di Djokovic che, dall’inizio del 2008 quando aveva battuto Federer nella semifinale dell’Australian open, aveva in fondo perso con lo svizzero soltanto un match in più in 9 duelli, cinque sconfitte e quattro vittorie. E l’ultima volta era stato un risicato 7-5 al terzo per Federer, con il serbo che aveva avuto due palle break consecutive sul 5 pari.

Tutti gli addetti ai lavori che si erano sbilanciati nettamente per Federer avrebbero dovuto essere più prudenti sulla base di quei precedenti. Era evidente che Djokovic ha il gioco per infastidire lo svizzero.

Stavolta è stato infatti Federer, sul 5-4, ad avere invano due matchpoints. Roger che aveva perso con due matchpoints a favore anche con Baghdatis e Berdych questa primavera a Indian Wells e Miami.

In conferenza stampa ho appena chiesto a Federer se anche lui, pur grandissimo campione, avverte sensazioni particolari dopo aver perso quest’anno quei match con Baghdatis e Berdych e negli anni passati anche con Nadal a Roma, con Gasquet a Montecarlo, con Safin in Australia e in altre occasioni ancora. “Giochi con maggior prudenza in quei momenti?”

Lui ha risposto “Beh, se non servi, sì. E’ normale giocare un po’ più “safe” in sicurezza quei punti perché non si sa se quelle occasioni si ripresentano, e non bisogna regalare un errore. Quando servi giochi aggressivo…in molte partite perse non ho avuto matchpoints…, ma certo è dura, non so cos’altro dirti, non è certo divertente perdere con il matchpoint a favore, questo è sicuro!”.

Ma ho trovato interessante soprattutto quello che Federer ha detto ai colleghi svizzeri per spiegare il 6-1,6-2 di secondo e quarto set: “Se sei sotto di un break e sai di dover forse giocare il giorno dopo non ti va di ammazzarti per cercare di rimontare un set quando comunque sei in vantaggio, perché rischieresti di pagare lo sforzo il giorno dopo, insomma si affronta la partita con una prospettiva diversa...”

Poi ha detto anche: “Questo mio anno è comunque positivo, come tutti quelli in cui si vince uno Slam. Certo ne ho avuti alcuni in cui ne ho vinti tre, ma ripeto se dovessi vincere uno Slam all’anno ci metterei la firma”.

Della conferenza stampa, di cui avete l’audio completo, oltre che dai transcripts in cui c’è tutto quel che ha detto, vorrei estrapolare quell’altra dichiarazione di Roger a proposito della possibilità per Rafa Nadal di vincere anche a New York completando il career Slam (il trionfo in tutti gli Slam che ad oggi è exploit riuscito a Laver, Budge, Perry, Emerson, Agassi e Roger) conquistando oltretutto tre Slams consecutivi: “E’ una cosa fantastica, è una gran cosa per il tennis e per lui alla sua giovane età. Non ricordo quando quell’opportunità l’ho avuta io a Parigi (era nel 2006, aveva 24 anni, ma fallì: lo Slam in carriera Federer lo ha completato lo scorso anno al Roland Garros a 27 anni) ma ho l’impressione che lui sia più giovane…Beh non conta granchè se è più giovane o no, quel che conta e se ce la può fare o no. Le sue chances ora sono buone, specie adesso che Novak è così stanco e che Rafa ha giocato così bene in questo torneo. Ma è exciting per il tennis che stiamo facendo qualcosa di così speciale nella stessa epoca. Sì, non guarderò la finale, ma spero che vinca (sorridendo)”.

Beh che Roger in quel momento non avesse nessuna voglia di pensare a guardare la finale lo si può capire: “Sono stato immerso nel tennis per una settimana dopo l’altra, l’ultima cosa che voglio fare adesso è guardare un altro match di tennis di cui non sono parte in causa. Passerò un po’ di tempo con i miei figli, prendermela comoda, magari fare un po’ di shopping”.

Tornando alla partita che ha impedito a Roger di giocare qui la sua settima finale consecutiva devo dire che raramente ho visto un quinto set così ben giocato, di tanta intensità, di straordinario livello come quello messo in mostra dai due protagonisti.

Ciò anche se lo svizzero ha un po’ rovinato la sua eccellente prestazione _ dopo due set persi malamente, il secondo e il quarto _ con due dritti malamente steccati sul 5 pari (più un terzo sbagliato) in un giorno finalmente senza vento e con condizioni di gioco ideali. “Sì, nel finale ho sbagliato troppi dritti, ma non so perché…per il resto del match il dritto aveva funzionato bene e non so spiegare cosa sia successo”.

Devo aggiungere in conclusione che Federer, al di là dei due set mollati troppo presto, è stato un po’ narciso in certe situazioni, quando ha cercato soluzioni eleganti anziché più concrete. E alludo anche agli ultimi quattro games del match. Ciò detto non ricordavo un Djokovic così, fantastico soprattutto in certe risposte che non davano a Federer il tempo di riprendersi dall’esecuzione del servizio, dai tempi dell’Australian Open 2008. Un djokovic che giocasse di nuovo così potrebbe vincere tranquillamente anche con Nadal (come del resto gli è già successo più volte).

Le dichiarazioni di Djokovic: "Sono stanco, non è un segreto. Per quattro set ero a posto, poi ho sentito fatica nel quinto; ma troverò la forza per fare del mio meglio domani". "Sono stato nervoso nel primo e nel terzo set ma alla fine sapevo di dovere aver pazienza e di dover rimanere freddo: è anche per questo che ho perso con lui in passato, i nostri match sono sempre equilibrati"

In conferenza stampa ha poi alzato le braccia al cielo quando gli han detto che probabilmente domani pioverà, giustamente.

 

Ma se devo scommettere…scommetto sulla vittoria di Nadal.
 

Ubaldo Scanagatta

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker