Italiano English Français
HOMEPAGE > > K.Clijsters - 10.09.10

12/09/2010 13:17 CEST - INTERVISTE

K.Clijsters - 10.09.10

Trrad. di Giulia Vai

| | condividi

Q. Puoi parlarci del lob di rovescio in backspin e della tua decisione di giocare quel colpo in quel momento?
KIM CLIJSTERS: Ho pensato che continuando a provarci prima o poi ci sarei riuscita. Perché penso di tutti quelli che ho provato prima lei ci è arrivata, quello che è finito in campo, e che io ho chiuso con il lungo linea vincente di diritto. Poi l’altro era ovviamente forse il più importante quando ho fatto il break.
Sì, non so. È stato istintivo, quando ho deciso di giocarlo, ha funzionato. È stato un punto importante e sono contenta di averlo fatto.

Q. Hai pensato al vento su quel colpo? Ti sei preoccupata che il vento avrebbe potuto rallentare il colpo?
KIM CLIJSTERS: Sì e puoi aggiungere che stavo colpendo controvento. Puoi colpire un po’ più forte del solito, un po’ più piatto anche.
Di solito mi piace colpire con un po’ più di topspin, ma qui potevo veramente colpirla in alto e un po’ più piatta di quanto non avrei fatto se non ci fosse stato vento.
Q. E’ stato un match incostante nel punteggio. Eri avanti 5-2 nel secondo, e lei è tornata; 4-2 nel terzo ed è tornata. Cosa ti è passato per la mente mentre…
KIM CLIJSTERS: Ero avanti 5-2 nel secondo?

Q. Eri avanti nel secondo, quando è tornata sotto?

KIM CLIJSTERS: Sì, ma non 5-2.

Q. 5 3. Controllerò i miei appunti.
KIM CLIJSTERS: No. 5 3, forse.

Q. Eri avanti di un break. Eri 5 2.
KIM CLIJSTERS: Hai ragione. (risata.)

Q. Presumo stessi pensando...
KIM CLIJSTERS: Non stavo pensando. Non pensavo al punteggio ovviamente.
Era difficile servire da quella parte di campo, quindi ero contenta di tenere il mio servizio. Sentivo bene la palla nei turni di risposta. Sentivo di poter mettere maggior pressione nella risposta quando era su quel lato.
Sentivo di farcela a tenere il servizio – anche se non è stato il caso sul 4-4 - ma sono riuscita a breakkarla su lato più facile del servizio. Quello è stato il game importante, e secondo me è stato il momento in cui sono riuscita a chiudere la partita, sul lato più facile del campo.
Q. Puoi dire un torneo del Grande Slam più difficile in termini di condizioni di vento?
KIM CLIJSTERS: No, non penso. Ovviamente non per quel che riguarda il vento. Ma ovviamente c’è il calore. In Australia si giocano partite molto dure, ma ora si può chiudere il tetto.
Quindi non hai a che far con queste condizioni molto spesso. No, penso che le condizioni siano state molto faticose. Penso che sia il motivo per cui sono molto felice del mio livello di gioco odierno.
Q. Quanto è difficile riadattare il tuo servizio ogni due giochi? Vai dall’altra parte della rete e devi fare dei cambiamenti specifici con la palla.
KIM CLIJSTERS: Sì, quando giochi con il vento, puoi e devi colpire con un po’ più di forza, lasciare andare il braccio di più.
Era quello che cercavo di fare. Ovviamente se puoi direzionare verso le righe, anche con un po’ più di spin, l’impatto sul tuo avversario sarà maggiore di quando colpisci controvento.
Invece controvento cerchi di colpire più in basso della rete, colpisci piatto, e puoi farlo al massimo, dandogli un po’ di rotazione.
Sono stata in grado di farlo.
Q. Togliendo gli istinti ad un giocatore. Non puoi solo reagire. Devi tener conto di quello che la tua mente ha già previsto, il modo in cui soffia il vento, e pensarci.
KIM CLIJSTERS: Sì, la cosa difficile che il vento non veniva solo da dietro ma anche dai lati. È difficile anche per quel che riguarda gli spostamenti. Devi sempre essere pronto e reattivo con i piedi ad aggiustare con un passo in più o in meno. Non è mai facile.
Ma sentivo di colpire bene con il vento. Sentivo di farla muovere bene. Penso sia quello su cui mi sono concentrata.
Q. Cosa provi ad essere ancora in finale? Cosa significa per te aver superato Venus Williams?
KIM CLIJSTERS: E’ sicuramente importante per me essere in finale e avere la possibilità di difendere il titolo dell’anno scorso. È una grande opportunità.
Altrettanto aver battuto Venus qui l’anno scorso e quest’anno, ti dà una sensazione positiva. Penso di aver giocato oggi la miglior partita del torneo.
Sono riuscita ad alzare il mio livello di gioco, e forse l’aspetto di cui sono più contenta, è che sono stata in grado di chiudere un match così tirato innalzando il livello per l’occasione.
Q. Il tuo percorso l’anno scorso è stato inaspettato e incredibilmente dolce. Com’è quest’anno?
KIM CLIJSTERS: Non so. Mi sento sempre molto bene qui, e so che se gioco bene, e arrivo nella seconda settimana, posso giocare questi match importanti – questo è il posto dove ho giocato il mio miglior tennis.
Quindi se mi do la possibilità di giocare questi match, e di non essere sorpresa dagli avversari all’inizio del torneo, tutto è possibile.
Non so come definire quest’anno; sono sicura che voi riuscirete a trovare qualcosa. (risata.)

Q. Quali sono i tuoi ricordi del tuo primo match contro di lei nel 2001, e che tipo di giocatrice sei ora?
KIM CLIJSTERS: Venus o Zvonareva?

Q. Contro Venus.
KIM CLIJSTERS: Venus. Nel 2001?

Q. Avevi una fasciatura, mi ricordo.
KIM CLIJSTERS: Oh, davvero? Non me lo ricordo nemmeno.
Ovviamente, quando ero più giovane, avevo quasi 10 anni in meno, l’impatto dei colpi potenti era la cosa più sorprendente, perché non ero abituata.
Ho giocato junior quando avevo 13, 14 anni. Poi d’improvviso giochi contro Venus, Serena, ragazze grandi. E ragazze come anche Lindsay Davenport. Il livello è così differente e anche il modo di colpire la palla.
La cosa che probabilmente mi ha colpito di più quando sono arrivata sul tour, è stata come tiravano forte i colpi. A volte facevano errori non forzati perché spingevano troppo.
All’epoca non ero in grado di gestire la situazione, ero soprafatta. Ora sono diventata più forte fisicamente, e ho imparato a giocarci contro. Abbiamo giocato, non so, 12 o 13 volte.
Hai la possibilità di conoscere i tuoi avversari. Questo aiuta.

Q. Hai un ottimo record nella sessione notturna qui. Hai parlato in settimana dell’atmosfera differente.
Come queste differenze si riversano sul tuo gioco e nella tua personalità?
KIM CLIJSTERS: be’ mi piace quello che vedo. E poi non ti devi preoccupare del sole da un lato che dà fastidio sul servizio ecc.
Il blu è un bel blu. E il giallo emerge bene, e questo mi piace. È sicuramente un vantaggio per me.
Sì, le sessioni notturne sono speciali. La folla partecipa. Anche stasera, non era pianificato come un match notturno, ma è finito con le luci e il resto.
È bello avere il pubblico che dà sostegno. C’è una vibrazione differente.

Q. Eri stanca nel terzo set?
KIM CLIJSTERS: No. Ad un certo punto non senti neanche più di sudare perché si asciuga tutto subito.
Penso che di solito la mia maglietta sia zuppa. E invece ho pensato: “Sono come Roger Federer; non sudo”. (risata).
Q. Rispetto a quando ti sei ritirata, hai delle prospettive? Hai una figlia ora; t’interessa di più che stai correndo per il titolo? Vincere ha lo stesso significato di prima?
KIM CLIJSTERS: sì, non so. Sicuramente non di meno. Penso perché so da dove vengo. Non ho fatto niente per un anno e mezzo quasi, e la quantità di lavoro che ho fatto, è a questo che guardo, più che al resto.
Mi piace allenarmi. Probabilmente non sono la giocatrice che si allena di più, ma vedo come mi sento. Se mi sento bene, non ho bisogno di allenarmi troppo.
Queste due settimane sono state completamente diverse dall’anno scorso.
L’anno scorso non mi allenavo troppo tra un match e l’anno perché sentivo che colpivo la palla bene.
Volevo stare con Jada e la mia famiglia, ed era tutto nuovo. Quest’anno ho fatto più allenamenti nei giorni di riposo di quanti ne avrei fatti in ogni altro torneo dello Slam perché non sentivo di avere veramente ritmo.
Quindi è diverso. In un certo senso, ti preoccupi di più perché hai trascorso tante ore ad allenarti.

Q. Ti sei sorpresa del sostegno del pubblico in campo? Stavi giocando contro un’americana. Mi sembra che avessi il 50% del pubblico.
KIM CLIJSTERS: è divertente. Ovviamente ci sono delle persone su cui ti concentri, e loro ci sono sempre. Sono il mio gruppo nel box. Ma ci sono momenti quando il match è molto tirato e senti proprio il pubblico sui punti importanti.
È divertente giocare in queste situazioni. È meglio che giocare alle 11 con mezzo stadio vuoto. Ti fa sicuramente giocare meglio.

Q. Cosa ti aspetti da Vera domani?
KIM CLIJSTERS: è un’avversaria molto dura. Ho perso gli ultimi due incontri, quindi sarà una battaglia dura.
È una giocatrice che non regala tanto. C’è sempre, resiste. Non ha un gioco molto imprevedibile, ma quello che fa, lo fa molto bene.
Sarà una partita diversa da quella di oggi. Lei ha un ottimo rovescio, e le piace spingere. Ha migliorato il suo servizio negli ultimi mesi.
 

TV Tennis
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Ubaldo con Rino Tommasi dopo il Super Saturday agli US Open 2010

Quote del giorno

"E' stato bello.. voglio dire, eccetto per quel 99,9% di pubblico che tifava contro di me".

Sergiy Stakhovsky, riguardo l'atmosfera che regnava sul Grandstand durante il suo match contro il giovane americano Harrison

Accadde oggi...

8 Settembre 1969

Rod Laver completa il quarto Grande Slam della storia del tennis (il suo secondo dopo il 1962) battendo Tony Roche 7-9 6-1 6-3 6-2 nella finale degli US Open giocatasi lunedì causa pioggia .

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker