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15/09/2010 11:59 CEST - Rassegna Stampa del 15 Settembre 2010

Nadal tra i magnifici. Trionfa agli Us Open e vince il suo Slam personale (Clerici, Zanni, Tommasi, Azzolini, Calcagno, Lombardo, De Martino, Semeraro)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

Dalla terra ha tutto grazie a quel dritto

Gianni Clerici la repubblica del 15.09.10

Vorrei vivamente scusarmi coni volonterosi statistici vanamente salariati dalla ATP (Assenti Tempi Passati) ma i loro record diffusi in tutto il mondo a proposito dei tre quarti di Grande Slam vinti da sette giocatori sono incompleti ancor pi che maldestri. Non è il caso infatti che i volonterosi dovessero acquistare il volume 500 Annidi Tennis tradotto in sole cinque lingue, ma un'attenzione degna di un bravo allievo delle elementari avrebbe consentito di capire che i conti erano inesatti. Per cominciare pareva ovvio che gli Eletti, prima di Nadal, ai soli tre quarti fossero non sette, come ci è stato detto, ma quantomeno nove (9), e cioè Crawford (Aus, 1933), Perry (Gbr, 1934), Trabert (Usa, 55), oad (Aus, 56), Cooper (Aus, 58), Emerson (Aus, 64), Connors (Usa 74), Wilander (Sve 88) una volta ciascuno, e Federer (Svi) 3 volte, (2004/6/8). Oppure, moltiplicando Federer tre volte, si innalza il record a undici (11) prodezze. Ma mi pare che un minimo di riflessione potesse condurre a ritenere che vincendo quattro tornei dello Slam su quattro, si potesse esser considerati titolari di non meno di tre. Ed ecco quindi che Budge (1938) e Laver (1962 e 69) porterebbero il record a undici tennisti, e le prodezze a quattrodici (14). A questo punto andrebbe ricordato che, di quattro tornei dello Slam, si cominci a parlare nel 1933, quando due cronisti newyorchesi, Kieran e Danzig, argomentarono che, se Crawford avesse vinto la finale degli internazionali Usa contro Perry, avrebbe realizzato qualcosa di simile al Gran Slam del Bridge. Altre considerazioni ci porterebbero a ritenere infinitamente meno validi, causa la concorrenza della troupe Professionista di Kramer (1948), i risultati realizzati sino al 1968 (era Open) oppure il fatto che simile, cosiddetto Grand Slam, si sia disputato sino al 74pertre quarti su campi in erba, mentre dall'88 due delle quattro superfici sono in cemento. Resta la curiosità di come qualche Genio, per esempio Borg, non sia mal giunto non si dice allo Slam, ma al tre-quarti. Risposta semplice: il mitico svedese ha giocato so- lo una volta in Australia, perdendovi. Detto ci dei presunti statistici, che dovrebbero recarsi alle serali dirette dal professor Tommasi, mi rimane qualcosa da aggiungere sul ben noto Scriba il quale, fin dall'inizio, ha creduto di battezzare il giovane Nadal, Re delle Dune, oppure Seminbattibile sulla Terra. Nel fare ammenda di pronostici tanto miopi, dir che non avevo ancora del tutto capito come racchette di superficie doppia, e palle di dimensioni simili a una bomba e pressurizzate al limite dello scoppio, richiedessero una gestualità del tutto nuova. A trarmi in inganno era anche, a fronte, lo stile semi-conservatore di Federer, tipo che potrebbe oggidì governare disinvoltamente una racchetta in legno. Ora che il tennis è un gioco in cui la volè non è pi ammessa, se non per i tocchi definiti benedizione , diritti come quelli di Nadal, ancor peggio mancini, sono in grado di crocifiggere l'avversario ai teloni pubblicitari. Il resto, dal rovescio a mano tagliente, a quello passante e bimane, alla battuta tipicamente mancina, sono colpi anche comprensibili e arginabili. Il diritto esplosivo, e la capacità di giocare fuori dagli angoli, ancor più di un Lendl, ancora non si era vista. Ecco quindi il clamoroso errore delle Scriba, e la sua evidente obsolescenza. Altro che Re delle Dune. Posso ormai soltanto aspirare ad essere assunto dalla Atp.

Nadal campione totale

Roberto Zanni, il corriere dello sport del 15.09.10

In Spagna erano le quattro di ieri mattina quando Novak Djokovic ha tirato fuori l'ultima pallina degli US Open 2010. Ma la Spagna era tutta in piedi quando Rafa Nadal si è buttato a terra, la testa fra le mani: finalmente c'era riuscito, lo Slam che sembrava stregato era suo. Per entrare nella storia del tennis, dalla porta pi importante, ha dovuto soffrire soprattutto per la pioggia: finale rinviata da domenica a lunedì (è il terzo anno consecutivo) poi un'altra interruzione, un paio di ore, dopo che Rafa aveva vinto il primo set (6- 4) ed aveva recuperato, dall'1-4 al 4-4 nel secondo, diventato poi l'unico parziale, una volta rientrato in campo, ad aver perso quest'anno a Flushing Meadows (5-7). CONTRATTEMPO - Solo un piccolo contrattempo nel cammino verso la vittoria: un servizio a volte fantastico, lunghi scambi, colpi da cinema, un numero incredibile di palle break, che spesso Djokovic, con la forza della disperazione riusciva ad annullare, ma contro quella Armada Invincible fatta di dritti e rovesci, lob, palle incrociate, volée per il serbo, da oggi numero 2 al mondo, ha scavalcato Federer, non c'è stato niente da fare e gli ultimi due set sono andati allo spagnolo 6-4) 6-2. A Rafa sono servite 3 ore e 43 minuti per conquistare il suo nono Slam, il primo a New York, a 24 anni e 101 giorni e solo Bjorn Borg, nella storia del tennis, è riuscito a conquistare un numero simile di Slam appena pi giovane, ma poi si è fermato a 11. SETTIMO RE - Ma il successo di ieri ha fatto entrare Nadal nell'Olimpo del tennis, il più precoce nell'era Open, ad aver vinto tutti e quattro gli Slam, impresa riuscita in passato soltanto a sei campionissimi Fred Perry, Don Budge, Rod Laver, Roy Emerson, Andre Agassi e Roger Federer. Nonché il primo a riuscirci sulle tre superfici. E non è tutto perchè questo è stato il terzo Slam dell'anno, dopo Parigi e Wimbledon. Era dal 1969 che non si verificava un tris consecutivo: l'ultimo a riuscirci Rod Laver che 41 anni fa li vinse per tutti e quattro. Nel box del numero 1 nella sera Adesso caccia al record impossibile di Federer: 16 trionfi. Ma lui, alla stessa età, è in vantaggio sullo svizzero per 9-6 del trionfo c'erano le sue tre donne: la mamma Ana Maria Parera, la sorella Maria Isabel, arrivata da Maiorca per stare vicina al fratello e la fidanzata Francisca Perello Xisca. Presenti anche il Duca e la Duchessa di Palma di Maiorca, che rappresentavano la Spagna, e l'infanta Cristina, una delle fan più accese di Rafa all'Arthur Ashe Stadium. «Una leggenda sportiva» l'ha invece definito il capo del governo spagnolo José Luis Zapatero, che ha inviato un telegramma a Nadal: «Ci riempie d'orgoglio - ha aggiunto - ha vinto, e, non poteva essere altrimenti, lo ha fatto alla sua maniera». NIENTE PIÙ RIVALITÀ - «Rivalità? Non c'è più, adesso Nadal è solo». Ecco il commento unanime che si sentiva a Flushing Meadows lunedì sera: dopo sei anni di Federer-finali (con cinque successi), agli US Open è finita un'era, ma ne è subito cominciata un'altra nel segno di Rafa e con l'aggiunta di un nuovo interrogativo: riuscirà adesso Nadal ha superare il record di sedici Slam dello svizzero?

Più difficile fare lo slam

Rino Tommasi, la gazzetta dello sport del 15.09.10

E' certamente sbrigativo il metodo di affidare ai risultati dei quattro tornei dello Slam la classifica stagionale dei migliori tennisti ma mai come negli ultimi anni questo sistema ha dato esiti convincenti. Vincendo per la prima volta l'Open degli Stati Uniti, Rafael Nadal ha portato a nove i titoli conquistati. E' ancora lontano dai 16 di Roger Federer e dai 14 conquistati da Pete Sampras ma, ricordato che il campione spagnolo ha compiuto nel giugno scorso 24 anni chi può dire a quale quota potrà arrivare questo fenomeno di qualità atletiche ed agonistiche che lo rendono unico nella galleria dei grandi del suo sport? Intanto Nadal ha smentito di pagare, a fine stagione le fatiche accumulate per sfruttare al massimo le sua ineguagliata superiorità sulla terra battuta, una teoria che aveva una sua base di credibilità confermata anche dal fatto che a Nadal manca ora un solo traguardo importante, il Masters di fine stagione. Intanto, parlando di numeri, è interessante ricordare come Nadal sia diventato l'undicesimo giocatore a vincere nella stessa stagione tre dei quattro tornei dello Slam. Jack Crawford era stato il primo, nel1933, a sfiorare lo slam Dopo di lui ci sono stati Fred Perry (1934), Tony Tra bert (1955), Lewis oad (1956), Ashley Cooper (1958), Roy Emerson (1964), Jimmy Connors (1974), Mats Wilander (1988) e per tre volte (2004, 2006, 2007) Roger Federer. Lo Slam mancante è stato per 7 volte il Roland Garros, due volte l'Open degli Stati Uniti, e una l'Australian Open e Wimbledon. Il vero Slam è diventato sempre pi difficile da quando i grandi tornei che lo compongono si giocano su tre superfici diverse. I due giocatori che hanno completato lo Slam (due volte Laver, una volta Budge) si erano imposti quando tre dei quattro tornei si giocavano sull'erba bastava aggiungere la terra battuta ed il problema era risolto. Il cemento, che per certi versi si colloca a metà strada tra la rapidità dell'erba e le fatiche podistiche della terra, è arrivato ad aumentare le difficoltà ed a richiedere una maggiore completezza tecnica ed atletica.

Nadal signore dello Slam

Daniele Azzolini, tuttosport del 15.09.10

I campioni più grandi hanno un tratto in comune. Non conoscono l'arroganza. Forse è perché non sanno che farsene. Oppure, chissà, vivono in una dimensione talmente alta da perdere di vista qualsiasi umana frustrazione. L'ultimo dei grandi, il pi giovane fra tutti, si chiama Rafael Nadal Parrera e sta facendo in queste ore i conti con la sua beatificazione terrena. L'ingresso nel circolo dei più forti era atteso, non per questo si può evitare di meravigliarsi dell'impresa che lo accomuna, oggi, ai sei grandi di ogni epoca. I vincitori di tutti e quattro i Majors del tennis. Rafa come Fred Perry, come Don Budge, come Rod Laver e Roy Emerson. Come Agassi. E come Roger Federer, «il migliore», «l'irraggiungibile», «la Storia del nostro sport». E lo stesso Rafa a definirlo così, con nobiltà d'animo, pronto a indossare i panni dello scolaretto al cospetto del maestro. Eppure, lo sa Rafa lo sa Roger lo sanno tutti, proprio lui, lo Svizzero Irraggiungibile, rischia di diventare la vittima finale dell'avvento di Nadal nel mondo dei FINALE MAI INCERTA Gli Us Open sfilati a Nole Djokovic verranno ricordati per i numeri che portano con sé, più che per le emozioni di una finale certo molto ben giocata, ma mai incerta, nemmeno nei momenti in cui il serbo è salito sopra nel punteggio. Non c'erano dubbi su chi l'avrebbe vinta, non li ha avuti nemmeno Noie, figurarsi». Rafa è incredibile, credo sia diventato ancora pi forte. a un attaccamento al tennis che tutti noi dovremmo imitare. E un campione ammirevole sotto tutti i punti di vista», l'epitaffio finale sulla sconfitta di Djoko. Di fatto, Nadal ha scandito i tempi e i modi del trionfo e non è difficile pensare che se non vi fosse stata la pioggia, e la sospensione di due ore, avrebbe chiuso il conto pi in fretta e senza perdere un set. Non a caso, il quattro pari del secondo set sul quale la contesa è stata fermata, aveva preso forma da un perentorio recupero di Nadal, sotto 4-2 e poi di nuovo alla pari Con una vittoria a Melbourne farebbe grandi, e di finirgli dietro nel conto delle imprese compiute. Facendo con Djokovic. Dite, non è 1ecito pensare che senza interruzioni, Rafa si sarebbe aggiudicato anche quel set? Ma a contare di pi , a questo punto, è la sfida che i successi di Rafa porgono a Federer. RAFA E FEDERER Il Career Grand Slam, la vittoria in tutti i Majors fuori dall'anno solare (il Grand Slam vero e proprio, conquistato solo da Budge nel 1938 e due volte da Laver, nel 1962 e nel 1969, richiede quattro successi nella stessa stagione) è giunto con tre anni abbondanti di anticipo rispetto a Federer, che l'ha conquistato un anno fa, a un passo dai 28. Non solo. A 24 anni Roger aveva vinto sei Slam, Rafa è al nono titolo. Ci si chiede ora quanti ne possa vincere Nadal prima che il fisico, già reso delicato dallo sfrigolio delle giunture, non gli impedisca quel gioco di pressione che lo spagnolo ha interpretato meglio di chiunque altro. I sedici titoli di Roger a questo punto sono in pericolo, sempre che Sua Fluidità non metta mano all'orgoglio e tiri fuori qualche altra zampata d'autore, ed è facile prevedere che presto Rafa porterà l'attacco ai pochi che lo precedono: Borg e Laver a undici titoli, Emerson a 12, Sampras a 14. Ci si chiede anche se Nadal non possa conquistare il vero Grande Slam del tennis, quarant'anni dopo Laver. Immediata, c'è la possibilità di un poker storico: a gennaio, una vittoria a Melbourne, porterebbe Nadal alla conquista consecutiva dei quattro Majors. A parte Budge e Laver, nessuno vi è mai riuscito, nemmeno Federer che nel 2009 avrebbe potuto tentare l'impresa, ma fu battuto da Del Potro agli Us Open (vittoria a Parigi, vittoria a Wimbledon, finale Us Open nel 2009, e vittoria a Melbourne nel 2010). Potrebbe essere, la prossima, eventuale vittoria nadalina, l'annuncio di un'altra stagione formidabile, con l'obiettivo concreto della conquista di tutti gli Slam nell'arco del 2011. Si vedrà. C'è poi il resto. Il titolo olimpico a Pechino. Il record dei 17 Masters Series conquistati. Le due vittorie in Coppa Davis. E la triplete Parigi-Wimbledon-Us Open, che non prendeva forma dal 1969 di Rod Laver. Allori che Federer non ha mai raggiunto. Per non dire dei confronti diretti. Rafa è avanti 14 a 7. «Sì, pu diventare il pi forte di sempre>', dice Djokovic. E pu sembrare strano, ma fra i tifosi di Rafa c'è anche Federer che si era detto certo di una sua vittoria e gli aveva fatto i complimenti in anticipo, già dalla conferenza stampa tenuta subito dopo la sconfitta in semifinale: <Rafa merita il massimo, sarà il primo ad applaudirlo>. Si rivedranno al Masters, Londra, a novembre, ultimo atto dell'anno migliore di Rafa e dell'anno peggiore di Federer. Ora, a correre per la Storia, sono in due. Supererà 60 milioni annui IL GRANDE trofeo che mancava a RafaNadal, pu essere quello del definitivo lancio sul mercato anglosassone e della consacrazione nell'elite dei guadagni. Nel 2009 Federer guadagnava (secondo le stime del magazine specializzato Forbes) circa 36 milioni di dollari contro i 20 dello spagnolo. Il quale, tra i 9 sponsor principali, ha solo Nike americano. Perché Rafa non ama molto la vita mediatica, è dedito al tennis. E ha il problema della lingua. Già, Rafa è un simbolo per il mercato latino, di pi in casa sua (Banesto, Mapfre assicurazioni, Quely alimentari, Baleari). Poi ha la francese Lanvin (profumi), la coreana Kia Motors e gli orologi Richard Mille. Oltre agli sponsor tecnici come Babolat. Ma c'è di più. In un sondaggio della primavera, Nadal era riconosciuto dal 42% degli appassionati, contro il 57% per Federer e Roddick E per i non sportivi, lo spagnolo scendeva al 23%. Ma siccome vincere a New York cambia la vita, gli esperti stimano che Rafa possa firmare un paio di accordi ricchi. Nei tornei Nadal è arrivato a 34,606 milioni. Sexy nel video di Shakira Nadal sta diventando un'icona anche nel mondo dello spettacolo. Il salto di qualità a livello mediatico lo ha compiuto girando il video musicale Gipsy con Shakira, la show giri colombiana che lo ha voluto assolutamente come protagonista maschile. Questo peril suo fascino latino , anche se ovviamente siti e giornali gossip si erano scatenati su una presunta love stoijr tra i due. Del resto il video era piuttosto esplicito, i due si rotolavano insieme. Certo l'apparizione ha reso Nadal più famoso anche tra i giovani che di I GIOCATORI che, prima di Rata, hanno conquistato tutti i tornei dello Slam 62 solito non seguono il.tennis. Detto questo, Rafa ha una fidanzata molto carina (e ci mancherebbe) che si chiama Maria Francisca Xisca. La 22enne conosce Rafa addirittura dai tempi della scuola a Maiorca. E' la compagna del campione da 3 anni. Entrambi tengono molto alla privacy e preferiscono non apparire. Nadal preferisce essere riconosciuto per le attività benefiche della sua Rafa Nadal foundation (che sta costruendo una scuola in India) e la More than tennis lanciata con Special Olympics di Spagna

Nadal tra i Fenomeni

Domenico Calcagno, il corriere della sera del 15.09.10

Novak Djokovic non ha dubbi. Battuto da Rafael Nadal nella finale degli Us Open, ancor prima di fare la doccia ha dichiarato: «Rafa non si ferma mai, ogni anno riesce a migliorare. Credo che possa diventare il pi grande giocatore di tutti i tempi». Una possibilità della quale il diretto interessato preferisce non parlare: «Penso sia stupido dire chi sia il migliore tra Roger (Federer) e il sotto- scritto. Anche perché il numero di titoli conquistati non lascia dubbi: Roger ne ha vinti molti pi di me». Nadal è fatto così. E una persona educata, che sa stare al mondo, lontanissimo dall'immagine di coatto che gli era stata appiccicata addosso al tempo delle sue prime vittorie, quando scendeva in campo indossando canottiere multicolori. E un fatto, per , che a 24 anni e zoi giorni il ragazzo di Maiorca sia entrato a far parte di un club molto esclusivo che raccoglie i tennisti capaci di vincere in carriera tutti e quattro i tornei del Grande Slam (Australian Open, Parigi, Wimbledon e Us Open). Nadai è il settimo a completare il poker dopo Don Budge, Fred Perry, Roy Emerson, Rod Laver, Andre Agassi e Federer. Il terzo più giovane dopo Budge e Laver (guarda caso gli unici tennisti ad aver conquistato il Grande Slam, cioè vinto i quattro tornei nello stesso anno) entrati nel club rispettivamente a 22 anni e 357 giorni e 24 e 32. Ed è ormai tra i tennisti pi decorati con i suoi9 titoli, preceduto solo da Federer (16), Pete Sampras (14), Emerson (12),…e Bili Tilden (10) ed esistono dunque buone possibilità che il pronostico di Djolcovic si realizzi. Ma la questione intèressa poco il numero i del mondo che nella notte tra lunedì e martedì ha impiegato 3 ore e 43' per chiudere i conti con Djokovic (6-4, 5-7, 6-4, 6-2 il punteggio) e mettere le mani sull'unico titolo importante che mancava alla sua collezione. «E una sensazione sorprendente ha raccontato . o giocato la mia miglior partita qui a New York nel momento pi importante. Sono molto felice. Per me questo è sempre stato il torneo pi difficile: qui mi devo adattare a mille cose, alle condizioni, al campo, alle palle, a tutto». Si è adattato benissimo Nadal, che in tutto il torneo ha perso un solo set in finale meritandosi le sentite congratulazioni del suo presidente del Consiglio, José Luis Zapatero («Il vostro nome e i vostri successi fanno già parte della leggenda sport 1935 1938 1962 Fred Perry Inglese, nell 935 è il primo a vincere tutti e 4 i titoli del Grande Slam Don Budge Californiano, ha completato il Grande Slam nel 1938 Rod Laver Australiano, nel 62 ha completato il primo dei suoi 2 Grandi Slam

Rafa trionfa agli Us Open Nadal, slam a 24 anni ma non darà mai le emozioni di Federer

Marco Lombardo, il giornale del 15.09.10

E adesso le cose si complicano. Perché se Novak Djokovic, appena persa una finale degli Us Open, guarda il suo avversario per dirgli «tu diventerai il pi grande di sempre», la polemica tra gli schieramenti non può che riesplodere. Insomma: Federer o Nadal? E soprattutto: dove arriverà davvero Rafa, che con il 6-4, 5-7, 6-4, 6-2 costruito lunedì a New York tra uno scroscio di pioggia e l'altro, ha portato a casa - con il nono successo tra Australia, Parigi, Wimbledon e Flushing Meadows - il Grande Slam della carriera a soli 24 anni? Appunto: forse oltre Federer. Anzi no, ed ecco perché. Facendo paragoni, non c'è dubbio che il maiorchino abbia un chilometro di vantaggio sullo svizzero: alla stessa età solo Bjorn Borg aveva vinto come lui, solo che a quota 25 l'orso svedese aveva già appeso la sua racchetta di legno al chiodo, mentre Nadal ha intenzione di usare il martello ancora a lungo, ma solo per picchiare sulle palline. E non c'è dubbio poi che la tenuta mentale sia dalla parte dell'attuale numero uno del mondo: Federer ha sempre sofferto Nadal e anche il miglior Roger ha subito le sue sconfitte pi deludenti proprio per l'incapacità di superare il blocco Rafa. L'esempio pi lampante è la finale di Roma del 2006, l'ultima giocata al meglio dei 5 set sul rosso degli Internazionali: lo svizzero, in vantaggio 4-1 nell'ultima partita e poi con due match-point a suo favore, improvvisamente smette di giocare come sa. Stava per battere il nemico sul suo terreno, era il suo momento. Eppure finisce 7-6 Nadal, come sempre. E - ancora - non è un caso che Federer conquisti finalmente il Roland Garros, anno 2009, nel torneo in cui un malmesso Nadal viene defenestrato in ma- lo modo da Robin Soderling. Senza di lui pista libera. Mentre ora, con il ventinovenne Roger verso il tramonto, Nadal sa che il futuro è suo, anche se non infierisce: «I 16 titoli negli Slam sono un traguardo lontanissimo, non ha senso pensarci ora. I paragoni con Federer sono stupidi: i numeri dicono che lui in questo momento è il migliore. Io mi godo i miei trofei, non avrei mai pensato di conquistare tutto questo. Questa vittoria è pi di quanto abbia mai sognato. Era già incredibile arrivare in finale. Pei la prima volta nella mia carriera ho giocato un gran match sul cemento e l'ho fatto nel momento pi importante. Questa superficie, per me, è sempre stata la più difficile SFIDA INFINITA Lo spagnolo sbanca anche New York solo Borg alla sua età aveva vinto così tanto. Ma i 16 tornei e soprattutto il genio dello svizzero sono ancora lontani le. Vincere qui è il premio per tanto lavoro: rispetto al 2009 sono migliorato e continuer a lavorare per crescere ancora». Appunto. Inappuntabile. Per ... Perché c'è qualcosa che nella sfida tra due supercampioni, celebrata perfino in una pagina dedicata dall'enciclopedia on-line Wikipedia, sfugge alla logica dei numeri. Ed è, vista con gli occhi di chi tifa Federer, l'essenza del tennis. Ovvero: Nadal esalta, ma Federer emoziona. Nei colpi di Roger insomma c'è la purezza del gesto, in quelli di Nadal la ripetizione furiosa di uno schema perfezionato con l'allenamento. Nei tocchi di Federer c'è il genio improvviso, il passante che parte da sotto le gambe, il diritto che ti fulmina e tu non saiperché. Nelle mazzate di Nadal l'agonismo di chi non mollerà mai perché ha imparato a non mettersi dei limiti. Per questo, e in questo, anche se Nadal diventerà migliore di Federei non sarà mai come lui. Ma trattandosi di due facce della stessa racchetta, la risposta da dare agli ultrà dei due eroi forse è una sola. E cioè che migliore di sempre è la loro rivalità.

Nadal da urlo

Marco De Martino, il messaggero del 15.09.10

Troppo forte. Rafa Nadal si divora anche gli US Open, l'ultimo Slam che ancora mancava alla sua collezione di felicità, e in cima a un match durato 3 ore e 43 minuti, il tempo dei sogni e delle favole, asfalta quel poveraccio di Nole Djokovic che alla fine, strabico di fatica e paradisi perduti, dice in un soffio: «Non ci posso giocare contro un tennista così, questo se non gli cede il fisico vince tutto e su tutte le superfici per i prossimi sette anni». La cronaca, diventata già storia per gli almanacchi, parla di un 6-4 5-7 6-4 6-2 per Nadal, un match dritto e senza scampo vissuto dal re con la luce dentro. Mai visto sull'odiato cemento Nadal giocare così, meraviglioso e con colpi che sembravano pietre, lisce e perfette, trasparenti di bèllezza. Finalmente schiantato il tab americano, finalmente primo ti- tolo a New York in modo da completare dopo tanti sogni il giro degli Slam. Ora Nadal li ha vinti tutti e ad appena 24 anni, mentre tanto per dire il divino Federer è arrivato a dama a 29. Pazzesco? Diciamo stupefacente. Un anno fa Nadal aveva le rodillas logorate, mangiate, schiantate, perdeva al Roland Garros, saltava Wimbledon, aveva l'inverno dentro e sembrava finito; mentre ora sembra una garota, un palo infilato sul circuito del tennis con un cappio che tiene stretta la testa degli avversari sino al soffocamento. Un torneo lungo due settimane e con sette vittorie dentro, lasciando agli avversari la miseria di un set, una specie di messa cantata con dentro tutto, le bottigliette allineate, i tic, i saltelli, gli ace, le rincorse impossibili, le arrotatedi dritto, le botte di rovescio, i pugni al cielo e i varnos sul trono del pi forte. I capelli di Nadal si diradano sempre di pi , ma intanto gli Slam aumentano - già 9-e nella speciale classifica già si staccano personaggetti tipo Connors, Lendl, Perry, Agassi, Rosewall, fermi a quota 8 per sempre. Chissà se Federer, tra un colpo sotto le gambe e un giro di shopping a Dubai, avrà ancora tempo e voglia di mettere in fuga l'affilato topastro, l'incubo dei suoi giorni peggiori. Perché nell'attesa, per fare confronti con Nadal, bisogna solo scomodare i Grandi Antenati visto che l'ultimo giocatore ad aver vinto tre Slam di seguito nello stesso anno fu il vecchio e leggendario Rod Laver la bellezza di 41 anni fa, nel 1969 che l'australiano detto the rocket, il razzo, marchi con il suo secondo Grande Slam completo (il primo fu da dilettante nel 1962). Con Nadal, del resto, i parametri sono già saltati da un pezzo visto che stiamo parlando di un giocatore che ad appena 24 anni ha già vinto 9 prove dello Slam, una medaglia d'oro olimpica, 17 Masters Series, 42 tornei complessivi e - en passant - 3 volte la Coppa Davis. Un rullo che spiana cemento, erba, terra. Chi lo fermerà? Il fisico, forse. Federer, forse. Anche se ora il meccanico dell'uomo bionico, vale a dire lo zio di Nadal, gestisce il puledro di razza con pi prudenza, quest'anno appena 13 tornei e 6 vittorie pesantissime. Vero, Nadal in questo 2010 ha perso due volte con Murray e poi con Davydenko, Lijbicic, Roddick, Feliciano Lopez e Baghdatis, ma non si è mai fatto male veramente. Del resto anche l'altra notte tutti sono rimasti incantati, a cominciare dei 24 mila di Flushing Meadows, lo stadio pi grande del mondo, con il pubblico che alla fine ha ricoperto, sommerso, glassato Nadal con un applauso enorme. Djokovic, che pure sul cemento aveva battuto Nadal 7 volte, si è spento piano piano, come uno che si arrende al destino, davanti a una montagna troppo alta. Di sicuro Nadal ha incattivito il servizio, allungato il rovescio incrociato bimane e soprattutto potenziato il gioco grazie anche alle nuove corde Rom Blast che mordono la palla e la fanno stare più tempo sulla racchetta, aumentando la rotazione e quindi i giri del motore. Se le usasse un giocatore normale si spaccherebbe il braccio; lui ovviamente no, le sfrutta, magnifici sette.

Nadal nell'Olimpo del tennis: "Ma Federer è imprendibile"

Stefano Semeraro, la stampa del 15.09.10

“Ve lo assicuro: se avessi perso questa partita la mia vita non sarebbe cambiata”. La storia del tennis invece sì, perché battendo nella finale degli Us Open Novak Djokovic in 4 set (6-4 5-7 6-4 6-2), una delle migliori imitazione di un match di pugilato mai giocata su un campo da tennis, Rafael Nadal ha chiuso un cerchio e aperto un orizzonte. E diventato, a soli 24 anni e 3 mesi, il 7 tennista della storia (e il 3 pi giovane) a vincere almeno una volta tutti i 4 tornei dello Slam, ha infilato il 3 «major» consecutivo del 2010- il 9 totale, alla sua età Federer era a 6 - cui vanno aggiunti Coppa Davis e oro olimpico. Era dai tempi di Rod Laver, e del suo secondo Grand Slam vero, cioè completato nella stessa stagione agonistica, il 1969, che nessuno riusciva nell'impresa. E il Nino i tre Slam consecutivi se li è presi su tre superfici diverse, perdendo appena 6 set in 3 tornei. Un cannibale assoluto, che a gennaio potrà puntare a vincere il quarto Slam di fila, come neanche Federer, e spolverare il mito. Per sedurre l'asfalto di New York, che l’aveva sempre respinto crudelmente, fra la fin del 2009 e l'inizio del 2010 Rafa ha dovuto reinventarsi, migliorarsi in tutto. Nel fisico, curando le ginocchia malandate con la innovativa «pulizia» del liquido sinoviale copiata dal. basket. Nella tecnica e nella tattica: nuove corde, le Rpm Blast, che gli permettono di arrotare di pi facendo meno fatica. Pi insistenza sul rovescio tagliato, per guadagnare campo e opzioni tattiche. Soprattutto una nuova impugnatura nel servizio per far viaggiare pi veloce la palla. Il risultato è stato l'upgrade totale del fenomeno, il Nadal 2. Da qui il capolavoro di Flushing, agevolato da un tabellone benevolo ma illuminato da una finale perfetta. «Finalmente ho giocato una grande partita agli Us Open. Sul cemento avevo già vinto in Australia nel 2009, ma lì i rimbalzi pi alti mi aiutano». Sulla terra Rafa da sempre pasteggia, «a Wimbledon conta muoversi bene, e lo so fare. Qui le condizioni per me sono le peggiori, i rimbalzi veloci, le palle leggere. Aver vinto mi sembra un sogno. Il merito è molto del nuovo servizio: contro Djokovic, sul 5-4 nel terzo set, 15-30, ho fatto una cosa che non avevo mai fatto: tre servizi vincenti di fila». Che Rafa ha spinto anche a 217 km all' ora. Scattano inevitabili i paragoni con Federer e con la Storia. Non i preferiti di Nadal: «Chiedersi se sono meglio io o Roger è stupido a questo punto, lui ha vinto tanti Slam di più. Io ne ho 9, e ne sono felice, 16 sono forse troppi, credo che Roger rimarrà il migliore, un modello. Da lui ho copiato la voglia di migliorarsi sempre, non sono certo il giocatore perfetto. Ma migliorare, attenti, non vuole dire vincere di pi . Alla mié età Federer aveva vinto meno, ma chissà come sarò a 29 anni:
 

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Ubaldo con Rino Tommasi dopo il Super Saturday agli US Open 2010

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"E' stato bello.. voglio dire, eccetto per quel 99,9% di pubblico che tifava contro di me".

Sergiy Stakhovsky, riguardo l'atmosfera che regnava sul Grandstand durante il suo match contro il giovane americano Harrison

Accadde oggi...

8 Settembre 1969

Rod Laver completa il quarto Grande Slam della storia del tennis (il suo secondo dopo il 1962) battendo Tony Roche 7-9 6-1 6-3 6-2 nella finale degli US Open giocatasi lunedì causa pioggia .

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker