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16/09/2010 11:44 CEST - Coppa Davis

Vecchia Davis, la cambiamo?

La Davis è una forumla datata, in cui un solo giocatore potenzialmente può vincere una sfida, a discapito del reale valore di due movimenti tennistici. In Svezia probabilmente deciderà il doppio. Rino Tommasi

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Sono lontani i tempi in cui la Coppa Davis, almeno a livello europeo, era un feudo quasi esclusivo di due paesi. L’Italia di Nicola Pietrangeli, Orlando Sirola, Fausto Gardini e Beppe Merlo, e la Svezia di Sven Davidsson, Torsteon Johansson e poi di Bjorn Borg, Stefan Edberg, Mats Wikander. Se non ci fosse Robin Soderling, unico giocatore di livello internazionale presente a Lindkoping, sede abbastanza anomala di questo mediocre spareggio di Davis, lo spettacolo che potremo vedere da venerdì su Retequattro o su Supertennis, che trasmetteranno gli incontri, non meriterebbe molta attenzione.

Ho provato per anni a sostenere che la Coppa Davis, inventata – meglio ricordarlo – nel 1900 quando a tennis giocavano in pochi, avrebbe dovuto da anni cambiare la formula. Il tennis è orgoglioso di essere uno degli sport più diffusi nel mondo, ma affidare l’esito di quello che si può considerare un campionato del mondo a due soli giocatori (qualche volta ne è bastato uno) è una bestemmia. Sta di fatto che se Svezia-Italia si giocasse sulla base di sei singolari e tre doppi l’Italia non avrebbe problemi a battere una Svezia che schiera un solo giocatore, Robin Soderling, di accettabile livello internazionale. In questa vicenda ci sono altri aspetti meritevoli di una riflessione. Stabilito che la Davis è ormai importante solo per quei giocatori che vincono poco o nulla nei grandi tornei individuali è difficile comprendere ed approvare la decisione di coloro che, come ma suo tempo Simone Bolelli e poi Andreas Seppi si sono dichiarati indisponibili per gli impegni di Coppa.

Se questo modo discutibile ma comprensibile di interpretare egoisticamente la propria carriera, può essere accettata per Rafael Nadal e Roger Federer, non ha alcuna giustificazione nei casi dei nostri giocatori, nessuno si è permesso di criticare Nadal quando ha snobbato l’incontro con la Francia (che infatti la Spagna ha perduto), e nessuno criticherà Federer perché non se l’è sentita di andare in Kazakistan a smaltire la delusione provata a Fklushing Meadows. Così stando le cose e volendo azzardare un pronostico per l’incontro di questo fine settimana potrei cavarmela dicendo che se Soderling vince i suoi singolari, la ventesima sfida di Davis tra Svezia ed Italia (11 a 8 i precedenti a nostro favore) sarà deciso dal doppio. Aggiungo che le probabilità che uno dei nostri singolaristi (probabilmente Starace e Fognini, piuttosto che Bolelli) batta Soderling sono superiori a quelle che il secondo svedese (forse l’oriundo italiano Vinciguerra) conquisti un punto.

Il doppio rimane un’incognita perché noi non ce l’abbiamo ma non ce l’hanno nemmeno gli svedesi. Nelle semifinali la Francia dovrebbe sfruttare il fattore campo per battere l’Argentina a Lione a meno che Nalbandian non si ricordi di essere un giocatore importante, ugualmente la Serbia di Djokovic dovrebbe battere la Repubblica Ceca considerata la crisi di risultasti di Stepanek.

Rino Tommasi

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker