Italiano English Français
HOMEPAGE > > Il canto del cigno di Lione

16/09/2010 23:25 CEST - FRANCIA-ARGENTINA

Il canto del cigno di Lione

Perso il suo torneo ATP, la città prova a consolarsi organizzando la semifinale Francia-Argentina. Apriranno Llodra-Monaco, poi Monfils-Nalbandian. Sono in ballo delicate strategie. Da Lione, Riccardo Bisti

| | condividi

Sarà l’ultima volta che Lione ospiterà un importante evento tennistico. Montpellier ha costruito un nuovo (e avveniristico) impianto, prendendosi a forza un torneo ATP che si giocava da queste parti sin dal 1987. Una volta giunti nei pressi del Palais des Sports de Gerland, abbiamo capito perché: si tratta di un impianto dignitoso ma un po’ vetusto, lontanuccio dal centro città e situato in una zona industriale, dove non c’è assolutamente nulla, ma proprio nulla, che possa invogliare a farci un salto. Ci sono lo Stadio dell’Olympique Lione (che Mercoledì sera ha battuto lo Schalke 04 in Champions League) e un delizioso parco, pieno di verde e con una piazzetta per i funamboli delle BMX. Bellissimo, ma poco frequentato. Ora: saremo stati noi a capitare nel giorno sbagliato (può essere, perché il grigiore del cielo ha anche sprigionato qualche goccia), ma è più probabile che la collocazione da…”oasi nel deserto” scoraggi anche gli indigeni. Insomma, uno scenario così così per un match importante come una semifinale di Coppa Davis tra Francia e Argentina. Non è da escludere che la FFT abbia scelto Lione come una specie di indennizzo per la perdita del torneo ATP. Orgogliosi come sanno esserlo i francesi, hanno fatto le cose per bene. Le strade adiacenti sono piene di cartelli e indicazioni sull’incontro. Una comunicazione che non raggiunge i livelli di Umago (durante il torneo ATP, appena si entra in città si trovano decine di manifesti) ma che dà parecchi punti a Roma, dove i primi di Maggio il benzinaio sul Lungo Tevere non sa neanche che c’è il torneo.

Vazquez sceglie Monaco: solo strategia?
Sfruttando gli immensi spazi fuori dal palazzetto, hanno messo su due grossi tendoni: uno per la stampa, l’altro per i VIP. Si sta bene, in fondo l’efficienza è una prerogativa della federazione francese, che grazie agli introiti del Roland Garros può permettersi di aiutare i giocatori fino a tarda età, con il risultato che gente come Marc Gicquel è entrata tra i primi 100 a 30 anni. Gicquel non sarà della partita, così come mancherà Richard Gasquet. Inizialmente schierato come quarto uomo, è stato sostituito in extremis da Arnaud Clement, che giocherà il doppio insieme a Llodra. Sarà proprio Llodra ad aprire la serie (a partire dalle 13.30, in TV si potrà vedere la prima ora e mezza su SuperTennis), opposto a Juan Monaco. Il “Pico” è stato scelto da Modesto “Tito” Vazquez al posto di Schwank, ma secondo noi è una scelta strategica: mettendo in campo Monaco, può giocarsi Nalbandian come numero 2 (valgono le classifiche pre-Us Open) e quindi mandarlo in campo sull’eventuale 2-2. Il problema, a questo punto, è capire dove gli argentini potranno vincere i primi due punti. Difficile che ci riesca Monaco: sebbene sia avanti 2-1 negli scontri diretti, il suo attuale stato di forma sembra condannarlo. Qualche settimana fa aveva detto che pur di giocare in Davis si sarebbe allenato 10 ore al giorno, adesso dovrà giocare la partita della vita. A seguire ci sarà Monfils-Nalbandian, sfida tra i due veri numeri 1. Il francese ha vinto due precedenti su tre, ma in Davis è un’altra cosa. E Nalbandian fa lo spavaldo: “Se gioco bene, vinco. Altrimenti posso perdere da chiunque. Le statistiche? Non dureranno ancora molto”. Da spettatori neutrali, desiderosi di assistere a una vera battaglia di Davis, è giusto sperare nell’1-1 al termine della prima giornata.

Ricordi pesanti
Poi si vedrà: il doppio vede favoriti gli esperti Clement-Llodra, ma Schwank-Zeballos hanno fatto il pieno di fiducia allo Us Open, centrando le semifinali (Schwank aveva fatto semifinale anche a Wimbledon, in coppia con Juan Ignacio Chela). Sul doppio non dovrebbero esserci dubbi, anche se Vazquez non dà mai niente per scontato: “Se Sabato mattina Nalbandian si sveglia di buzzo buono e mi dice che vuole giocare …”. L’impressione è che Domenica, se il risultato sarà ancora in bilico, assisteremo a qualche sorpresa: fatichiamo a immaginare Juan Monaco ancora in campo, mentre la presenza di Llodra andrà ponderata in base a quanto accadrà tra oggi e domani. E’ la quinta sfida tra francesi e argentini: i galletti conducono 4-0, ma l’ultimo precedente risale al 1982. Da allora sono cambiate tante cose, così come rispetto al 1991, ultimo match giocato a Lione. Era la storica finale contro gli Stati Uniti di Sampras e Agassi. A dare continuità a quella squadra, capitanata da Yannick Noah e guidata da Henri Leconte, è rimasto solo capitan Guy Forget, che allora firmò il punto decisivo contro Sampras. All’epoca il palazzetto di Gerland, a due passi dallo stadio, si trasformò in un catino infernale. I francesi si augurano che sia così anche stavolta, forti della passione della loro tifoseria organizzata e di una cultura sportiva che non ha eguali in Europa, sublimata dalla qualità di un quotidiano sportivo come “L’Equipe”. Nel tardo pomeriggio di ieri, quando stavano smobilitando persino i camion della TV francese, la biglietteria era ancora aperta, segno che il tutto esaurito non è ancora arrivato. Sarà per la crisi, o forse per la giornata grigia che ha invaso Lione. Ma siamo che certi che da oggi il catino tornerà a ribollire. E’ l’ultima occasione, devono trovare un modo per farsi ricordare.

Riccardo Bisti

comments powered by Disqus
TV Tennis
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Ubaldo con Rino Tommasi dopo il Super Saturday agli US Open 2010

Quote del giorno

"E' stato bello.. voglio dire, eccetto per quel 99,9% di pubblico che tifava contro di me".

Sergiy Stakhovsky, riguardo l'atmosfera che regnava sul Grandstand durante il suo match contro il giovane americano Harrison

Accadde oggi...

8 Settembre 1969

Rod Laver completa il quarto Grande Slam della storia del tennis (il suo secondo dopo il 1962) battendo Tony Roche 7-9 6-1 6-3 6-2 nella finale degli US Open giocatasi lunedì causa pioggia .

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker