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15/10/2010 22:44 CEST - WTA LINZ

Roberta vince il derby con la Errani

TENNIS - Al termine di una partita d’altri tempi, clima austero e ritmi bassi, Roberta Vinci si aggiudica il derby contro Sara Errani (5-7 6-3 6-4 lo score) e vola in semifinale a Linz. Trova la Ivanovic che ha vinto 7-6,6-2 con la Goerges. La tarantina è sempre più vicina al suo best ranking: chi lo avrebbe detto, dopo l’infortunio che l’aveva fatta sprofondare oltre la 200esima posizione? L'altra semifinale Schnyder-Petkovic Riccardo Bisti

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Roberta Vinci e Sara Errani sono due personaggi frizzanti. Solare e sorridente la pugliese, tenace e grintosa la romagnola. Ma i derby, si sa, sono partite a sé stanti. Mettici anche il clima ovattato del torneo WTA di Linz (220.000$, indoor), ed è emersa una partita quasi surreale. La musica a palla ai cambi di campo non riusciva a compensare il clima da teatro, ingrigito ancor di più dall’incredibile scelta degli organizzatori, che hanno fatto dipingere di grigio le zone esterne del campo. Per un paio di set, Sara e Roberta hanno dato vita a un’esibizione agonistica di buon livello ma senza un grosso mordente agonistico. Solo nel terzo set c’è stato un po’ di pathos, tanto che la Vinci ha recuperato più volte da situazioni di difficoltà. Alla fine Roberta (guai a chiamarla Robertina) si è imposta con il punteggio di 5-7 6-3 6-4 in due ore e venti minuti, ma nel terzo set ha dovuto rimontare da 1-3 (e due palle dell’1-4), nonché da 3-4 (e due palle del 3-5). La classifica WTA privilegia la Errani, ma sul veloce indoor la Vinci parte favorita. Le ragioni sono due: una maggiore incisività al servizio e un miglior gioco di volo. La stessa Vinci ha più volte riconosciuto che il suo stile è croce e delizia della sua carriera: “Fino a un certo livello è un vantaggio, perché le avversarie non sono abituate a fronteggiare un certo tipo di gioco. Ma poi sono costretta a pagare la mia scarsa potenza”. Sara Errani si trova al confine tra le due categorie, ed era dunque lecito attendersi un match equilibrato.

A caccia del best ranking
Forte di un’incrollabile fiducia nei propri mezzi (e su due gambe straordinarie), la romagnola ha cercato di tenere la pugliese il più lontano possibile dalla rete e farla muovere il più possibile. Ha rimontato un break di svantaggio e si è presa il primo set al dodicesimo game. Ma i colpi migliori erano della Vinci, che con il suo rovescio slice ha saputo mettere in difficoltà anche diverse top 10. Sembrava di assistere a una partita di 15-20 anni fa, quando il power-tennis era ancora in divenire. Tiravano talmente piano che la Vinci ha avuto il tempo di tirare diversi rovesci in topspin, fondamentale quasi mai utilizzato. Detto che il servizio non è stato un fattore (su 31 game ci sono stati 16 break), la Vinci ha saputo fare la differenza con un tennis più offensivo. Per fare un salto di qualità anche sulle superfici veloci, la Errani deve migliorare una seconda di servizio lenta ed attaccabile, ma con quel movimento lì (e il suo formato tascabile) non potrà fare miracoli. E allora, anche in prospettiva, è giusto che abbia vinto una Vinci che sta attraversando un ottimo momento di forma. Reduce da una soddisfacente campagna asiatica (terzo turno a Tokyo, secondo a Pechino, sempre partendo dalle qualificazioni e con gli scalpi di Petrova e Kuznetsova), è tornata tra le prime 50 del mondo ed è pronta ad attaccare un best ranking datato quattro anni e mezzo (n. 37, ottenuto il 6 Marzo 2006). La semifinale a Linz le frutterà 130 punti che la porteranno a ridosso delle prime 40: per avvicinare il proprio record personale dovrà invece vincere il torneo. Non sarà facile, perché in semifinale troverà la vincente di Goerges-Ivanovic, ma anche la prossima settimana a Lussemburgo avrà la chance di fare qualche punto.

Roberta la vincente
La Errani si conferma una giocatrice di affidabilità, degna erede di Schiavone e Pennetta come futura numero 1 italiana in attesa dell’esplosione delle giovani (Camila Giorgi, le sorelle Mayr, Martina Caregaro e altre ancora). Difficilmente, tuttavia, potrà raggiungere i picchi di rendimento delle sue compagne di Fed Cup: in un tennis sempre più muscolare e potente, è un miracolo che “Sarita” sia stabilmente tra le top 50. Con il suo grande cuore, tuttavia, può ambire a un exploit in un grande torneo. Sarebbe il giusto premio per una ragazza che ha fatto tanti sacrifici per sfondare, lasciando casa addirittura a 12 anni per vivere un’esperienza da Nick Bollettieri. Al “Generali Ladies” di Linz, tuttavia, l’Italia resta in gara con Roberta Vinci. La pugliese è una che sa vincere le partite: due titoli WTA e nove ITF ci dicono come la pugliese sia in grado di giocare bene nei momenti importanti. E’ una dote importante, speriamo che la metta in mostra anche a Linz.

Contro la Ivanovic che ha fruito di una wild card all'ultimo momento per sostituire Serena Williams, Roberta ha giocato tre volte perdendo in tutte le occasioni. Soltanto nell'ultima a Brisbane 2009 la tarantina è riuscita a strapparle un set: 6-7,7-5,6-1, facendo partita pari per i primi due. Allora la Ivanovic era ancora n.5  e testa di serie n.1. Anche a Gold Coast nel 2007 Roberta aveva creato qualche fastidio ad Ana nel primo set, 7-6,6-1.

Riccardo Bisti

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker