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20/10/2010 00:17 CEST - Masters 1000 - Shangai

Che Murray! Federer K.O

TENNIS - Un Murray sensazionale, forseil migliore mai visto, si aggiudica il Rolex Masters 1000 di Shanghai superando Federer con il punteggio di 6-3 6-2 in 1h25'. Il punteggio più netto nei loro testa a testa. Prestazione superlativa dello scozzese, che ha dominato lo svizzero in ogni settore del gioco. Federer in calo rispetto alle prestazioni fornite con Soderling e Djokovic, ha realizzato solo il 24% dei punti con la seconda palla.  di Enzo Cherici

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Stellare? Sensazionale? Mostruoso? Trovatelo voi l'aggettivo adatto per questo Murray. Vanno bene tutti. Talmente perfetto, bravo, che verrebbe quasi voglia di prenderlo a schiaffi. Ma perché non gioca sempre cosi? Lo scozzese, che senza ombra di dubbio ha oggi giocato il miglior match della sua carriera, sembra proprio aver bisogno di Federer per esprimere il suo miglior tennis.

Primo set. Si comincia con Federer che sale subito 40-15 con il servizio, trasmettendo la netta sensazione d'essere centrato come nei giorni scorsi. E invece...Due erroracci di dritto, un gran passante di Murray, un altro dritto largo e c'è subito il break.
Non è mai bello cedere un servizio da 40-15 e Federer sembra accusare immediatamente il colpo. Lo svizzero smarrisce le sicurezze della vigilia e deve salvare con un gran dritto una seconda palla-break che avrebbe mandato – proprio come nell'ultimo confronto di Toronto – Murray in vantaggio 3-0, con due break di vantaggio.
Giocare una semifinale contro Monaco non è la stessa cosa – a livello fisico e mentale – che giocarla contro Djokovic e si vede. Murray è nettamente il giocatore più reattivo in campo, mentre Federer già dai primi giochi da' l'impressione di arrivare a colpire la palla sempre con un attimino di ritardo.

Nel quarto gioco Federer sembra finalmente svegliarsi dal torpore e farsi un po' più aggressivo. Si porta sul 30-40 ed ha una comoda opportunità per il contro-break, ma anziché spingere con il dritto, gioca una sciagurata palla corta che va a morire sul nastro. Errore gravissimo per Federer, che avrebbe potuto portarsi sul 2-2 riaprendo il set.
Invece, superato lo spavento, Murray a ripreso a martellare con il servizio – 208 km/h di media con questo fondamentale oggi – e in un attimo siamo 4-2.
Federer dal canto suo, soffre terribilmente nei propri turni di servizio. Tiene molto bene con la prima, ma patisce troppo l'aggressività di Murray sulla seconda. Alla fine, realizzerà soltanto un misero 5/21 (24%) con la seconda palla. Così, ogni turno di servizio per lo svizzero è una sofferenza. Anche nel settimo gioco, dopo essersi complicato la vita sbagliato uno smash per lui elementare, è costretto a salvare altre due palle-break, andandosi a prendere i punti a rete.
Sul 3-4 ha ancora una possibilità per togliere il servizio a Murray e riequilibrare il set, ma lo scozzese è chirurgico nell'annullarla con un ace.
È allora Federer che deve servire per restare nel set, ma qui Murray gioca due strabilianti passanti di dritto e chiude il set alla prima opportunità: 6-3 in suo favore.

Secondo set. Si riparte con un Federer che da l'impressione di essere molto più propositivo. Per due volte si porta sul 15-40, ma per due volte deve subire la rimonta d'un irriducibile Murray. Alla fine, la statistica sulle palle-break convertite dirà 0/6 per Federer: un classico.
Nel quarto gioco, la chiave del set. Murray si porta 30-40, Federer decide di giocarsi la palla-break attaccando. Gran dritto che pizzica un pezzetto di riga, Murray si difende come può, ma Federer chiude sul successivo smash: 40-40. Anzi no. Il giudice di linea – su “suggerimento” di Murray – aveva chiamato out il dritto di Federer. Che, comprensibilmente, s'innervosisce. Sbaglia il successivo rovescio, c'è il break e la partita, di fatto, finisce lì.
Chiariamo subito a scanso di equivoci: oggi Murray avrebbe vinto comunque. Inoltre, la chiamata non era affatto facile e l'errore poteva starci. Di certo, però, s'è trattato d'un errore d'una certa gravità in quel momento del match. Breve considerazione sui giudici di linea cinesi: pessimi. Tra Pechino e Shangai, i peggiori visti quest'anno nel circuito.

Dopo l'episodio incriminato, come si diceva, non c'è stata più partita. Federer sempre più nervoso, Murray sempre più sicuro. Lo scozzese inseriva il pilota automatico e chiudeva 6-3, 6-2 in 1h25', breakkando ancora una volta Federer.

Per Murray è questo il 16° titolo Atp della carriera, il 6° Masters 1000. È la sua 40^ vittoria contro un Top Ten (40/29), la 5^ nel 2010 (5/3). Con i 615.500$ odierni, si porta a 12.938.701* guadagnati in carriera. Davvero niente male.

Nel dopo partita, Federer ha elogiato l'avversario: “Complimenti a Andy, ha vinto il torneo con una facilità disarmante”. Murray, ovviamente, era raggiante: “Ho giocato un grande torneo, ma questa è stata la migliore partita”.
Siparietto finale con Federer che ha dato appuntamento al prossimo anno in Mandarino. Almeno per oggi, è stato più bravo col cinese che in campo.

Enzo Cherici

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker