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20/10/2010 18:57 CEST - LA STORIA

Tamarine-Kimiko: Vecchio è bello!

TENNIS - Storico a Osaka: Tamarine Tanasugarn (33 anni, a sinistra nella foto) e Kimiko Date (40 anni appena compiuti) hanno giocato la finale più vecchia a memoria d’uomo: 73 anni in due. Se avesse vinto, la giapponese sarebbe stata la più anziana di sempre a vincere un titolo WTA: il record di Billie Jean King è ancora salvo. Qui sotto tutti i record di anzianità del tennis mondiale e i casi più celebri di altri sport. Ashe, Rosewall, Navratilova,  Connors , King,  Court...Foreman, Lewis: nomi che vi dicono qualcosa? Roberto Paterlini

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“Tutti pensavano che fosse impossibile, ma niente è impossibile,” ha dichiarato Kimiko Date venerdì, dopo aver superato Sam Stosur nei quarti di finale del torneo di Osaka ed essere divenuta l’unica quarantenne ad aver mai battuto una Top-Ten. “Il tennis non è fatto solo di velocità e potenza, ma si gioca anche con la testa. Io ho usato tutto quello che avevo!”. Il giorno dopo un’altra maratona, in semifinale contro l’israeliana Peer, Kimiko è scesa in campo per quella che è stata battezzata “La Finale Più Vecchia di Sempre”, contro l’altra veterana asiatica, Tamarine Tanasugarn, 33 anni lo scorso Maggio...una ragazzina, in confronto a lei. In palio non c’era soltanto il titolo dell’HP Open, ma per Date anche il primato di più anziana vincitrice di un torneo WTA, gelosamente detenuto nelle ultime 27 stagioni da Billie Jean King: 39 anni, 7 mesi e 23 giorni quando nel 1983 vinse il torneo di Birmingham. La giapponese aveva già sfiorato tale record lo scorso anno, quando a coronamento del suo grande ritorno - dopo 12 anni di ritiro - aveva vinto a Seul, ahilei troppo giovane, a soli 38 anni e 11 mesi, diventando la seconda di sempre. Questa volta a tradirla non è stato il calendario, ma il campo, e dopo altre 3 ore e 7 minuti di battaglia - probabilmente anche 9 ore di tennis in 3 giorni sono un record assoluto sul circuito femminile - ha dovuto cedere alla stanchezza e alla sua rivale thailandese con il punteggio di 7-5, 6-7, 6-1.
Come nessun altro, il connubio tra una grande impresa e un anziano fuoriclasse sul punto di compierla sa stuzzicare la fantasia degli appassionati di sport: George Foreman che a 45 anni e 9 mesi torna ad indossare la cintura di campione del mondo IBF e WBA battendo Michael Moorer, di 18 anni più giovane; Carl Lewis che a 35 anni vince il quarto oro olimpico consecutivo (e nono in assoluto) nel salto in lungo alle Olimpiadi di Atlanta; Tom Watson che a 59 anni arriva ad un putt dall’aggiudicarsi il suo sesto British Open, appena lo scorso anno; e molti altri.

Il tennis, lungo la sua storia, non è stato certo da meno, e nella memoria, o attraverso i libri, ancora si possono assaporare le emozioni di quando Ken Rosewall, a 39 anni suonati, giocò l’ennesima finale a Wimbledon nel 1974 contro Jimmy Connors, raccogliendo però appena sei game. Lo stesso Jimmy Connors, anche lui a 39 anni, raggiunse la semifinale allo US Open del 1991, battendo per strada, in 5 set e in rimonta, giovanotti quali Patrick McEnroe e Aaron Krickstein, prima di schiantarsi contro Jim Courier. Più di tutti - come sempre - Martina Navratilova, che a 37 anni e 9 mesi giunse ad un soffio dal vincere il suo decimo titolo di singolare a Wimbledon (1994, perse da Conchita Martinez in 3 set), e alla vigilia dei 50, nel 2006, conquistò il suo 59° torneo del Grande Slam, portandosi a casa il titolo del doppio misto allo US Open in coppia con Bob Bryan.
Lo sport, tutti gli sport, vanno sempre più veloci, per cui non è insolito che i grandi record di longevità ed anzianità siano da ricercare, salvo rare eccezioni, sempre di più nel passato, e che letti oggi facciano strabuzzare gli occhi, pensare a quanto le discipline sportive si siano evolute e professionalizzate, e a come l’aspetto atletico abbia preso il soppravvento su quello tecnico. Tra gli uomini il già citato Ken Rosewall detiene gran parte dei primati: più anziano vincitore di uno Slam all’Australian Open del 1972 (37 anni e 2 mesi), dello US Open (35 anni e 10 mesi) e più maturo Top-10 (41 anni e 1 mese). Il primato del Roland Garros è detenuto invece da Andres Gimeno (34 e 10 mesi), mentre quello di Wimbledon, Slam più giovane, spetta ad Arthur Ashe (31 anni e 11 mesi); il più vecchio vincitore di un torneo in assoluto sul circuito maggiore è stato Pancho Gonzales, 43 anni 8 mesi e 28 giorni quando sollevò il trofeo di Des Moines nel 1972, mentre il più stagionato numero 1 del ranking è stato Andrè Agassi, a 33 anni e 131 giorni nel Settembre del 2003.
Tradizionalmente più precoci, le donne hanno record di longevità meno impressionanti di quelli dei loro colleghi maschi. Oltre al primato ancora salvo di Billie Jean King, Margaret Court è in cima alla classifica di anzianità di tre prove del Grande Slam - Roland Garros, US Open e Australian Open, - tutte vinte nel 1973, tra i 30 e 31 anni, mentre spetta a Martina Navratilova il record assoluto a livello Major, che coincide con la sua vittoria a Wimbledon nel 1990, quando la ceca aveva 33 anni e 9 mesi. Seppur di poco, l’eterna rivale di Martina, Chris Evert, le soffia il primato di meno-giovane numero 1 del ranking, con 30’anni 11 mesi e 3 giorni, mentre è ancora di Billie Jean King il record di più anziana Top-10 (39 anni e 10 mesi).

Roberto Paterlini

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker