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23/10/2010 01:10 CEST - SERIE A

Serie A1
prima polemica

TENNIS _ Fausto Marini, direttore sportivo del Tennis Club Sarnico, si sfoga dopo la sconfitta dei suoi contro il Circolo Tennis Le Rocce. “Non sono state rispettate le regole, che prevedono il gioco su due campi. Perché non usare l’erba sintetica? Abbiamo pure perso i voli: chi ci rimborsa? E alla fine cantavano Africa Africa...” La replica di Angelo La Rocca, capitano siciliano. “Avevamo pure preparato uno striscione di benvenuto…Il coro finale? Una risposta a chi aveva detto di trovarsi nel terzo mondo”. La speranza è che il caso si sgonfi al più presto. Riccardo Bisti

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Uno degli aspetti più affascinanti del campionato di Serie A1 è l'opportunità, per i piccoli club, di essere ugualmente protagonisti: se da un lato ci sono i grandi (Aniene, Parioli...) ci sono tante piccole realtà che si sono fatte largo grazie alla passione e ai sacrifici della dirigenza. Tra questi ci sono il Tennis Club Sarnico (6.000 abitanti in provincia di Bergamo) e il Circolo Tennis Le Rocce (che si trova a Mascali, 12.000 anime in provincia di Catania). Sarnico è una realtà ormai consolidata: da un paio d’anni arrivano alla Final Four con un team essenziale ma compatto, guidato dall’italo-australiano Joseph Sirianni e dall’olandese Dennis Van Scheppingen, pressochè imbattibile sul rapido del Centro Mongodi di Cividino (sede dei match interni), senza dimenticare l’apporto di Alberto Giraudo e Marco Pedrini. Le Rocce è una realtà nuova, ma non troppo dissimile. Il team guidato dal Direttore Sportivo Angelo La Rocca è appena salito in A1 e può contare su due stranieri (Trujillo Soler e Vinciguerra), un naturalizzato (Manolo Jorquera) e Giacomo Pirozzi (numero 1648 ATP). Due piccole realtà, per certi versi simili, che hanno creduto nella Serie A come veicolo di promozione del proprio club, certo, ma anche del tennis in realtà di provincia dove non sarebbe mai sbarcato. Due realtà da apprezzare. Per questo ci è particolarmente dispiaciuto ricevere una lettera-sfogo di Fausto Marini, direttore sportivo del TC Sarnico, in merito alla sfida di Domenica scorsa, vinta 4-2 dai siciliani. Vista la delicatezza dell’argomento, abbiamo voluto ascoltare Angelo La Rocca e raccogliere la sua versione dei fatti. Ecco la lettera di Marini e, di seguito, la replica di La Rocca.

"Parte in salita il cammino del T.C. Sarnico nel campionato di Serie A1, sconfitto in quel di Catania per 4-2. Il risultato è diretta conseguenza delle regole federali, molto restrittive quanto ad impiego di giocatori e ben più permissive relativamente ai campi da utilizzare. L’infortunio subito da Giraudo in singolare gli ha impedito di disputare anche il doppio decisivo con conseguente sconfitta inevitabile. Unica soddisfazione la buona prova fornita dal sostituto di Giraudo, l’esordiente Marini Ayrton, anni 16 e classifica 3,4. Nonostante la giovane età e le difficoltà dell’esordio ha giocato, in coppia con Marco Pedrini, un ottimo match quasi alla pari con i più blasonati rivali, Jorquera 2,1 e Pirozzi 2,2.
Quel che più infastidisce non è la sconfitta in se ma la constatazione che ancora una volta le regole non sono state rispettate. Ma andiamo con ordine.
Arriviamo a Catania sabato mattina con felpe e piumini e sembra di essere a luglio da noi, con un sole che spacca le pietre come diciamo dalle nostre parti. Al Circolo Le Rocce ci accoglie il capitano avversario, che candidamente ci comunica che domani si potrà giocare solo su 1 campo. Venerdì Giove pluvio ha punito questo angolo sperduto inondandolo come mai a memoria d’uomo! Faccio notare che il regolamento è chiaro (?) in proposito “ Gli affiliati sono tenuti a mettere a disposizione nella serie A1 maschile, due campi di identico tipo di fondo; se si gioca all’aperto occorre inoltre disporre di almeno un campo di riserva coperto” e scomodo persino il capo nazionale dei Giudici Arbitri per avere lumi in proposito ottenendo questa risposta “ Il Giudice Arbitro designato sa come comportarsi”.
Nel mentre il campo “impraticabile” viene tutto trapanato sugli out, tanto che alla fine anche Topo Gigio potrebbe scambiarlo per gruviera! La mattina di domenica si presenta radiosa, stesso sole del giorno prima…Un campo è semipraticabile l’altro, il gruviera, è letteralmente invaso da operatori, capeggiati da uno sponsor locale, che si affannano a renderlo appetibile, spargendo badilate di terra rossa per coprire il pantano. Dopo il sopralluogo viene garantito che il campo sarà agibile non per le 10 ma verso le 11, 11 e 30. Comincio ad avanzare alcune perplessità ma decido di aspettare. Intorno a mezzogiorno inizio la mia campagna, stile Cervantes, con il Giudice Arbitro che, mi assicura non essere di parte, tra l’altro lui non è nemmeno di Giarre…, e che ritiene che il campo sarà praticabile non tra qualche ora ma tra alcuni giorni ma al tempo stesso invoca la Causa di Forza Maggiore, il famoso Giove Pluvio! E per il mio bene mi consiglia di non presentare ricorso perché verrebbe respinto e dovrei sborsare € 600. Ma come dico, da noi dopo il diluvio in 8 ore si gioca…possibile che in Sicilia ce ne vogliano 48? Faccio presente il problema logistico legato agli orari dei voli e le difficoltà oggettive di una simile situazione e chiedo di poter usare 1 campo in erba sintetica ma il capitano, di cui non ricordo il nome, prima sostiene che i campi in sintetico non sono regolamentari come out e poi, dopo essere stato smentito da una verifica fatta assieme al Giudice Arbitro, ammette poi che i suoi preferivano la terra.
Mi metto il cuore in pace e così, complice anche il ritiro di Giraudo che accorcia la durata del match, si arriva alla fine dei singolari che sono le 17,30. Il primo doppio inizia alle 18. Uno vorrebbe anche goderselo il doppio ma non può, per limitare il danno economico bisogna cercare di far rientrare coloro che non sono indispensabili, procurare nuovi voli e alberghi per chi deve restare. Alla fine rimaniamo in 3, io e 2 giocatori e mi consolo, il maggiore esborso sarà minimo ma non è così perché, complice il traffico domenicale verso Catania, tutti i voli sono perduti e bisogna comprarne altri 10! Alla fine finisce come sappiamo con il pubblico felice che brinda a champagne e gli ultras della curva che gridano “Africa” “Africa” e a quel punto, come Paolo sulla via di Damasco, ho capito!
Torniamo ad essere seri e facciamo poche considerazioni:
Cosa vuol dire mettere a disposizione due campi? Basta averli senza necessità di doverli usare entrambi? Era manifesto che il campo non solo non era agibile ieri ma non lo è nemmeno oggi ne lo sarà domani! Se esiste una regola deve essere rispettata da tutti. E la Fit che fa?
Chi ci ripaga del danno economico subito? La Fit, dalla quale aspettiamo ancora i rimborsi le trasferte del 2009?
E allora come la mettiamo…credevo di giocare la serie A1, non il torneo scapoli e ammogliati!
Ma tanto a chi importa e poi perché lamentarsi, abbiamo ciò che meritiamo, questo è il tennis italiano…..NULLA, Schiavone a parte!
Si potrebbe continuare all’infinito ma è meglio fermarsi qui!"

Fausto Marini, Direttore Sportivo TC Sarnico

Ricevuto e letto lo sfogo di Marini, per correttezza e completezza d’informazione, abbiamo contattato Angelo La Rocca, che ha replicato così: “Guardi, fino al Venerdì prima della partita abbiamo avuto 5-6 giorni di pioggia consecutivi, cosa peraltro dimostrabile con i giornali locali. Il nostro circolo è dotato di cinque campi: due in terra rossa e due in erba sintetica all’aperto, e uno in erba sintetica al coperto. Dei due campi in terra battuta uno ha tenuto bene, mentre l’altro era impraticabile”

“Alla vigilia dell’incontro, il Sarnico avrebbe dovuto allenarsi dalle 15 alle 17 ma si sono presentati alle 16.15. Appena sono arrivati hanno iniziato a lamentarsi per i regolamenti. Io ho semplicemente replicato che se si sarebbe potuto avremmo giocato, altrimenti no. Domenica mattina il secondo campo non era praticabile, nonostante si sia lavorato fino alle 2.30 di notte per renderlo agibile. Poi il Giudice Arbitro (Roberto Gradanti, ndr) ha detto che si poteva giocare sulla terra, su un campo solo. E’ stato un problema dovuto a cause di forza maggiore, non potevamo farci niente”

“Purtroppo devo segnalare un fatto spiacevole: un dirigente del Sarnico, parlando al telefono con non so chi, parlava male del nostro circolo, dicendo al suo interlocutore di trovarsi in un club da terzo mondo. Me l’hanno riferito e sono immediatamente andato a fargli presente che non mi sembrava corretto. Mi hanno risposto che fanno la Serie A da 5 anni e che hanno avuto problemi di questo tipo solo nelle isole, in Sicilia e Sardegna. Da parte mia, posso dire che in tutti questi anni di Serie B e Serie A2 noi abbiamo sempre raccolto elogi per il nostro comportamento e la nostra organizzazione”

“La proposta di giocare su due campi, secondo me, andava fatta prima. Hanno lasciato che terminasse il match di Pedrini (sulla terra battuta), poi hanno chiesto di far giocare Sirianni e Van Scheppingen sull’erba, dove si trovano certamente meglio. Giocavamo in casa, perché dare loro questo vantaggio? E comunque la tempistica non mi è parsa corretta”

“Il coro –Africa Africa-, giunto a risultato ormai acquisito, era una replica del nostro pubblico alla loro provocazione relativa al fatto che si giocasse nel terzo mondo. Abbiamo avuto un picco di circa 300 spettatori, mentre circa 100 persone sono rimaste fino alla fine. E loro se ne sono andati senza salutare: mi è particolarmente dispiaciuto, anche perché li avevamo accolti preparando dei cartelli di benvenuto per giocatori e dirigenza sia presso il ristorante che presso la club house”.

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Raccolte le testimonianze di entrambi, e data a ciascuno l’opportunità di farsi una propria opinione, ci auguriamo che questo piccolo incidente diplomatico si risolva. Chi scrivere ritiene ottime persone tanto Marini quanto La Rocca, dirigenti appassionati che hanno più cose in comune di quante potrebbero sembrare a prima vista. C’è stato evidentemente un difetto di comunicazione, ma questo non deve inficiare lo spirito della Serie A1, manifestazione che più di altre ha il compito di trasmettere i valori positivi del nostro sport. Restando aperti a qualsiasi ulteriore chiarimento, e nella speranza che il caso si risolva con una stretta di mano, auguriamo in sentito in bocca al lupo tanto al Tennis Club Sarnico quanto al Circolo Tennis Le Rocce.

Riccardo Bisti

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Accadde oggi...

21 Ottobre 2001

Lindsay Davenport vince i titoli di singolare e doppio del torneo di Zurigo battendo Jelena Dokic 6-3, 6-1 nel singolo e, in coppia con Lisa Raymond, battendo la coppia Testud/Vinci con il punteggio di 6-3, 2-6, 6-2.

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker