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27/10/2010 13:44 CEST - Rassegna Stampa del 27 Ottobre 2010

Schiavone, male la prima Ko contro la Stosur (Semeraro), un giorno con la Schiavo è l'inno alla scrupolosità (Valesio), Francesca, che peccato (De Martino), Stosur la fa da padrona Schiavone cade in piedi (Giorni)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

Schiavone, male la prima Ko contro la Stosur

Stefano Semeraro, la stampa del 27.10.2010

Un'occasione perduta, e la qualificazione per le semifinali delle Wta Finals che si complica dannatamente. Nell'umido spossante e nel caldo di Doha (31 ) Francesca Schiavone ha perso 6-4 6-4 contro Samantha Stosur il match di esordio al Masters femminile e adesso la corsa diventa tutta in salita. Una maledizione: nessun italiano è mai riuscito a vincere, sul campo, una partita fra i «maestri». Peccato, perché davanti all'australiana, l'avversaria che Francesca aveva dominato nella finale del Roland Garros, l'azzurra era entrata in campo a suo modo, ruggendo: 4-0, con un parziale di 12 punti a 1. Il Cemento però non è la terra, e l'atletica Sam, nervosissima all'inizio, si è via via sciolta e ha iniziato a macinare il suo tennis potente e aggressivo, rimontando i due break di svantaggio. Francesca ha avuto anche una palla per il 5-2, ma l'ha sciupata con un doppio fallo, finendo per regalare il primo set alla Stosur (46 minuti). Con Barazzutti e Flavia Pennetta, anche lei. a Doha per confermare il n. 1 in doppio, Francesca si è ripresa a inizio di 2 set e ha poi battagliato punto a punto fino al 4 pari, quando di nuovo ha ceduto il servizio stropicciando una volée non impossibile. La Stosur ha chiuso al game successivo e domani si giocherà contro la n.1 del mondo Caroline Wozniacki un match chiave per la qualificazione nel Gruppo Marrone. Francesca invece tornerà in campo domani contro una Dementieva malmessa fisicamente e battuta ieri facilmente dalla Wozniacki. Una sfida non impossibile, nella speranza di potersi poi giocare il tutto per tutto venerdì contro la tostissima pin-up Caroline. Nel Gruppo bianco scontata vittoria della n.2 Wta Zvonàreva contro una Jankovic vistosamente fuori forma. 1 Francesca Schiavone Tv su Eurosport

Un giorno con la Schiavo è l'inno alla scrupolosità

Piero Valesio, tutto sport del 27.10.2010

Se pensi che il diavolo alberghi nei dettagli e poi vivi una giornata fianco a fianco con Francesca Schiavone che di demoniaco non ha proprio nulla (tranne l'espressione del volto quando aggredisce la palla) allora impari che le divinità buone stanno in dettagli ancora più piccoli-Perché la giornata pre-match vissuta con Francesca è un rincorrersi di dettagli curati in modo meticoloso. Come si converrebbe ad una giovane virgulta assetata di sangue. La Schiavo invece giovane lo è ma una virgulto no dato che è intorno ai trent'anni, locasciullianamente parlando. Eppure Il suo avvicinarsi al match è un rosario di attenzioni al suo fisico e alla sua testa Come se avesse perle mani una carriera cui dare un'identità precisa e non una vita sportiva costruita passo passo con certosina pazienza SERATA Passo indietro per capire meglio. Francesca, che qui a Doha è assistita da un team di amici e parenti capitanati da papà Francesco che all'accorrenza si trasforma anche ih una sorta di caddy tennistico portando la sacca con le racchette, passeggia nella nota quataregna (o qatarenne, fate voi) nel parco dell'hotel che funge da quartier generale del Masters. Nel buio il suo gruppetto incontra due gataregni (o qatarensi) che indietreggiano rapidamente. Un cobra (cobra) ha appena loro attraversato la strada lanciando al loro indirizzo un soffio assai poco rassicurante. Francesca sbarralisce: serpenti no per favore...me ne vado subito». Ma mentre i solerti uomini della sicurezza fanno partire immediatamente una battuta di caccia per neutralizzare l'indisciplinato rettile, la Schiavo e il suo team filano a nanna. Perché il mattino dopo ci si alza presto e poi meglio lasciare il locale Sir Biss ai suoi contorcimenti notturni MATTINO Sveglia alle otto, colazione leggera ma intensa Fuori ci sono già 34 gradi con un'umidità da foresta pluviale: Franci sceglie di restare al fresco dell'hotel come del resto le sue collegare. La Zvonareva si diletta con il suo allenatore in una prolungata partita di squash, la Stosur si allena col suo coach su uno dei due campi da tennis indoor dove si gioca ad una gradevole temperatura di venti gradi Francesca invece va in palestra col suo preparatore Stefano Barsacchi. Ed è tutto meno che una seduta leggera. Salti e saltelli, flessioni, lanci di palla (medica) per rafforzare muscoli e coordinazione. Non un solo secondo viene lasciato al caso e nulla sembra distrarre Francesca dal suo obiettivo. Non una sola parola esce dalla sua bocca, durante il lavoro in palestra, che non sia utile a trovare la concentrazione giusta Quando la sessione finisce, dopo una lunga seduta di stretching, è rara di pranzo. Che l'azzurra consuma nel ristorante a bordo piscina, dove da qualche parte è arrotolato dormiente Sir Biss. POMERIGGIO Dopo il pranzo un po' di riposo al fresco in camera con la temperatura esterna che sale a 36'. Alle 4 si va al Kahlifa Center e in barba al caldo la Schiavo si sottopone ad un'ora di lavoro duro in campo. Servizi (tanti), risposte e chiusura di punti. Alla fine del lavoro non è ancora contenta e chiede a Barazzutti di farle giocare ancora una serie di vincenti che a questo livello non si possono sbagliare quando si ha l'opportunità di tirarli. Quando le luci sui grattacieli si accendono e in campo ci sono già Jankovic e Zvonareva la Schiavone torna negli spogliatoi Delle divinità non si sa bene: ma la passione certo sta nei dettagli

Francesca, che peccato

Marco De Martino, il messaggero del 27.10.2010

Conviene portarsi già avanti con la rassegnazione: un tir contromano sul corridoio della numero uno al mondo Caroline Wozniacki, è questa ormai l'ultima speranza d'Italia. E già, rieccola la soliti maledizione del Masters, quella di Panatta 1975 e Barazzutti 1977, mai un successo e mai un set vinto da un italiano in 38 anni di storia di questo torneo, da quando nel 1972 Cris Evert battè in finale della prima edizione Billie Jean King. Ma che delusione, che peccato stavolta. Perché Francesca Schiavone butta via il match e quasi sicuramente anche la qualificazione al termine di due set nervosi e incomprensibili chiusi tra i rimpianti. Sam Stosur vince 6-4 6-4 e si prende la rivincita della finale del Roland Garros complicando maledettamente la vita all'azzurra che adesso per sognare la semifinale dovrà battere nientemeno che Woz, la numero uno del mondo. Ma che dolore, intanto. E che autogol, per Francesca. Perché la Schiavone è entrata in campo come un rullo e in dodici minuti ha asfaltato la rivale volando 4-0 in cima a uno sconvolgente parziale di 16 punti a 3, una cosa incredibile sul veloce e a questi livelli. E già, perché per lunghi e splendenti minuti Francesca ha giocato da maestra, travolgendo la Stosur con effetti rotanti e accelerazioni brucianti. Poi, di colpo, improvvisamente, il match è cambiato e addirittura girato quando sul 4-2 e 40-30 in suo favore la Schiavone ha commesso l'unico doppio fallo del match. Da quel punto perso, che valeva il 5-2, la Schiavone non si è ripresa più e dopo aver buttato un . altro servizio, stavolta da 40-0, ha ceduto il set 6-4. Sei game consecutivi della Stosur, roba da pazzi. Corse e rincorse, stavolta alla Schiavone non basta variare gioco ed effetti, la parità del secondo set si schioderà nell'attimo fatale del 4-4 e manderà a vincere la Stosur con il punteggio più classico, 6-4 6-4. Peccato, perché tra l'impresa del 5 giugno a Parigi e questa sconfitta quasi cercata ci sono mezzo 143 giorni che hanno cambiato la Schiavone ma non la dannazione dei Masters. Un colpo mortale perché, se avesse battuto la Stosur, Francesca si sarebbe qualificata in carrozza visto che la Dementieva, altro presunto scoglio del suo girone, ha una caviglia a pezzi e ieri ha giocato contro la Wozniacki solo per incassare l'aureo gettone di presenza. Bisognava chiudere prima, incamerare il primo set e poi mandare a casa la Stosur senza svegliarla. Invece, quando l'australiana ha preso a fare i buchi per terra con il servizio (7 ace) e soprattutto con il dritto, Francesca si è arresa soprattutto di testa. Una cosa rara per una tennista cerebrale come lei. Oggi la Schiavone riposa e sicuramente mediterà e ragionerà sulla colossale occasione buttata. Le sue speranze di qualificazione sono al lumicino, ma ai Masters capitano spesso le cose più strane, come stranissimo era l'orrido campo color viola liturgico con fondo verde pisello Fmdus del Khalifa Complex. A Doha fa un caldo umidiccio e si vede, tutte sudate come foche e in più quasi tutte rotte. A cominciare dalle ragazze "prendi i soldi e scappa" Jankovic e Dementieva.

Stosur la fa da padrona Schiavone cade in piedi

Alberto Giorni, il giorno del 27.10.2010

Francesca Schiavone illude nella partita d'esordio ai Wta Championships di Doha, ma poi è costretta ad arrendersi sotto i colpi dell'australiana Samantha Stosur, che si impone 6-4 6-4 e si prende la rivincita della finale del Roland Garros, quando la milanese si laureò regina di Parigi. Prima italiana a qualificarsi all'appuntamento di fine anno da quando sono ammesse solo le prime otto del mondo (Raffaella Reggi e Silvia Farina parteciparono al Masters allargato alle prime sedici), la Schiavone nel primo set si è portata in vantaggio 4-0, non ha sfruttato diverse occasioni e ha subìto un parziale di sei giochi di fila. I rimpianti non mancano, ma l'azzurra deve guardare avanti. La formula a gironi del Masters le consente di rimanere ancora nel torneo, però ora non potrà più permettersi passi falsi: tornerà in campo domani. Francesca inizia il match con il piede giusto e strappa subito il servizio all'avversaria. Molto solida al servizio, la milanese vola in un lampo sul 4-0. Sotto gli occhi di Flavia Pennetta (impegnata nel Masters di doppio a partire da sabato in coppia con l'argentina Gisela Dulko), la milanese sembra padrona della partita. Com'è nel suo stile, varia molto il gioco con rovesci tagliati, palle corte e, quando ne ha la possibilità, viene a prendersi il punto a rete. La Stosur, però, reagisce con orgoglio, recupera un break di svantaggio e accorcia le distanze sul 4-2. Francesca accusa il colpo, ha una palla per il 5-2 ma commette un doppio fallo nel momento sbagliato; alla fine la Stosur strappa ancora la battuta all'azzurra e poi riequilibra il punteggio sul 4-4. Il nono gioco è quello decisivo per le sorti del primo set. La Schiavone si porta sul 40-0, ma subisce la rimonta dell'avversaria che conquista il terzo break consecutivo e, dopo il cambio di campo, chiude il primo set 6-4. Il secondo set segue l'alternarsi dei servizi, ma è l'australiana a comandare maggiormente il gioco, realizzando numerosi vincenti con il suo colpo migliore, il diritto. L'azzurra sul 3-3 annulla una delicata palla break, ma la situazione si ripete sul 4-4: un brutto errore a rete consegna il break alla Stosur, che può così servire perla partita. Il suo braccio non trema e chiude a rete al primo matchpoint. INTANTO il capitano azzurro Barazzutti ha comunicato le convocate per la finale di Fed Cup contro gli Stati Uniti, in programma il 6-7 novembre a San Diego: come previsto, sono Schiavone, Pennetta, Vinci ed Errani. Nella formazione statunitense mancheranno le sorelle Williams, infortunate: un'occasione d'oro per conquistare il terzo titolo negli ultimi cinque anni.

 

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker