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30/10/2010 01:24 CEST - IL RITIRO DI ELENA

Ciao Elena
stile ed eleganza

TENNIS - Pur sconfitta dalla nostra Francesca Schiavone nell’ultima partita del girone di questo Masters, Elena Dementieva è ugualmente diventata protagonista. Ha infatti sorpreso tutti annunciando alla fine del suo incontro che quella sarebbe stata l’ultima partita della sua carriera. Non ha vinto Slam (vanta due finali e sette semifinali): L'oro olimpico e la vittoria a Mosca restano le sue vittorie più importanti. Rino Tommasi
 

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A 29 anni (è nata a Mosca il 15 ottobre 1981) Elena Dementieva ha deciso di abbandonare l’attività. Chiude una splendida e lunga carriera senza la soddisfazione di un titolo del Grande Slam (ha perso due finali, entrambe nel 2004 contro la Myskina al Roland Garros e contro la Kuznetsova a Flushing Meadows) ma con una meritatissima medaglia d’oro conquistata a Pechino nel 2008, battendo Dinara Safina. Alle Olimpiadi aveva comunque ottenuto una medaglia d’argento quando era stata sconfitta da Venus Williams a Sydney nel 2000. Complessivamente, se i miei calcoli sono giusti, la Dementieva ha vinto da professionista 507 incontri perendone 246. Ha vinto 16 tornei e perduto 6 finali, guadagnando, di soli premi, 13 milioni e mezzo di dollari. Da quando è entrata per la prima volta tra le prime dieci della classifica nel 2003 la Dementieva ne è uscita solo per poche settimane nel 2007 mentre è stata numero 3 nell’aprile del 2009. Alla vigilia del Masters era numero 9. Chiedo scusa a Francesca Schiavone per aver dato la precedenza a queste note riassuntive della carriera della Dementieva, giocatrice di grande eleganza ed educazione.

Prima vittoria italiana
Francesca da parte sua merita molti complimenti per essere riuscita, malgrado la delusione per le sconfitte subite nelle prime due sfide, a trovare le motivazioni per una partita che non aveva un grande valore. Tra l’altro la vittoria ottenuta ieri (6-4, 6-2 in un’ora e 33 minuti) è stata la prima vittoria di un tennista italiano nel Masters. Infatti sia Adriano Panatta che Corrado Barazzutti, gli unici italiani che erano riusciti a qualificarsi, avevano subito tre sconfitte nel girone. Nel 1975 a Stoccolma Panatta era stato sconfitto da Orantes, Ashe e Nastase mentre nel 1978 al Madison Square Garden Barazzutti aveva perduto contro Dibbs, Gottfried e Ramirez. Questa sfortunata edizione del Masters aveva esaurito nelle prime tre giornate i suoi motivi di curiosità qualificando in anticipo le semifinaliste che saranno la Zvonareva e la Clijsters (si sono giocate ieri solo il primato nel girone), la Wozniacki e la Stosur. L’assenza delle Williams ha purtroppo tolto a questa rassegna il significato di un vero campionato del mondo ma non è la prima volta che le due sorelle , pur grandissime, usano il tennis ed i grandi tornei anteponendo i propri interessi a quelli dello sport chele ha rese ricche e famose.

Rino Tommasi

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Marat Safin incontra poche difficoltà nello sconfiggere David Nalbandian nella finale del Masters di Madrid con il punteggio di 6-2, 6-4, 6-3. Queste le parole del russo a fine match: “E' stato tutto troppo facile. Non credo riuscirò a giocare così per sempre!”

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker