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30/10/2010 20:07 CEST - ATP Montpellier

Ljubicic contro la Francia

TENNIS - Il croato, ottimo al servizio e da fondocampo, si è imposto in 2 set su Montanes e cercherà domani di ottenere il suo quinto successo in questa settimana (dopo le 2 vittorie di Vienna e le 2 di Lione): a fronteggiarlo un ottimo Monfils, che attaccando è venuto a capo di un Tsonga ancora sofferente al ginocchio e che può regalare ai tifosi il 4°successo di un giocatore di casa in 4 Atp 250 disputati in Francia. da Montpellier, Christian Turba

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Gael Monfils
Gael Monfils

Risveglio col botto all’Arena di Montpellier, per il sabato di semifinali della prima edizione dell’”Open Sud de France”. Fuori, sin dalla notte del venerdì, si è scatenato un fortunale che nemmeno Noé avrebbe potuto concepire: arrivare allo stadio in macchina è davvero un calvario, e, verso le 12.30, dal tetto dell’impianto cominciano a colare gocce d’acqua. Per fortuna la gigantesca sala di 13500 m2, inaugurata quest’estate e dotata di un centrale che può contenere fino a 7500 spettatori - 9000 per incontri di Coppa Davis - riesce a sostenere bene l’urto della pioggia. Qualche secchio d’acqua, una passata di aspirapolvere, ed ecco che i match possono cominciare.

I primi a scendere in campo, in perfetto orario e accompagnati dall’immancabile “ I gotta feeling” dei Black Eyed Peas, sono il croato Ivan Ljubicic e lo spagnolo Albert Montanes. Ljubo è campione in carica del torneo di Lione, che fino al 2009 era sede di questa tappa del Tour, prima che Canal + Events (filiale marketing/organizzazione eventi del famoso gruppo televisivo Canal +) decidesse, a causa delle strutture un po’vetuste e della disaffezione dei lionesi al torneo, di spostarlo nel nuovissimo impianto costruito nel Sud della Francia, secondo solo a quello di Bercy per grandezza.

L’allievo di Riccardo Piatti è giunto fino a questo punto sconfiggendo l’appesantito Taylor Dent in due set e prevalendo, al termine di una lunga battaglia - interrotta anche per 6 minuti causa spegnimento luci- su Jarkko Nieminen per 4-6 6-3 7-6, ottenendo così la 400esima vittoria della sua ottima carriera. Montanes, invece, rappresenta l’autentica sorpresa di questo torneo: considerato dai più come specialista della terra battuta e poco più, il 29enne iberico ha sconfitto due beniamini di casa e specialisti di questi terreni come Arnaud Clement e Micheal Llodra (rispettivamente semifinalista e finalista di Lione 2009), mostrando di adattarsi benissimo all’”Acrylic on wood” del campo centrale dell’Arena, prima di aver meglio, dopo un’altra battaglia, su un Nikolay Davydenko ancora alla ricerca del suo miglior tennis.

Tra i due tennisti è il primo incontro in assoluto: questo fattore, insieme al contrasto di stili, sembra poter essere indice di un incontro combattuto. Il campione in carica di Indian Wells inizia subito bene nei suoi turni di servizio, guidando lo scambio da fondo e impedendo all’agilissimo iberico di entrare coi piedi nel campo: quest’ultimo, però, è altrettanto solido e, oltre a indurre all’errore il croato col suo gioco regolare, si permette di stampargli ace in faccia dall’alto del suo metro e settantacinque centimetri.

Purtroppo, il maltempo deve aver dissuaso molti spettatori dal presentarsi sugli spalti,che nei settori alti sono praticamente vuoti: così, gli unici boati da parte del pubblico si sentono quando Montanes colpisce col legno una palla, che termina tra le mani di un fortunato spettatore delle logge, quando Ljubo stoppa una palla al volo con la racchetta e quando la telecamera di Canal + inquadra 2 persone che si baciano. Con l’ex numero 3 mondiale ottimo al servizio e dispensatore di ace e lezioni di rovescio lungo linea, e con l‘abituale tigna dello spagnolo, il risultato non può essere altro che un equilibrio perfetto, senza lo straccio di una palla break.

Questo, almeno, fino al 4-3: dopo la palla steccata da Montanes, Ljubo lavora ai fianchi il numero 23 mondiale con il back e sfodera un fantastico passante di rovescio lungo linea, ed un errore dell’avversario gli consegna due palle break. La seconda è quella buona, grazie ad un diritto messo in rete dal catalano: un game di servizio perfetto, così, regala al 31enne di Banja Luka il primo set, con il punteggio di 6-3 in 26 minuti di gioco.

Il tennista di Sant Carles de la Rapita rischia ancora grosso sul 2 pari del secondo set, quando Ljubo recupera col rovescio un attacco di dritto incrociato che sembrava vincente, inducendolo ad una palla corta errata e portandosi sul 30 pari: il trionfatore di Estoril e Stoccarda sembra risolvere tutto con un rovescio lungo linea degno di quello del suo avversario, ma un doppio fallo lo condanna ai vantaggi.

Qui il croato sfodera la sua grinta e si procura meritatamente 4 palle break, di cui una con un passante di dritto in corsa e un’altra al termine di un bellissimo scambio a suon di volée e pallonetti, che finalmente scioglie l’algido –sino a quel momento- pubblico transalpino: l’iberico, però, è attento e le annulla tutte grazie al dritto. Nel turno di servizio successivo di Montanes, Ivan si porta sul 15-30, ma poi commette 2 errori ed un servizio vincente dell’avversario chiude ogni velleità di break.

Sul servizio del balcanico, invece, di palle break non c’è nemmeno l’ombra, perché Ljubo è un’autentica macchina da ace e ne mette addirittura a segno 4 consecutivi sul 4-3.

Pian piano, però, l’allievo di Narcis Pelach alza il livello del suo gioco e riesce a contenere meglio le accelerazioni del croato e ad entrare col suo ottimo dritto: l’ovvio risultato è il tie-break, risolto da Ljubo con un’altra perla in rovescio lungo linea che gli procura un minibreak di vantaggio sul 4-3 e chiuso, che novità, con un ace.

Un’ottima prova per l’allievo di Riccardo Piatti, alla sua sesta finale in un torneo francese: forse il territorio transalpino gli porta fortuna, ma ancora più probabilmente, come lo stesso Ivan ha suggerito in conferenza stampa, “ è questa settimana che mi porta fortuna: due vittorie a Vienna, due a Lione, e forse domani..”. Praticamente perfetto al servizio (18 ace e 0 doppi falli, con il 91% di punti sulla prima) ed efficacissimo da fondocampo, Ivan è riuscito a sfondare le difese del suo avversario mantenendo una profondità ed una potenza costante nei suoi colpi.

Nessun rimpianto, comunque, per Montanes, timidamente sostenuto con qualche “ Venga “ e “ Arriba” dal pubblico nel corso del tie-break: alla sua prima uscita indoor della stagione, il numero 23 mondiale ha ottenuto la prima semifinale in carriera su questa superficie, giocando alla grande con Llodra e Davydenko ed arrendendosi con onore ad un avversario in tutto e per tutto superiore a lui nella giornata odierna.

Subito dopo è la volta della seconda semifinale, quella più attesa dal pubblico francese, che, con pioggia e vento imperversanti e poche occasioni di divertimento in una città di sole e mare come Montpellier, si riversa in massa all’Arena: gli spalti appaiono visibilmente riempiti, e gli applausi scrosciano all’entrata in campo dei tennisti.

 

Ovvio, perché ad affrontarsi sono i numeri 1 e 2 del tennis francese, Jo Wilfried Tsonga e Gael Monfils. Il finalista degli Australian Open 2008, tormentato dagli infortuni come suo solito e rientrato nel circuito da poche settimane, è giunto alle semifinali soffrendo ma sfoderando la sua proverbiale grinta. Sconfitto d’entrée il portoghese Gil, il numero 13 del mondo ha sconfitto ieri sera, per 6-3 al terzo, il connazionale Simon, in un match dal copione più scontato di quello di un cine-panettone De Laurentis: Jo Jo a cercare di sfondare con i suoi potentissimi dritti, Gilou a rispedire tutti i colpi al mittente con precisione nadaliana, attaccando quando l’occasione si presentava.

Avendo svolto entrambi il proprio compito ottimamente, a far la differenza è stato il coraggio del semifinalista degli Australian Open, che a forza di attaccare ha indotto Simon a sparacchiare in corridoio una volèe facile e consegnargli il break sul 4-3 del terzo set. Quest’oggi, Jo Jo deve cercare di essere ancora più incisivo e limitare gli errori contro un Gael Monfils tornato all’acconciatura normale (dopo la parentesi dreadlock della tournée asiatica) e ad un buon livello di gioco: facile vincitore del belga Darcis al 2°turno, l’ex enfant prodige del tennis francese ha mantenuto alta la concentrazione (si dice che stia lavorando coaching mentale con una “dame”) per venire a capo delle bombe di John Isner e, dopo la vittoria, aveva dichiarato di preferire giocare con Tsonga piuttosto che con Simon, perché “ mi procura più punti facili”

Il match rischia d’iniziare subito col botto, perché nel primo game Monfils regala una palla break all’avversario con un errore di rovescio: sul servizio successivo, però, Tsonga manda alle stelle una risposta eccessivamente forzata e vanifica ogni opportunità. Passato il primo game, dunque, il set si sviluppa in perfetto equilibrio, con i due giocatori che tengono facilmente il loro servizio: entrambi si basano per lo più su ace e servizi vincenti o sullo schema servizio-attacco di dritto da metà campo, con il25enne di Le Mans che mostra inedite doti di tocco con demivolée in contro balzo e dropshot efficaci ed un Monfils finalmente propositivo, che esalta la platea con smash in salto e con le abituali spaccate per recuperare punti impossibili (come riesca a non infortunarsi quasi mai, è francamente un mistero di Fatima..).

L’inevitabile conclusione, dunque, è il tie-break. Tie-break che Tsonga inizia in modo disastroso come nel secondo set dei quarti con Simon, subendo gli attacchi dell’avversario e facendosi condurre, in un attimo, per 5-0: a nulla gli serve rimontare 5-2, perché La Monf chiude il set con un perfetto schema palla corta /volée incrociata di dritto e con uno dei tanti ace messi a segno nel corso del match (saranno 11 alla fine).

Il numero 1 francese, però, non è certo tipo da rimuginare sulle occasioni perdute, e sul 2-1 del secondo set approfitta di un passaggio a vuoto al servizio del suo connazionale (autore di un doppio fallo sul 15-15) per guadagnarsi due palle break grazie ad un punto iniziato con un attacco di dritto e concluso con una volée incrociata di rovescio: persa la prima opportunità, il numero 2 del seeding fotografa letteralmente un dritto di Monfils ed esplode una bomba lungolinea che Gael può solo rimandare come meglio può, in attesa dello smash che sancisce il 3-1 Tsonga.

Nel game successivo, due disattenzioni dell’allievo di Eric Winogradsky portano il punteggio sul 30-30, ma questi risolve tutto con un ace e un vincente. Il pubblico inizia ad intonare “ Allez Jo!”, bramando il terzo set: e il terzo set arriva, in anticipo sulla tabella di marcia. Sul 5-2 30-30 servizio Monfils, l’ex numero 6 mondiale esplode un dritto incrociato che termina all’incrocio delle righe: il parigino spreca la prima occasione mettendo in rete un facile passante, ma con un altro dritto a velocità del suono e con un’ottima difesa sulle accelerazioni di Monfils si conquista un'altra palla break e conquista il set con un dropshot.

Ora il pubblico torna ad essere imparziale, e dagli spalti parte un fortissimo “Allez les bleus” contornato da una ola. Il livello di gioco sale decisamente: spettacolare il punto che dà l’1-0 a Tsonga, nel quale i due tennisti giocano una decina di colpi a tutto braccio, prima che Jo-Jo metta a segno una palla corta vincente, ma non è male nemmeno lo smash da fondocampo che il numero 13 del mondo mostra nel game successivo. Game che potrebbe regalare il break al numero 1 francese, ma che Monfils riesce a controllare dopo esser stato sotto 15-30.

Così, Tsonga passa in un attimo dalle stelle alle stalle: una strenua difesa del (…) che provoca l’errore di dritto di Jo-Jo, un altro dritto in corridoio, una palla corta mal riuscita su cui Gael si avventa come il leone sulla preda e infine una volée abortita a metà campo consegnano al finalista di Bercy 2009 il break a zero. Sul 3-1 e servizio Tsonga, Monfils potrebbe addirittura tentare il doppio break quando si porta sul 30-30, ma il suo avversario è attento e tutto quello che il coraggioso ( e un po’folle) Gael può fare è regalare una volée in tuffo da metà campo, inutile ai fini del punto ma utile a scaldare ulteriormente il pubblico di casa. Poco male, perché il parigino è concentrato e mantiene il servizio.

Sul cambio campo del 4-3, il dj dello stadio lancia “ Billie Jean” ed ecco che un impavido spettatore, bardato come una ballerina di flamenco e sventolante la bandiera spagnola, coglie l’attimo per improvvisare un balletto che gli frutta qualche secondo di celebrità. Il simpatico siparietto non distrae Monfils, che al rientro tiene il suo turno di servizio con un ace e due ottimi attacchi di dritto: l’attenzione, invece, rischia di perderla Tsonga, che sul 5-3 si porta pericolosamente sotto 0-30.

Sembra essere solo un fuoco di paglia, perché lo schema dritto-volée torna a funzionare a meraviglia, ma una volée finita in rete ed un errore madornale di dritto procurano un match point a Monfils. Jojo è freddo ed annulla con una volée incrociata di dritto a fil di riga, concludendo con uno spettacolare smash da fondocampo dopo un’altrettanto spettacolare difesa di Monfils. Come da tradizione, per incitare il giocatore che sta perdendo, il pubblico lancia la ola (sottolineata dall’arbitro con un “Bravo a vous”. Caricato, Tsonga si porta sul 15-30, ma con un servizio vincente ed una palla corta non facile Gael si procura il secondo match point: Jo-jo estrae dal corpo una grandissima volée di rovescio incrociata a fil di riga ma La Monf, con balzo felino, giunge sulla palla ed esplode uno splendido passante di dritto incrociato, che gli regala la terza finale della stagione, dopo quelle perse a Stoccarda e Tokyo.

Un’iniezione di fiducia in vista del torneo dei Parigi Bercy, in cui l’allievo di Roger Rasheed deve difendere i 600 punti della finale del 2009: sì, perché Gael non ha solo vinto (cosa che ci può stare date le condizioni di forma differenti dei due) ma ha anche sfoggiato un gioco più offensivo che d’abitudine, prendendosi i punti a rete quando ne aveva bisogno e non lesinando gli attacchi di dritto, spesso a seguito di un servizio in giornata sì.

Se domani dovesse battere Ljubicic, il 24 enne residente a Trelex sarebbe il quarto francese vincitore di un torneo ATP nel 2010, dopo Llodra (Marsiglia ed Eastbourne), Gasquet (Nizza) e Simon (Metz): come possiamo vedere, sarebbe anche la quarta vittoria di un francese in 4 tornei disputati nel territorio dell’Esagono (Roland Garros escluso), segno che i transalpini si caricano tantissimo quando giocano in patria. Resta comunque buona la prova di Tsonga, che, tie-break a parte, ha fatto quello che doveva fare, regalando non solo i suoi attacchi di dritto consueti, ma anche un paio di ottime volée e dropshot, finendo per pagare con gli interessi l’unica distrazione nel corso del 3°set.

Comunque, come ha affermato ieri sera in conferenza stampa dopo il match con Simon, il 25enne di Le Mans crede di poter arrivare al top della forma in vista della finale di Davis di Belgrado: l’andamento del suo torneo, nonché della semifinale di quest’oggi, sembrano confermare questa sensazione. Attenzione, però, perché dopo il match (con somma irritazione da parte dei colleghi transalpini) Jo ha inizialmente declinato la conferenza stampa, adducendo come motivo un risentimento al ginocchio: finalmente presentatosi, il francese ha glissato sul tema, dichiarando che passerà da Parigi per degli esami prima di recarsi a Valencia e in seguito a Bercy e aggiungendo di essere ormai abituato a questo tipo di malanni. Campanello d’allarme per Guy Forget?

I risultati

Ivan Ljubicic ( Cro-4) b Albert Montanes (Esp-6) 6-3 7-6 (4)
Gael Monfils (Fra-3) b Jo Wilfried Tsonga (Fra-2) 7-6 (2) 2-6 6-4

Christian Turba

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