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31/10/2010 15:38 CEST - tennis flash

Christophe Rochus: "Il doping nel tennis? Esiste, basta ipocrisie"

31 Ottobre

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Christophe Rochus torna a parlare apertamente del binomio tennis/doping dopo averlo fatto in passato ed aver ricevuto una lettera di ammonimento dall'Atp. Il 32enne tennista di Namur, prossimo al ritiro, ha rilasciato un'intervista al quotidiano belga La Derniere Heure nella quale si è detto non contrario alla legalizzazione di sostanze che siano in grado di migliorare le prestazioni dei tennisti: "Consentirne l'uso? Non sarei contrario. E comunque il problema esiste già. Smettiamo di prenderci in giro: la gente non vuole sentir parlare di questo argomento ma sarebbe il caso che smettessimo di fingere. Questa ipocrisia è esasperante: ho assistito a degli episodi così come dev'essere accaduto anche ad altri. Per me è inconcepibile che si possa giocare per 5 ore sotto un sole cocente ed essere in grado di tornare in campo il giorno dopo e saltare come un grillo. Io stesso giocai contro un tennista -di cui non faccio il nome- che decise, in netto svantaggio, di allontanarsi dal campo: al ritorno mi parve completamente trasformato, prese a condurre il match e il suo naso iniziò a sanguinare. Fu un atteggiamento molto strano."

Il belga aggiunge che in alcuni casi i tennisti ricorrono al doping consapevoli dei rischi che corrono ma supportati dalle più nobili intenzioni: sacrificano la loro salute ma guadagnano denari con l'unico obiettivo di sostenere le loro famiglie (Rochus cita, a questo proposito, il caso di Canas).

Il maggiore dei fratelli Rochus si spinge infine ad insinuare che l'improvviso ritiro di Justine Henin avvenuto nel Maggio del 2008 potesse celare in realtà una sospensione per doping: "Non fui certo l'unico a trovare sorprendente il suo ritiro privo di apparenti spiegazioni. Generalmente i campioni si ritirano annunciandolo preventivamente e comunque concedendosi un tour di addio."

Tino Cianciotti

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker