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13/11/2010 21:00 CEST - ATP BERCY

Fuori Verdasco: ecco i "Fab Eight"

TENNIS - Verdasco non riesce a sfruttare due match point nel terzo set e cede 6-7 7-6 7-5 contro Monfils. Muoiono così le speranze di qualificazione al Masters per lo spagnolo. Salvo infortuni, andranno a Londra Nadal, Federer, Djokovic, Murray, Soderling, Berdych, Ferrer e Roddick. Bene quest'ultimo, che nel primo match sul centrale ha sconfitto in due set l'estroso Gulbis. Riccardo Nuziale

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Monfils b. Verdasco 6-7 (4) 7-6 (2) 7-5

Dopo due ore e mezza di battaglia, Ferdando Verdasco ha dovuto dire addio al sogno di confermarsi uno degli otto giocatori più forti del mondo. A sbarrargli la strada Gael Monfils, che alla fine si è imposto per 6-7 7-6 7-5, annullando peraltro due match point nel decimo gioco del terzo set. Con la sconfitta di Verdasco e la precedente vittoria di Roddick (che aveva estromesso Melzer, poi comunque vincitore nel match contro Ferrer), si sono delineati matematicamente i partecipanti del Master di Londra (salvo infortuni, naturalmente).
La partita ha ricalcato perfettamente la caratteristica principale dei due contendenti (che finora si erano affrontati solo in una occasione, nel 2008 a Montecarlo, dove vinse Monfils in due set): la schizofrenia. Si è trattato infatti di un match pieno di saliscendi, cambi di fronte improvvisi, in cui la stessa qualità del tennis espresso ha risentito di queste continue incertezze.
Inizio col freno tirato per entrambi, con lo spagnolo prima e il francese poi costretti a recuperare da 0-30 sul proprio servizio. La prima vera occasione arriva però nel quarto gioco, dove Verdasco si porta 30-40, ma spreca malamente buttando un dritto fuori di metri. Non solo: nel game successivo, il numero 3 di Spagna va sotto 0-40, ma è bravissimo ad annullare le tra palle break con altrettanti dritti vincenti, i primi due inside out, l’ultimo lungolinea. Nel servizio successivo, invece, compie un autentico disastro: sul 40-15 in proprio favore, spara fuori un dritto a campo aperto e compie altri due errori gratuiti che portano Monfils nuovamente a palla break. Verdasco si salva ancora, questa volta con l’aiuto del nastro, si riporta a game point, ma alla fine cede il servizio grazie ad un passante di Monfils. Il beniamino di casa, però, quanto ad instabilità mentale, non è secondo a nessuno e difatti prima tiene un ottavo gioco in pratica con solo servizi vincenti, contrapposti ad un doppio fallo e due errori gratuiti; poi, nel momento di chiudere il set, perde malamente il servizio a 15 con due sciocchezze iniziali ed un’ultima ingenuità sul break point, buttandosi avventatamente a rete. Verdasco, però, cerca di non essere da meno, in questo ottovolante di vuoti mentali, ed in pratica fotocopia al contrario il game appena vinto. Questo almeno fino al 15-40, dove però Monfils affossa in rete prima un passante non impossibile poi una risposta; infine, procuratasi una terza palla break, sbaglia ancora. Il set arriva così al tie-break, dove Monfils va avanti 3-1 grazie all’errore di dritto di Verdasco nel quarto punto ma, dopo il giro di campo sul 4-2 in proprio favore, non realizza più alcun punto, facendosi prima recuperare il minibreak con una discesa a rete di Verdasco, poi giocando una smorzata chilometrica sul 4-5 e infine concedendo un altro minibreak nel punto successivo, chiudendo il set.
Nel terzo game del secondo set Verdasco si riaddormenta e, come nel settimo gioco del primo, si fa rimontare da 40-15, ma questa volta Monfils non ne approfitta. Anzi: nel game successivo cede il servizio con quattro sciocchezze consecutive, portando lo spagnolo avanti di un set e di un break. Game, set and match? Manco per idea. Verdasco restituisce immediatamente il favore, perdendo il servizio a 30 con doppio fallo e tre errori gratuiti. Sarà l’ultimo break fino al penultimo gioco del match. Unici momenti di incertezza del resto del set arrivano nel decimo ed undicesimo gioco, dove si arriva in entrambi i casi ai vantaggi (Verdasco facendosi recuperare da 40-0 con due doppi falli di fila). Altro tie-break che, in apparenza, ricorda molto il primo: si gira il campo sul 4-2 Monfils. Questa volta, però, l’inerzia psicologica è ben più a favore del francese, dal momento che nel quarto punto Verdasco, dopo aver dominato il punto, al momento di concludere a rete, opta per la pura forza centrale, concedendo la possibilità a “Muro di Gomma” Monfils di alzare un pallonetto che porta all’errore Verdasco. Da una possibilità di minibreak a proprio favore, lo spagnolo arriva, due punti più tardi, alla realtà di minibreak a sfavore, che diventa doppio con il successivo doppio fallo. Monfils, sempre più esaltato dalla situazione e dal pubblico, chiude a 2 il gioco decisivo.
Il terzo set è assolutamente dominato dai servizi, con un solo piccolo passaggio a vuoto di Monfils nel quarto gioco, in cui ha comunque brillantemente recuperato l’iniziale 0-30. Si arriva così al decimo gioco. Sul 30-15, Monfils mette in rete un dritto molle e, nel punto successivo, Verdasco indovina una buona risposta, che gli consente di far suo il punto. Match point. Monfils mette un ottimo servizio e pensa di aver fatto ace, chiama il falco, ma questo gli dà torto. Ecco qui che Monfils, tra follia ed eroismo, spara una seconda che raschia mezza riga, quanto basta perché Verdasco metta lunga la risposta. Nel punto successivo, rovescio lungo di Monfils, secondo match point. Questa volta prima vincente: meglio di così non poteva proprio giocare. Naturalmente scosso e provato, Verdasco si ritrova sotto 30-40 nel game successivo, grazie anche ad un doppio fallo ed un errore di dritto. Lo spagnolo resiste, annulla la palla break facendo fare il tergicristallo a Monfils ma, concessa una seconda chance, fallisce malamente una volee di dritto e concede il servizio al francese. Un dritto e un rovescio supersonici, nel gioco successivo, sono gli ultimi sussulti di Verdasco: Monfils, che qui deve difendere la finale dello scorso anno, tiene il servizio a 30 ed aspetta ora il vincente di Murray-Cilic.

Roddick b. Gulbis 6-3 7-6 (8)

In apertura di giornata Andy Roddick aveva superato per la terza volta in carriera Ernests Gulbis, confermando così i precedenti, che dicevano 2-0 in suo favore (US Open ’08 e San Josè ’09), al termine di una partita non entusiasmante, in cui i servizi, come ampiamente prevedibile, hanno dominato. Particolarmente impressionante A-Rod, che ha servito il 79% di prime, vincendo il 79% di punti con la prima e il 71% con la seconda.
La partita comincia infatti, dopo un’illusoria risposta vincente del lettone nel primo 15, con tre aces consecutivi dello statunitense (alla fine saranno 12, senza alcun doppio fallo da contrapporre). Ben altro rendimento ha, inizialmente, il servizio di Gulbis, che va subito sotto 15-40, grazie anche ad un doppio fallo; il numero 26 del mondo rimedia con due buone prime, ma capitola con un secondo doppio fallo ed un errore gratuito: break immediato di Roddick, la cui tattica è già ben chiara, ovvero spezzare continuamente con lo slice il ritmo dell’avversario, la cui proverbiale pazienza si nota immediatamente con tentativi forsennati di vincenti e lancio di racchetta. Gulbis tenta comunque di reagire subito, portandosi 15-30 nel terzo gioco, ma Roddick risponde da campione con un servizio vincente e un pallonetto che muore nei pressi della riga di fondo. Il numero 8 del mondo deve affrontare un pericolo ancora maggiore nel settimo gioco quando, avanti 30-0, si fa riprendere sul 30-30, per poi affossare in rete un comodissimo dritto ad un metro dalla demarcazione di metà campo (a parte qualche colpo, entrambi i giocatori sono stati oggi assai mediocri a rete). Roddick però non si scompone, annulla la palla del controbreak con una volee e, complici due errori di Gulbis, che ributta a terra la racchetta, tiene il servizio. Sarà l’ultima palla break dell’incontro e l’ultima emozione del primo set, chiuso da Roddick come lo aveva iniziato, ovvero con tre aces consecutivi.
Nel secondo set lo statunitense ha continuato a concedere le briciole con il servizio, mentre Gulbis, soprattutto nei primi game, ha faticato, senza comunque concedere palle break (al massimo è stato portato ai vantaggi). Tie-break inevitabile, dove A-Rod va subito avanti di un minibreak, grazie al dritto in rete di Gulbis, ma altrettanto velocemente lo restituisce, con un dritto molle a centro campo che il lettone non può non aggredire: si gira sul 3-3. Gulbis si conferma il fratello minore di Safin prima regalando un doppio fallo nell’ottavo punto poi, sul 6-4 Roddick, annulla i due match point prima vincendo una sfida psicologica a colpi di back, poi giocando una sensazionale demivolee su una risposta incrociata quasi altrettanto sensazionale di Roddick. Il lettone riesce addirittura a portarsi a set point, ma Roddick tiene i suoi due punti al servizio con l’arma che ha contraddistinto la sua carriera: terzo match point. Gulbis annulla brillantemente con uno smash, ma poi cade, concedendo il minibreak fatale con una smorzata che Roddick riesce a raggiungere. Buona vittoria di Roddick, che conferma l’incoraggiante forma della scorsa settimana a Basilea. Ora aspetta il vincente di Soderling-Wawrinka.

Riccardo Nuziale

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker