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13/11/2010 21:00 CEST - ATP Tour

Buenos Aires ecco il cemento

TENNIS - Il direttore del torneo di Buenos Aires, Martin Jaite, conferma il cambio di rotta: dal 2012 si giocherà sul cemento. L’obiettivo è chiaro: portare in Sudamerica giocatori più forti, che adesso rifiutano di affrontare la trasferta in Sudamerica, sulla terra, prima dei Masters 1000 statunitensi sul duro. Nessuna intenzione però di cambiare tipologia: la Copa Telmex resterà un Atp 250. Diego Bonomo

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La Copa Telmex di Buenos Aires cambierà superficie, ma ancora manca una data certa per l’effettiva realizzazione. La conferma arriva direttamente dal direttore del torneo argentino, Martin Jaite.

Non è utopia, da un paio di anni stiamo lavorando al cambio di superficie. Non riusciremo a farlo per il torneo del 2011, ma stiamo lavorando per riuscirci per l’edizione 2012”. L’Atp 250 si appresta dunque al passaggio dalla terra battuta al cemento, una tendenza che però coinvolge non solo questo torneo, ma anche gli altri tre della Gira sudamericana, e cioè Santiago, Costa do Sauipe ed Acapulco. La scelta è dettata dai numeri e dalle possibilità.

Basta pensare che il 73% dei punti messi in palio nei tornei Atp provengono da superfici diverse dalla terra. La maggior parte dei giocatori del circuito si formano, e sono costruiti, dunque su superfici più veloci. E allora, chi gioca può avere ancora interesse a giocare i tornei in terra battuta, a maggior ragione se si trovano dall’altra parte del mondo? Ecco che la risposta al cambio di superficie a Buenos Aires è semplice.

Il cambio ci darebbe la possibilità di avere nel torneo giocatori che non sono mai venuti in Argentina – afferma Jaite -. Assieme al torneo di Acapulco, anche Buenos Aires diventerebbe un torneo di preparazione ai Masters 1000 di Indian Wells e Miami, per questo credo che il cambio di superficie sarebbe molto positivo”.

Se infatti andiamo a guardare le otto teste di serie dell’ultima edizione della Copa Telmex troviamo: Ferrer, Ferrero, Almagro, Monaco, Montanes, Andreev, Hanescu e Zeballos. Tutti giocatori abituati a disputare eventi sulla terra, sudamericani o spagnoli su tutti. Stesso discorso guardando i vincitori dal ’93 ad oggi. Si va da Carlos Costa a Juan Carlos Ferrero, da Kuerten a Nalbandian, da Moya a Corretja. Per un Atp 250 si tratta senza dubbio di un tabellone di alto profilo, ma se si guarda ad esempio l’edizione 2010 si può notare come nessun top player abbia partecipato, proprio perché in quella parte di stagione, a febbraio, nessun top player è interessato a disputare un torneo sulla terra, dal momento che dal primo torneo a gennaio fino a fine marzo si gioca solo ed esclusivamente sul veloce. La prima testa di serie nel 2010 è stata David Ferrer, in quel momento numero 18. Il cambio di potrebbe rivalutare il torneo quantomeno come evento di preparazione in vista di appuntamenti più importanti. Anche lo stesso argentino, Juan Martin Del Potro, se fosse stato in condizione, al torneo argentino avrebbe preferito Marsiglia ed il direttore del torneo lo sa.

Stando a quello che mi dice il suo staff, la superficie è il principale ostacolo – dice Jaite -. Magari se passiamo al cemento possiamo averlo con noi per molti anni”. Il direttore della Copa Telmex conferma però anche una prosecuzione sulla rotta già avviata, e cioè quella dell’Atp 250. “Non abbiamo alcuna intenzione di passare ad Atp 500 perché sappiamo che ciò non ci porterà giocatori migliori – sostiene Jaite -. L’idea è continuare con il 250 e riuscire a contrattare giocatori per il torneo”.


Si profila sempre più dunque il rischio omologazione nel circuito Atp. Se tutti e quattro i tornei della Gira sudamericana dovessero passare al cemento, il rapporto tra cemento e terra si farebbe molto significativo: 43 tornei contro i 17 della terra. In questo modo si distruggerebbe non solo la lunga tradizione dei tornei sudamericani sulla terra, ma anche verrebbe compromessa anche la storica tradizione dei terraioli, che su quei campi si sono formati e che poi hanno calcato il palcoscenico più importante del Philippe Chatrier a Parigi.

Diego Bonomo

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker