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22/11/2010 18:32 CEST - PREVIEW

Nadal o Roddick? Nole o Berdych?

TENNIS - Chi vincerà i match in programma oggi alla O2 Arena di Londra? Nadal o Roddick? Djokovic o Berdych? Nell’attesa del responso del campo ripercorriamo il 2010 di questi quattro giocatori, i precedenti al Masters e la loro rivalità. La lentezza della superficie e gli head-to-head depongono a favore del serbo e del maiorchino. Per Nadal incognita dovuta all'assenza prolungata, Berdych unico esordiente. Claudio Gilardelli

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Djokovic - Berdych 3-1

Djokovic conduce i testa a testa, 3-1, ma ha probabilmente perso il match più importante dell’anno contro il ceco, la semifinale di Wimbledon vinta da Berdych in tre set. Dal momento della sconfitta sui campi in erba di Londra, Djokovic ha però infilato un impressionante record di 26 vittorie e 6 sconfitte, mentre Berdych è, da allora, fermo a 8-12, tra cui la sconfitta in quattro set proprio contro il serbo nelle semifinali di Coppa Davis, a Belgrado. Dalla parte del serbo pendono anche i cinque titoli indoor conquistati in carriera (Metz 2006, Vienna 2007, Shanghai 2008, Basilea 2009, Bercy 2009) contro una sola vittoria di Berdych (Bercy 2005)
I precedenti:

2010 Davis Cup Hard (I) SF Novak Djokovic 4-6 6-3 6-2 6-4
2010 Wimbledon Grass (O) SF Tomas Berdych 6-3 7-6(9) 6-3
2009 Miami Hard (O) R16 Novak Djokovic 6-3 6-2
2008 Bangkok Hard (I) SF Novak Djokovic 7-5 6-1

Novak Djokovic

Al Masters. Il serbo è alla sua quarta apparizione consecutiva con un record di 6 vittorie e 5 sconfitte: nel 2009 non è riuscito a qualificarsi per le semifinali, nonostante abbia vinto due dei tre incontri di round robin (3-6 6-4 7-5 su Davydenko e 7-6 6-3 su Nadal, 6-7 1-6 da Soderling), nel 2008 conquistò il titolo su Davydenko, vincendo quattro partite su cinque (unica sconfitta nel round robin contro Tsonga, 6-1 5-7 1-6), mentre al suo debutto, nel 2007, perse tutti e tre I match (da Ferrer, Gasquet, Nadal), non riuscendo a vincere nemmeno un set (0-6).

Il suo 2010. Se non lo si guarda con gli occhi di un Nadal o di un Federer, il 2010 del serbo è stato tutto sommato un anno positivo: pur non avendo vinto alcun master 1000 quest’anno, Djokovic ha portato a casa due titoli ATP, ha raggiunto almeno i quarti in tutti i tornei dello Slam per la prima volta in una stagione, arrivando anche in finale a New York, e ha portato per la prima volta in finale di Davis il suo paese, contro la Francia. A incorniciare il tutto ci sono le 26 settimane non consecutive passate al n.2 del ranking.
In Australia, a inizio anno, arriva nei quarti, perdendo da Tsonga dopo essere stato avanti 2 set a 1. Djokovic perde malamente il primo set, che lo aveva visto avanti 5-2. Nel secondo riesce a spuntarla 7-5 per poi dominare il terzo 6-1. A questo punto, complice un dolore allo stomaco, il serbo non riesce a combinare più nulla e consegna la vittoria la francese perdendo il 4° e il 5° set per 6-3 e 6-1. Questo risultato gli permette però di arrivare al n.2 della classifica per la prima volta in carriera.
Nel mese di febbraio, raggiunge le semi a Rotterdam, dove perde di misura da Youzhny (6-7, 6-7). Due settimane più tardi a Dubai, dove è campione uscente, vendica la sconfitta contro il russo, diventando così il secondo giocatore nella storia del torneo (dal 1993) a vincere
due titoli back-to-back.
A Indian Wells, il futuro campione Ivan Ljubicic interrompe una serie di nove vittorie consecutive di Nole. Perde poi subito a Miami da Olivier Rochus in tre set.
Nella stagione su terra battuta, arriva in semifinale a Monte-Carlo, sconfitto da Verdasco, e nei quarti sia a Roma sempre battuto da Verdasco) che nel torneo di casa, a Belgrado, dove si ritira per problemi fisici dovuti a un’allergia dopo aver perso il primo set contro la WC Krajinovic. Al Roland Garros, perde da Melzer nei quarti. Anche in questo caso, come in Australia, una sconfitta per Djokovic maturata dopo essere stato in vantaggio: Nole conduce infatti sull’austriaco 6-3 6-2 2-0 prima di farsi recuperare e perdere al quinto set.
Nel mese di giugno al Queen's Club di Londra, arriva al terzo turno, sconfitto da Malisse.
A Wimbledon raggiunge le semifinali per la seconda volta dal 2007 e per la nona volta in carriera in un torneo dello Slam, sconfitto nettamente da Berdych. Ai Championships gioca però il match che finisce più tardi nella storia del torneo, quello contro Olivier Rochus, che si conclude alle 22.59.
A metà agosto al Masters 1000 di Toronto, è sconfitto da Federer in tre set in semifinale. Si rifà nell’appuntamento più importante, a Flushing Meadows, battendo lo svizzero in semifinale, salvando anche due match point. È la seconda finale a New York dopo quella del 2007 e il serbo perde contro un ispirato Nadal. Per il serbo è la quinta sconfitta su cinque match contro il maiorchino in un torneo dello Slam.
Una settimana dopo porta la Serbia ad una vittoria 3-2 nella semifinale di Coppa Davis contro la Repubblica Ceca, vincendo in quattro set su Berdych e raggiungendo per la prima volta la finale nel torneo per nazioni.
Nel mese di ottobre si riconferma campione a Pechino su Ferrer. La settimana successiva è in semifinale al Masters 1000 di Shanghai, battuto da Federer.
Tornati in Europa, indoor, raggiunge la finale a Basilea, sconfitto ancora una volta da Federer, e il terzo turno al Masters 1000 di Parigi, perdendo da Llodra.

Tomas Berdych

Al Masters. Berdych è al suo debutto nel torneo. È il primo giocatore della Repubblica Ceca a qualificarsi per il Masters di fine stagione e a finire l’anno nella Top 10 dai tempi di Jiri Novak, che fu numero 7 nel 2002. Radek Stepanek, che subentrò nel 2008 a Roddick, perse entrambe le partite del round robin che disputò.

Il suo 2010. Il ceco è arrivato quest’anno tra i primi dieci pur non avendo vinto alcun torneo. In realtà, gli altri nove Top10 hanno vinto almeno due titoli.
L’ultimo giocatore ad avere questo record poco invidiabile fu Tim Henman nel 2004, quando terminò la stagione al n.6.
Inizia la stagione con una semifinale a Brisbane, sconfitto da Roddick. Agli Australian Open non riesce a superare il secondo turno. Nelle settimane successive raggiunge però i quarti a San Josè (battuto ancora da Roddick) e a Memphis. Stesso risultato lo ottiene anche al Masters 1000 di Indian Wells, sconfitto da Nadal, mentre a Miami raggiunge addirittura la finale, sconfiggendo lungo il cammino Federer (salvando un match point), Verdasco, Soderling
prima di arrendersi ancora a Roddick, sua bestia nera in questo inizio di stagione.
Nei tornei sulla terra precedenti il Roland Garros, ha un record di 8-3 con un acuto a Monaco, dove raggiunge i quarti. Ma è a Parigi che mette a segno un ottimo torneo, arrivando alle semifinali battendo tra gli altri Murray e arrendendosi a Soderling dopo cinque set combattuti.
Ma non si accontenta. Senza giocare alcun torneo sull’erba prima, a Wimbledon nel mese di luglio, raggiunge la finale ottenendo gli scalpi di Federer e di Djokovic. Non ce la fa però a battere anche Nadal. È comunque il primo giocatore ceco a raggiungere finale di Wimbledon dopo Ivan Lendl nel 1987. In seguito a questo risultato è n.8 del mondo.
Dopo la finale a Londra non riesce però a ottenere grossi risultati. Raggiunge i quarti a
Washington e al Masters 1000 di Toronto dove ritrova Federer. Lo svizzero vince il primo set 6-3, poi Berdych sale in cattedra e sembra ripetersi quanto accaduto a Wimbledon. Tuttavia Roger riprende in mano le sorti dell’incontro e vince 7-6 al terzo una partita molto tesa e equilibrata.
Il ceco perde poi al primo turno agli US Open, sconfitto da Llodra. Ritorna poi nei quarti a Kuala Lumpur nel mese di ottobre, ma perde al primo turno a Pechino e Basilea, al secondo a Stoccolma e al terzo nei Masters 1000 di Shanghai e Bercy.
Tra i top10 è il giocatore che ha preso parte al maggior numero di tornei: 25.

Nadal – Roddick 5-3

Rafael Nadal è avanti nei testa a testa contro Andy Roddick, conducendo per 5 a 3. Tuttavia se si considerano gli incontri sull’hard, la situazione si capovolge in favore dell’americano: 3-2 per Roddick. L’ultima vittoria risale alla semifinale di Miami, quest’anno, durante la quale lo spagnolo, nettamente in vantaggio, si fa recuperare un set e mezzo per poi cedere il match al texano.
Inoltre, Nadal ha vinto solo un torneo indoor, nel 2005 e (cosa non di poco conto) a Madrid. Roddick, per contro, ha nel suo carniere ben sei titoli al chiuso: Memphis (2002, 2009), San Josè (2004, 2005, 2008) e Lione (2005). Inoltre è al secondo posto nella speciale classifica dei giocatori maggiormente vincenti su hard, dove però Rafa, più giovane dell’americano è già 5°:

W-L Titles (Hard)
1) Roger Federer 43-7 4
2) Andy Roddick 42-12 2
3) Novak Djokovic 39-10 2
4) Robin Soderling 38-14 2
5) Rafael Nadal 36-8 2

I precedenti:

2010 Miami Hard (O) SF Andy Roddick 4-6 6-3 6-3
2009 Indian Wells Hard (O) SF Rafael Nadal 6-4 7-6(4)
2008 Davis Cup Clay (O) SF Rafael Nadal 6-4 6-0 6-4
2008 Queen's Grass (O) SF Rafael Nadal 7-5 6-4
2008 Dubai Hard (O) QF Andy Roddick 7-6(5) 6-2
2007 Indian Wells Hard (O) SF Rafael Nadal 6-4 6-3
2004 Davis Cup Clay (O) F Rafael Nadal 6-7(6) 6-2 7-6(6) 6-2
2004 US Open Hard (O) R64 Andy Roddick 6-0 6-3 6-4

Rafael Nadal

Al Masters. Lo spagnolo si è qualificato per ben sei anni consecutivi a questo torneo, ma si ritirò nel 2005 e nel 2008 a causa di infortuni. Rafa ha un bilancio di 4 vittorie e 7 sconfitte, e ha raggiunto due volte le semifinali nel 2006 e nel 2007, entrambe perse con Federer. Nel 2009 perse tutti gli incontri di round robin, contro Soderling, Davydenko e
Djokovic, non riuscendo a vincere neanche un set.

Il suo 2010. Della stagione dello spagnolo si è detto di tutto e di più. Riassumendo, Rafa quest’anno ha vinto sette titoli (Montecarlo, Roma, Madrid, Roland Garros, Wimbledon, Us Open, Tokyo) su otto finali disputate. Negli ultimi sei anni ha vinto almeno cinque titoli a stagione, e, insieme a Federer, è l’unico ad aver vinto almeno 60 partite in ognuna delle precedenti quattro stagioni (nel 2010 è a quota 67-9).
Nel mese di gennaio arriva in finale a Doha, dove è sconfitto da Davydenko. Sarà l’ultima finale che perderà quest’anno.
Agli Australian Open arriva da campione uscente, e si ritira nei quarti contro Murray per un risentimento al ginocchio destro che lo terrà fuori fino a Indian Wells a marzo.
In questo torneo arriverà in semifinale, sconfitto dal redivivo Ljubicic, bissando poi il risultato a Miami, sconfitto questa volta da Roddick, entrambi poi vincitori dei tornei.
Interrompe un periodo di 11 mesi senza vincere un titolo a Monte-Carlo, diventando il primo giocatore dell'era Open a vincere il torneo per sei anni di fila. In cinque incontri perde solo 14 game. Due settimane più tardi a Roma, vince il quinto titolo: tiene il servizio 49 volte su 50 giochi e salva la bellezza di 15 palle break su 16. All'età di 23 anni e 11 mesi, vince il suo 18°
Masters 1000 battendo Federer a Madrid. Vince anche il Roland Garros per la quinta volta in sei anni, portandosi ad una sola lunghezza dal record di Borg.
Con un parziale di 22-0 nella stagione sulla terra battuta, diventa il primo giocatore a vincere il "Clay Slam”, vale a dire i Masters 1000 di Monte Carlo, Roma, Madrid e il Roland Garros.
La stagione sull’erba comincia con una sconfitta nei quarti al Queen's di Londra contro Feliciano Lopez.
A Wimbledon, dove torna dopo due anni, conquista il suo secondo titolo e si conferma unico spagnolo nella storia a vincere due volte all’All England Club.
Nel mese di agosto raggiunge le semifinali al Masters 1000 di Toronto e i quarti a quello di
Cincinnati. La ciliegina sulla torta arriva però a New York, dove vince il suo primo US Open battendo Djokovic in quattro set. Rafa in sette partite perde solo un set, ed è il terzo
spagnolo dopo Santana (1965) e Orantes (1975) a vincere il torneo americano.
Ma non solo: diventa anche il settimo uomo nella storia a completare il Career Grand Slam, il più giovane giocatore a farlo nell’era open e il primo a vincere tre Slam di fila nello stesso anno dal 1969, quando Rod Laver fece il Grande Slam.
Ai primi di ottobre, raggiunge le semifinali a Bangkok (sconfitto da Garcia-Lopez), mettendo a segno un record negativo di 2 palle break convertite su 26 in due ore e 45 minuti di gioco.
Vince poi il suo settimo titolo stagionale a Tokyo, salvando due match point nel tie-break del terzo set nella semifinale contro Troicki.
L’ultimo torneo giocato prima del Masters è a Shanghai dove si arrende a Melzer al terzo turno. Non ha partecipato all’ultimo Masters 1000, a Bercy, a causa di una tendinite alla spalla.
Comunque vada il Masters, Nadal finirà il 2010 da n.1 del mondo. È la seconda volta in tre anni che gli capita. Dal 1973, gli unici mancini a riuscire in questa impresa sono stati Connors (5 volte) e McEnroe (4 volte).

Andy Roddick

Al Masters. L’americano, 28 anni, è all’ottava partecipazione di fila al Masters di fine anno, anche se si è ritirato nel 2005 e nel 2009 rispettivamente a causa di infortuni alla schiena e al ginocchio. Nel 2008 invece, giocò un solo match, contro Murray, prima di ritirarsi per un problema alla caviglia destra. Ha raggiunto le semifinali in tre occasioni, perdendo da Federer nel 2003, da Hewitt nel 2004 e da Ferrer nel 2007. Con Federer è l’unico in campo ada vaer partecipato ai Masters a Houston, Shanghai e quest’anno a Londra. Il suo record è in parità, 8 vittorie e 8 sconfitte.

Il suo 2010. Una stagione iniziata bene ma proseguita maluccio per il texano che però è riuscito a terminare l’anno nella Top 10 per la nona volta di fila. Un impresa davvero degna di nota che si unisce a un altro record, in condivisione con Federer: insieme allo svizzero, Andy è l’unico giocatore ad aver vinto almeno un titolo ATP negli ultimi dieci anni.
Un inizio di stagione davvero positivo, dicevamo. Roddick infatti apre con una vittoria a Brisbane contro Stepanek: è il suo primo titolo in Australia e il numero 28 della carriera.
Prosegue con i quarti agli Australian Open, dove perde da un ispirato Cilic in cinque set. A febbraio arriva in finale a San Jose, perdendo da Verdasco in tre set. La settimana successiva si ferma nei quarti a Memphis.
Nei Masters 1000 di Indian Wells arriva in finale sconfiggendo Soderling, ma perde da Ljubicic, mentre a Miami vince il torneo regolando Nadal in semifinale e poi Berdych in finale. È il suo primo Master 1000 da Cincinnati 2006, il suo secondo titolo a Miami dopo quello conquistato nel 2004. In tutto sono cinque i Masters 1000 conquistati da Andy in carriera.
Non gioca sulla terra battuta fino al Roland Garros, confermando che il rosso non è proprio il suo colore preferito: perde infatti al terzo turno da Gabashvili, allora classificato al n.114.
Anche sull’erba, dove di solito ottiene ottimi risultati, non raccoglie molto: perde al terzo turno al Queen's da Sela e poi agli ottavi a Wimbledon, sconfitto da Yen-Hsun Lu 9-7 nel quinto set.
Nell’estate americana, raggiunge la semifinale ad Atlanta, battuto da Fish. Salta Washington, a causa di una lieve mononucleosi, e ritorna a Cincinnati. In Ohio gioca un buon torneo, battendo Soderling e Djokovic, prima di perdere in semifinale ancora dal connazionale Fish.
Agli US Open, unico Slam vinto in carriera, esce al secondo turno per mano di Tipsarevic: è la sconfitta più precoce che rimedia nel torneo dopo l’uscita al primo turno del 2005.
Successivamente, raggiunge i quarti a Tokyo, si ritira a Shanghai per un problema inguinale, rientra a Basilea dove centra la semifinale, e arrivando poi anche nei quarti a Bercy.

Claudio Gilardelli

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