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24/11/2010 20:23 CEST - ATP WORLD TOUR FINALS

Rafa soffre ma batte Roddick

TENNIS - Un Nadal sottotono si salva per il rotto della cuffia contro un Roddick centrato ma incapace del colpo del ko. Momento decisivo del match, conclusosi 36 76 64, il tie break del secondo set, vinto 75 dallo spagnolo. Il numero 1 del mondo può festeggiare la prima vittoria nella O2 Arena, ma rischia molto nella prossima sfida con Djokovic. Roddick sembra destinato a lottare per il terzo posto nel girone. Daniele Vitelli

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Dopo tre partite scontate e poco lottate, finalmente è arrivata una sfida equilibrata ed emozionante, nella quale ha rischiato di concretizzarsi la prima sorpresa di questo inizio di Masters. Rafa Nadal si è presentato dopo oltre un mese di pausa dai campi di gioco e le sue condizioni reali erano, prima di questo match, una vera incognita. Dal canto suo, Andy Roddick aveva dimostrato una buona condizione negli ultimi tornei giocati, raggiungendo le semifinali e i quarti rispettivamente a Basilea e Parigy Bercy. Eventi indoor proprio come le finali Atp di Londra, ma disputatesi su tappeti nettamente più veloci di quello che ricopre la superficie della O2 Arena. E proprio la superficie era l’arma in più nell’arsenale dello spagnolo.
Ma veniamo alla cronaca.
Primo set. Avvio da brivido. Due palle break subito a favore di Nadal. Che sia il Nadal degli US Open? Si tratta, però, solo di un’illusione. Roddick sfodera la sua arma migliore e annulla i break point a suon di servizi vincenti. Da qui in avanti il primo set è un calvario per il numero uno del mondo: tantissimi errori, alla fine del set saranno ben 15, ed enormi difficoltà nel far entrare la prima palla di servizio in campo. Concesso il servizio nel secondo game con due doppi falli, Rafa non trasforma le uniche palle break che Roddick gli concede (due nel quarto game) e pur restando agganciato al set, non sembra in grado di impensierire l’avversario nei suoi turni di servizio. Roddick, sceso in campo con le idee ben chiare, applica schemi semplici, rischiosi ma efficaci: varia spesso il servizio, anche scendendo a rete sulla seconda di servizio, mentre cerca sempre di aggredire quella del suo avversario, pressandolo sul lato del rovescio. E la tattica, complice anche la desuetudine alla gara del maiorchino, sembra funzionare alla perfezione, contribuendo a far naufragare in una valanga di errori non forzati, le velleità del suo avversario. Un Nadal che tiene il palleggio così corto e commette così tanti errori ricorda da vicino quello che un anno fa, proprio qui, non riuscì a vincere neppure un set in tre incontri. A questo punto per il tennista yankee è sufficiente tenere i suoi turni di servizio per chiudere il set 63 senza patemi
Secondo Set. Riemerso dall’incubo del primo set Nadal appare grintoso ma ancora troppo falloso. Ne approfitta ancora Roddick, che mette a segno con brillantezza il break nel terzo game, grazie anche ad alcune soluzioni aggressive. Il tennista del Nebraska, però, sciupa tutto nel game successivo inanellando una disgraziata serie che comprende un errore di rovescio, uno di diritto e un doppio fallo. Dal due pari in avanti entrambi diventano molto sicuri nei propri turni di battuta ed il set scorre senza ulteriori emozioni verso la naturale conclusione del tie break. Nel gioco decisivo è il servizio di Roddick ad essere decisivo, stavolta pero a svantaggio del tennista statunitense. Dopo esser riuscito ad agguantare un minibreak di vantaggio, infatti, è proprio lui a buttare tutto alle ortiche con due discese a rete scriteriate dietro a due seconde palle. Il numero 1 del mondo non se lo fa ripetere due volte, apre lo spiraglio lasciato aperto e chiude per 7 punti a 5.
Terzo set. Perso il secondo set con quel gioco decisivo sanguinoso, l’epilogo del match appare più che segnato per Roddick. Ciò che resta da capire è quando sarebbe arrivato il momento decisivo. E non serve aspettare molto. Sul 2 pari, due errori di Roddick a rete ed un diritto comodo sbagliato portano Nadal ad avere quelle palle break che si riveleranno poi fatali. Da questo momento in poi un Nadal sempre più pimpante non ha problemi a mantenere il turno di servizio contro un avversario sempre combattivo, ma ormai molto provato fisicamente.

Per Rafa la prima vittoria su questo campo arriva senza convincere, ma sfruttando le sue infinite doti mentali. Ora, se vuole passare alla fase successiva deve ritrovare un po’ di gioco, perché, se la vittoria con il Berdych ectoplasmatico di oggi appare quasi scontata, ben più duro sarà il prossimo impegno, dopodomani, con Novak Djokovic. Una buona impressione, al contrario, ha lasciato Andy Roddick, di nuovo incisivo, oltre che con il servizio, pure con il diritto, colpo una volta potentissimo e poi smarrito nelle ultime annate. Ma la partita con Nadal ha tutta il sapore di una ghiotta occasione perduta. Anche per lui il momento decisivo sarà la sfida con Novak Djokovic. I precedenti direbbero Roddick, ma il serbo appare più adatto alla “velocità” di questi campi. Sempre che all’improvviso non si faccia vivo il vero Berdych…

R. Nadal d. A. Roddick 36 76 64

Daniele Vitelli

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker