Italiano English Français
HOMEPAGE > > Rafael Nadal

29/11/2010 13:43 CEST - INTERVISTE

Rafael Nadal

R. Federer b. R. Nadal 6-3 3-6 6-1 - Trad. a cura di Francesca Sarzetto

| | condividi

D: Ci puoi dire i tuoi pensieri sulla finale di oggi?
RN: Ha giocato una partita incredibile. All'inizio era ingiocabile, nel primo set. Eppure ho avuto delle opportunità nel secondo e all'inizio del terzo set.
Ma comunque il mio pensiero è che ha giocato meglio di me e mi ha battuto. Posso solo congratularmi per la sua vittoria e un altro grande torneo per lui. Ha giocato in modo incredibile tutta la settimana, senza perdere un set per arrivare in finale. Il suo livello era altissimo.
Ho fatto del mio meglio questo pomeriggio, ma lui è stato più bravo di me.

D: Ieri quasi nessuno credeva che tu fossi stanco, perché non sei mai stanco, ma oggi sembrava che lo fossi. Eri un po' lento. Ti sentivi la stanchezza nelle gambe, a parte che Federer ha giocato benissimo, o no?
RN: Penso che non sia il momento giusto per parlare di questo. Tutti hanno visto la partita di ieri, e ognuno può avere la sua opinione.
Ma non dico che ho perso la partita perché ero stanco. Quello che vi dico e che penso è che ho perso perché ho giocato contro un ottimo Federer su una delle sue superfici preferite. E quando gioca così, è veramente difficile fermarlo.
Ho avuto qualche opportunità. Ero lì lì, ma non è bastato.

D: Su che piano hai trovato difficile, o più difficile, più faticoso, giocare contro Roger oggi? Era peggio sul piano fisico, tattico o mentale?
RN: Ha giocato molto aggressivo. Ha giocato alla grande. Ha servito bene, con buone percentuali, verso l'esterno nei momenti importanti e largo sulle parità. Il dritto era incredibile. E ha giocato molto bene anche col rovescio, no?
Era difficile giocare perché lui era molto vicino alla linea di fondo, e veniva a rete. Ha cercato di non giocare scambi lunghi da fondo. Cercava di giocare dentro al campo e molto aggressivo. E ha fatto bene. Quindi tutto era difficile. Roger probabilmente è il giocatore più completo del mondo.
Quando gioca bene è difficile trovare soluzioni. Ma in qualche momento le ho trovate. Sono contento del mio match di questo pomeriggio se pensiamo alle condizioni generali. Era una finale molto difficile per me. Ho comunque vinto un set. Quindi in generale sono molto contento di questo pomeriggio.
Ma sono ancora più contento di tutta la settimana. E' stata una settimana fantastica per me. Quattro top-8 nella stessa settimana, su una superficie non ideale per me. Credo di non esserci mai riuscito in passato. E' un'ottima prima volta per me.

D: Com'è cambiato il tuo rapporto, la tua rivalità con Roger in questi anni?
RN: Ogni volta? Lo vuoi sentire ancora? Penso che tutti sappiano dei nostri rapporti, no? Abbiamo un ottimo rapporto tutto il tempo. Le cose non sono cambiate molto fin dall'inizio perché ci siamo sempre rispettati molto. L'unico modo in cui la relazione può migliorare è diventare più legati perché passiamo più tempo insieme, nel consiglio dei giocatori, sul campo, facendo esibizioni insieme.
Ora faremo queste esibizioni a dicembre, una a Zurigo per la sua fondazione, una a Madrid per la mia.
Non direi che è una rivalità. Abbiamo giocato insieme molti momenti importanti e tutti questi momenti nel tennis te lo fanno apprezzare di più.
Non abbiamo mai avuto problemi nelle nostre carriere. Anche dopo molte ore sul campo, tantissimi momenti di tensione, mai un problema. Credo che non sia facile. Ma questo vuol dire che abbiamo un ottimo rapporto.

D: Puoi dirci cosa farai nelle prossime tre o quattro settimane, finché giocherete quelle partite per beneficienza?
RN: Questa settimana lavorerò con gli sponsor. Devo fare qualche pubblicità per la tv. Quindi lavorerò quasi tutti i giorni, da domani a lunedì prossimo. Queste saranno le mie vacanze (ride).
Dopodiché, allenamento. Ricomincerò ad allenarmi lunedì prossimo. Allenarmi meglio che posso per essere pronto a gennaio. Questo è quello che cercherò di fare, ripetere quello che ho fatto l'anno scorso, quando mi sono allenato bene in dicembre e ho cominciato la stagione ad altissimo livello, ma senza serenità perché non vincevo da tanto.
Penso che se arriverò allo stesso livello dell'anno scorso a inizio stagione, la situazione può cambiare, perché sarò più calmo dopo la mia stagione migliore e più emozionante.

D: Ora forse siamo tutti un po' stanchi, ma a tutti piace riflettere sull'anno appena trascorso. Quali diresti che sono le immagini che più ti tornano in mente quando pensi al 2010?
RN: Tutto, no? Ci sono tantissimi momenti importanti per me in tutta la stagione. E' stata una stagione davvero emozionante. Ci sono stati momenti difficili all'inizio, ma dopo un periodo duro, perché c'è stato un periodo duro, sono riuscito a giocare con molta ambizione tutto il resto della stagione. Ogni volta cercare di convertire le opportunità, le occasioni per vincere, continuare a vincere e a giocare bene, perché quando passi 11 mesi senza una vittoria, quando passi momenti difficili, sai bene quanto è dura vincere un torneo, com'è difficile essere lì, essere competitivo tutte le settimane.
E quando sono tornato di nuovo lì, l'unica cosa a cui pensavo tutto il tempo era "Resta concentrato, non perdere questo ritmo, non perdere questo livello", perché con quel livello sentivo di avere l'opportunità di vincere in ogni torneo.
In generale, è stato fantastico. I primi due tornei dell'anno -- beh, il primo è stato Abu Dhabi. Era un'esibizione, ma tutti vogliono giocare bene lì. Era un livello fantastico. A Doha ho giocato forse uno dei migliori set della mia carriera, il primo contro Davydenko. Dopo quello mi sono detto, "Beh, sono qui. Sto giocando bene di nuovo. Sono pronto per cercare di vincere e competere di nuovo per i titoli importanti."
Poi è successo. E' stata molto dura, difficile da accettare per me un altro infortunio agli Australian Open. Ma sono stato fortunato perché mi sono fermato tre settimane, ma poi sono rientrato per Indian Wells e Miami di nuovo ad alto livello. Questa è stata la chiave della stagione: sentire che stavo giocando molto bene, ma senza vincere.
Per cui quando ho vinto la prima volta, a Montecarlo, tutto è diventato più facile, perché mi sono liberato della pressione, dell'ansia. Poi ho cominciato a giocare davvero bene. Il Roland Garros senza perdere un set. Wimbledon, una vittoria molto difficile a Wimbledon, con molti match combattuti ma alla fine ho vinto. E lo stesso lo US Open, no? Non ho perso un set fino alla finale.
Devi giocare veramente bene per arrivare in due finali Slam senza perdere un set. Quindi in generale è stata una stagione molto emozionante per me. Sono molto contento di tutto e posso solo dire grazie infinite a tutte le persone che mi hanno sostenuto tutto il tempo, nei momenti difficili, quando vincevo, tutti gli sponsor che hanno continuato ad avere fiducia in me, e tutti sono stati davvero fantastici con me l'anno scorso.

D: Ovviamente volevi vincere questo torneo, ma non puoi lamentarti perché la tua annata è stata assolutamente favolosa. L'anno prossimo dovrai lavorare molto per mantenere le aspettative. Roger sarà ancora lì. Ma molti occhi saranno puntati su di te. Molti penseranno, "Riuscirà a ripetere quello che ha fatto quest'anno?" Come lo affronterai questo, come ti allenerai mentalmente per affrontare quello che verrà?
RN: Beh, non è la prima stagione della mia carriera. Sarà la sesta stagione tra i primi due del mondo. Quindi per me non fa differenza se ho vinto tre Slam quest'anno o se ne avessi vinti uno o due. E' già successo in passato.
Quando comincio una stagione comincia tutto da capo. Non penso se devo difendere 100.000 punti o ne devo difendere 1000.
In Australia o a Doha quando comincia la stagione ho zero punti. Si comincia da lì. Il primo obiettivo è qualificarmi per Londra l'anno prossimo, e poi vedremo. Per me, ogni giorno e ogni stagione è un nuovo inizio, e lavorerò per essere pronto ed essere competitivo per cercare di stare nelle posizioni più alte e giocare per vincere altri tornei.
Ma la pressione per me sarà la stessa. Quando vado a un torneo, sarà la stessa pressione per me giocare in Australia o agli US Open, non c'entra se devo difendere 2000 o 350 punti, perché l'obiettivo è lo stesso, cercare di giocare bene, essere in grado di affrontare chiunque, e cercare di arrivare in fondo.
 

comments powered by Disqus
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Domande a raffica per Ana

Quote del giorno

"Noi campioni dobbiamo giocare nei campi principali e nelle migliori condizioni. Altrimenti rischiamo di perdere dai mediocri".

Boris Becker

Accadde oggi...

    21 Novembre 1943

Billie Jean King, una delle icone del tennis e dello sport femminile, nasce a Long Beach. La King ha vinto 39 titoli dello Slam.

 

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker