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01/12/2010 23:08 CEST - Finale Coppa Davis

Serbia, la storia è a un passo

TENNIS - Il Masters si è appena concluso, ma la stagione del tennis ha ancora un ultima cartuccia da sparare: la finale di Coppa Davis tra Serbia e Francia. Le due nazioni sono in fibrillazione per un evento che, seppur bistrattato, mantiene sempre un grande fascino. Chi è favorito? La Serbia, avvantaggiata dal fattore campo, può contare su una squadra fortissima, nella quale spicca Djokovic. Basterà per vincere?  Claudio Maglieri

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Quando Roger Federer ha alzato le braccia al cielo (pardon, tetto) per festeggiare la vittoria numero 5 al Masters, in molti avranno pensato “E ora di cosa parleremo fino a gennaio?” In realtà c’è ancora una succosa finale di Coppa Davis da giocare, tra due nazionali come Serbia e Francia che con molta probabilità possono offrire attualmente lo spettacolo migliore. A Belgrado la Serbia si appresta a giocare la sua prima finale della storia, quindi è comprensibile la grande tensione che in questi giorni serpeggia nel paese balcanico. Per questa gente la finale di Davis rappresenta qualcosa di più di un semplice evento sportivo: il popolo serbo, che ancora soffre dei danni della guerra, può trovare in questa finale la rivincita e sfruttare la competizione per migliorare la sua immagine agli occhi del mondo. I fari del pianeta sportivo saranno accessi sulla Belgrade Arena (impianto di 16.200 posti) e sicuramente la formazione di casa avrà parecchi chili di responsabilità sulle spalle. Da vincere non c’è solo una Coppa a forma di insalatiera, ma c’è soprattutto da rispolverare l’orgoglio serbo, troppo spesso dilaniato nell’ultimo ventennio.

Passando a un discorso puramente tecnico, la truppa del capitano Bogdan Obradovic ha sicuramente più di una chance di firmare l’impresa: può infatti contare su quattro giocatori di primissima scelta, nella quale spicca il numero 3 al mondo Novak Djokovic. Insomma, la Francia di Guy Forget dovrà affrontare un’avversaria forte ed un pubblico più che infuocato. Precedenti tra le due squadre non ce ne sono, ma la Francia ha affrontato otto volte la scomparsa Yugoslavia: il bilancio è in parità (4-4), l’ultima sfida si è giocata nel 1991 a Pau (anno in cui la Francia di Noah, Forget e Leconte piegò in finale gli Stati Uniti di Agassi e Sampras).

IL FATTORE AMBIENTALE
La Belgrade Arena ha dimostrato più di una volta di potersi trasformare in una bolgia: nel 2010 la squadra balcanica ha già disputato due incontri tra le mura amiche ed il fattore pubblico si è rivelato un elemento decisivo. Contro gli Stati Uniti (sulla terra) Djokovic e compagni hanno sofferto, ma il calore dei supporters ha dato quel qualcosa in più: <Nole>, in particolare, ha mostrato di sapersi esaltare in simili condizioni. Discorso pressoché identico nel match contro la Repubblica Ceca: Berdych e Stepanek hanno messo in apprensione la Serbia, ma nei momenti clou la spinta del pubblico ha in qualche modo condizionato le partite: Tipsarevic, ad esempio, ha tratto energia positiva dal tifo casalingo ed ha messo insieme alcune prestazioni incredibili.

LA SUPERFICIE
A Parigi-Bercy, su un tappeto ultraveloce, Michael Llodra ha fatto semifinale mentre Gael Monfils si è addirittura arrampicato in finale, eliminando Federer. Gli organizzatori della finale di Davis non si sono fatti sfuggire questo particolare: non ci sono ancora fonti ufficiali, ma sembra che a Belgrado vedremo un campo non troppo veloce, simile a quello di Londra. Certamente i serbi si trovano a proprio agio sul duro: Novak Djokovic lo conosciamo, Janko Tipsarevic e Viktor Troicki si adattano benissimo. Troicki, in particolare, in queste situazioni può sfruttare al meglio il suo potente servizio: fattore non da poco.

I GIOCATORI
Djokovic, reduce dalla semifinale al Masters, è apparso in discrete condizioni (lente a contatto a parte) e su di lui la Serbia può fare affidamento: <Nole>, campione indiscutibile, non vorrà certo farsi sfuggire un’occasione del genere e sputerà sangue sul campo. Stesso discorso per gli altri componenti della squadra: Tipsarevic è un giocatore discontinuo, ma in un contesto del genere può essere letale. Janko ha già vestito i panni dell’eroe nella sfida contro la Repubblica Ceca e smania dalla voglia di ripetersi. E' un giocatore discontinuo, ma in Davis si è spesso rivelato affidabile. Troicki, al momento, parte in seconda fila nelle gerarchie di Obradovic: il buon Viktor non ha convinto in semifinale e probabilmente non sarà schierato nel primo giorno. Tuttavia mai dire mai: è un ottimo giocatore, che sarebbe <titolare> in molte altre compagini. Nenad Zimonjic è invece il punto fermo del doppio: insieme a Djokovic forma una buona coppia, anche se non irresistibile. Zimonjic è reduce dal successo nel Masters di Londra (in coppia con Daniel Nestor) per cui il suo morale sarà a mille, ma il sodalizio con Djokovic non ha portato sempre buoni risultati: contro la Repubblica Ceca il duo serbo si è sciolto inesorabilmente, bisognerà vedere se il capitano rispolvererà la coppia Tipsarevic-Zimonjic.

IN CONCLUSIONE
La Serbia si presenta con molte certezze: la solidità del gruppo, la voglia di vincere, il sostegno dei propri fans. Insomma, ci sono tutti i presupposti per un trionfo, ma contro la Francia non sarà semplice. In singolare Djokovic è una garanzia, ma anche Gael Monfils è puledro di razza in queste partite. Tipsarevic e Troicki sono buonissimi atleti, ma andranno verificati contro giocatori spigolosi come Llodra o Simon. E il doppio? Qui la Francia parte favorita, con l’oliatissima coppia Clement-Llodra. Volendo sbilanciarsi la Serbia sembra avere i favori del pronostico: nei singolari i padroni di casa avranno più cartucce da sparare, ma i giocatori dovranno avere le spalle larghe per non farsi travolgere dalla tensione e dalle attese della gente.

I BILANCI
Djokovic-Llodra 1-1
Djokovic-Monfils 5-1
Djokovic-Simon 5-1
Tipsarevic-Llodra 3-0
Tipsarevic-Monfils 3-2
Tipsarevic-Simon 0-1
Troicki-Llodra 0-0
Troicki-Monfils 0-0
Troicki-Simon 0-4

Claudio Maglieri

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker