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01/12/2010 14:51 CEST - ESCLUSIVO

Minà, il campione che verrà?

TENNIS - "Nadal? Non tira tanto forte"."Pescato" durante il torneo Future di Madrid (poi vinto dal nostro Giannessi), ecco una bella intervista a Gianni Minà, nato a Guadalupe, con passaporto francese che quest'anno ha esordito in uno Slam proprio contro il campione spagnolo. Minà è da molti additato come un potenziale campione del futuro: "Ma per avere un'altra wild card a Parigi devo entrare tra i top 200. Posso farcela" Teo Gallo

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Siamo a Madrid, in un impianto inaugurato giusto un anno fa, la “Ciudad de la Raqueta”, dove si svolge uno degli ultimi Futures stagionali. Dalla prossima settimana anche questi ragazzi andranno in vacanza come i top players. Questa cittá della racchetta è una libidine, 10 campi in terra rossa con copertura fissa, una quindicina di green set nuovi di zecca e una vista alla Sierra e alle sue montagne mezze innevate che puó aiutarti a dimenticare la frustrazione di un punto perso o darti la pace interiore necessaria per mettere un ace. Sì certo, sarebbe bello.

Come si fa a riconoscere un potenziale campione? Ricordo che dopo la finale dello Us Open 2009 vinta da Del Potro su Federer al quinto, lessi in una flash sulla Gazzetta dello sport di un tizio, un ragazzo italiano, che ai tempi in cui Delpo giocava i Futures, lo aveva incontrato e stracciato. Diceva che non aveva avuto per nulla la sensazione di trovarsi davanti ad un futuro top 5 e che l’argentino aveva preso malissimo la sconfitta, sfiorando le lacrime. Allora qualunque di questi ragazzi è un futuro Del Potro, per quanto ne sappiamo, compresi quelli che escono dal torneo al primo turno e pieni di frustrazione.

Il tabellone pullula di spagnoli e non potrebbe essere altrimenti, ma ci sono i nostri Gianessi, Marrai e qualche francese, un paio di britannici. Questa è l’etá d’oro del tennis spagnolo, volenti o nolenti; nel 2010 hanno messo insieme 20 titoli ATP. Ci si chiede quanto potrá durare tutto questo e allora sono contento di ascoltare da un coach che i teenagers iberici di oggi difficilmente saranno all’altezza di questa generazione di campioni. Pare che il serbatoio del talento sia a secco, e sarebbe anche ora.

Mentre sogno di tennisti nostrani che partecipano al Masters di fine anno, incontro il giovane Gianni Mina (quanti sorrisi tra noi italiani su questa incredibile omonimia) dopo il suo match di primo turno. E’ martedí e Gianni ha vinto 63 67 60. Evviva! Se avesse perso forse avrebbe pensato che gli porto sfiga, quindi mi ero un po’ innervosito quando il nostro era andato a servire per il match sul 54 nel secondo set e aveva allegramente sperperato il vantaggio perdendo 9 punti consecutivi e il successivo tie-break. Poi per fortuna ha vinto facile. Giocava contro uno dei cinquanta spagnoli simil-nadal in tabellone in questo Futures. I “futuri Nadal” hanno sulla fronte la fascia nera e larga della Nike, i capelli lunghi ma non troppo, giocano con una impugnatura assurda e si toccano continuamente il …. pantaloncino.

Anche a Gianni Mina piace Nadal, e allora cominciamo da quella partita a Parigi. Risulta infatti che Gianni (Guadalupe 1992, passaporto francese, numero 605 Atp) per chi non lo sapesse quest’anno ha avuto la fortuna di ricevere una wild card al Roland Garros. Nulla di straordinario senonché il destino ha voluto che fosse lui ad affrontare al primo turno lo spagnolo di Manacor, il pentacampeòn. Il risultato alla fine fu un triplo 62.

Cosa ti resta di quella partita?
Beh direi soprattutto due cose: il nervosismo prima del match e la sensazione indescrivibile di giocare davanti a cosí tanta gente. Di Nadal mi piace soprattutto la forza mentale, la capacitá di vincere il punto quando serve. Hai visto che oggi io sono andato a servire per il match e mi sono distratto. A lui non succede mai. Giocare contro Nadal è stato molto duro fisicamente , perché la mette sempre in campo.

Gli chiedo se Nadal tira forte. Dice che non è rimasto impressionato dalla velocità della palla, ma dalla rotazione.

Avrai una wild card anche nel 2011?
Per ottenerla devo probabilmente finire nei top 200; questo è il mio obbiettivo e credo di potercela fare.

Come è stato quest’anno per te, sei soddisfatto?
Ho iniziato molto bene, ho vinto 1 future a marzo ( in Turchia ndr) poi ho dovuto studiare per la maturitá , quindi mi sono un po’ distratto e ho anche avuto un infortunio. Negli ultimi 2 mesi ho giocato spesso male, ma…vediamo. Fisicamente ora sono ok.

Che rapporto hai con la federazione francese, come ti trovi?
Molto buono direi, mi hanno sempre appoggiato e mi pagano quasi tutto. Vado molto d’accordo con il mio coach, anche se non è venuto a questo torneo. Vivo a Parigi in un appartamento insieme ad altri ragazzi , mentre i miei genitori vivono in Guadalupe. Io sono nato lá ma siamo venuti a Parigi quando avevo 4 anni.

Ti seguono in questa cosa? Sono d’accordo sulla tua scelta di voler fare il professionista?
Sì, soprattutto mio padre mi ha sempre incoraggiato a giocare a tennis.

Se non riuscissi a sfondare nel tennis c’è qualche carriera o percorso di studi che ti piacerebbe fare?
Mi piace tutto quello che ha a che fare con l’high-tech, l’informatica… ma non è che ci abbia pensato molto. Se non andasse bene potrei anche andare all’universitá e iscrivermi a Economia, a Parigi ovviamente. Adoro vivere lì.

Quali sono i tuoi giocatori preferiti, e la superficie?
Preferisco giocare sulla terra, e riguardo i giocatori … mi piace Nadal , perché è fortissimo mentalmente. Da bambino il mio idolo era Guga Kuerten.

Qual è il tuo obbiettivo in questo torneo?
Non è facile con tutti questi spagnoli in giro, ma il numero 1 del tabellone non si è presentato, quindi vorrei approfittare del buco lasciato da lui e fare almeno la finale.
(In realtà Gianni sará battuto ai quarti proprio dal nostro Giannessi, poi vincitore del torneo in finale su Martì 75 62 ndr)

E’ simpatico Gianni Mina, ed è contento perché oggi ha vinto. E’ una bellissima giornata e il vento è calato, per la gioia di tutti coloro che stanno giocando nei campi di questo bellissimo centro sportivo. E’ anche affamato peró e allora lo lascio andare al ristorante a mangiare con gli altri prospetti francesi e penso che non dev’essere niente male avere 18 anni , vivere a Parigi, viaggiare per il mondo e giocare così bene a tennis.

Teo Gallo

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